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sabato 13 febbraio 2010

LA QUESTIONE MORALE

Il mio ultimo post "Perché non sono credente " ha suscitato un interesse e un dibattito accesi a conferma che si toccano corde sensibili quando si discute sul "senso", sul "da dove veniamo e dove andiamo", sul " é possibile un'etica laica svincolata da precetti religiosi e dalla presenza o meno di un creatore cui tutto si riconduce ed al quale rispondiamo ( secondo la concezione cristiana-cattolica) del nostro operato?"
Sono giorni che scambio mail con diverese persone sull'argomento. L'0bbiezione che più frequentemente mi si fa è questa: puoi avere ragione sul piano razionale e sul piano storico, anzi hai ragione, ma che angoscia una visione solo razionalistica che abolisce la speranza, la scienza non spiega tutto e non spiega, per esempio cosa c'era prima del "big bang" e chi ha "creato" quel prima, infine che non è possibile un'etica non ricondotta a dimensione religiosa
Rispondo:
a) so benissimo che sarebbe consolatorio poter credere che la nostra autocoscienza non si esaurisca con il venir meno delle funzioni vitali, so benissimo che questo darebbe un senso al percorso ed esorcizzerebbe la paura della morte ed il senso di finitezza che la accompagna, ma ritengo che sulla base delle conoscenze dell'anno di grazia 2010 questa sarebbe una visione consolatoria, appunto, ed io ritengo di essere abbastanza forte per poter affrontare la vita e la morte "da solo" e senza bisogno di una stampella esterna. Ho ed avrò bisogno dell'aiuto e del conforto di mia moglie e di chi mi vuole bene, questo sì, aiuti e conforti peraltro puramente terreni
Del resto voglio ricordare che già LUCREZIO era arrivato ad affermare che " primus timor fecit deos
b) è verissimo che la scienza non spiega tutto. La scienza è un metodo di analisi e di osservazione, é in continua evoluzione, le conoscenze si ampliano man mano che si procede, quello che sembra valido oggi non lo sarà probabilmente più domani. Lo stesso DARWIN è un grande perchè ha aperto una strada ma molte delle sue intuizioni sono superate( Watson ha scoperto la dopppia elica del DNA nel 1954, la mappatura del genoma è recente e la si deve , tra gli altri, a Renato Dulbecco che per i suoi meriti ha preso il NOBEL, e chi sa quale sarà il livello delle conoscenze tra 500 anni. La scienza ha una caratteristica ed un merito: è per sua natura "sperimentale", e dimostra i suoi assunti, non spiega tutto ma quello che afferma lo dimostra
c) è possibilissimo avere una dimensione etica non ricondotta al "timor"su cui le religioni fanno leva per affermare i loro valori ed il controllo dei fedeli-sudditi: Trovo l'imperativo categorico kantiano di gran lunga più nobile come punto di riferimento morale rispetto ad un comportarsi virtuosamente per paura di sanzioni o per acquiescenza ai valori dominanti

Le riflessioni di cui sopra creano un collegamento diretto e inevitabile con il problema cardine della situazione attuale del Paese: la questione morale.

Premetto che non sono una viola mammola, ho 62 anni, ho coperto per tutta la vita ruoli direttivi in istituti di credito di rilevanza nazionale, ho gestito cose e situazioni complesse e in qualche caso, delicate, non sono così ingenuo da ritenere possibile un mondo esente da compromessi e zone d'ombra, ritengo che una certa dose di corruzione sia fisiologica in una società complessa ma, appunto, una certa dose, è una questione di limiti ed i limiti della decenza nel nostro paese sono stati ampiamente, a mio avviso, superati.

Nella settimana che si sta concludendo i mezzi di informazione hanno riportato, cito a caso e, ovviamente, trascurando qualcosa:1) Bertolaso nella bufera che ammette "Ci sono stati degli errori, ora non sono più sereno" e da le sue dimissioni, respinte peraltro dal premier per il quale i reati commessi da lui o da persone da lui indicate per ruoli istituzionali semplicemente " non esistono" e la magistratura "dovvrebbe vergognarsi" a perseguirli come è perarltro, osservo io, suo dovere istituzionale 2) Imprese in odore di mafia si erano inserite nella ricostruzione delle zone dell'abruzzo colpite dal terremoto 3) a Milano arrestato il consigliere comunale del PDL Pennisi colto con le mani nella marmellata: una "mazzetta" di 5.000 euro fresca di giornata. 4) Arrestato il presidente della provincia di Vercelli per corruzione 5) Confermato il regime carcerario per l'assessore regionale Prosperini (buono quello, l'ho conosciuto personalmente) che verrà processato in tempi brevi per la mazzetta di 230.000 euro su una commessa della regione lombardia di 7,5 milioni "vinta" dall'imprenditore del settore telvisivo e della comunicazione Raimondo Lagostena, un altro che ho conosciuto personalmente. 6) a Bologna non cessano gli strascichi delle dimissioni del sindaco Del Bono 7) Nel Lazio sotto osservazione la candidata alla carica di governatore Renata Polverini che ha già ammesso "irregolarità" in alcune sue operazioni finanziarie personali. Non è nemmeno il caso di rammentare che nel Lazio si torna a votare a causa delle dimissioni dell'ex governatore Marrazzo sulle cui vicende è inutile fare ulteriori commenti.
Potrei andare avanti per ore, tanto è diffuso il malcostume, l'utilizzo privato di risorse pubbliche, l'interesse personale nel svolgere ruoli Istittuzionali.
Ed intanto, perchè tutto si lega ed è conseguente:
a) muore schiacciato tra due carrelli in una fonderia di Magnago un operaio di 37 anni. Lascia moglie ed una figlia di un anno. Abitava a 50 metri da casa mia, lo conoscevo di vista. L'ennesima morte bianca conseguenza del venir meno di regole e controlli
b) i dati definitivi del 2009 evidenziano una diminuzione del PIL del 4,9%, il peggior dato del dopoguerra
c) esce il bollettino statistico della Banca d'Italia che evidenzia un debito pubblico a fine anno di 1.761 mld con un incremento di 100 mld in un anno; il tutto in un contesto di tassi bassissimi, con trasferimenti dallo stato centrale agli enti locali in diminuzione, in assoluta assenza di opere infrastrutturali. Rammento al riguardo che a fine ottobre il debito pubblico aveva per la prima volta sforato il muro dei 1.800 mld (1.802 per l'esattezza) e che la diminuzione negli ultimi due mesi è normale in quanto a novembre le finanze pubbliche possono contare sulle entrate della autotassazione . In più quest'anno in dicembre c'è stata una entrata straordinaria e non ripetibile di 4,75 mld riveniente da quella indecenza che è stato lo scuso fiscale, il terzo nel decennio varato dall'accoppiata Tremonti/Berlusconi. Da gennaio il debito ha ripreso a correre e non ci sono spiegazioni logiche alla dinamica in corso
d)chiudono decine di aziende ogni settimana: la OMSA a Faenza, la Triumph nel bergamasco, la Fiat a termini imerese, la ALCOA in sardegna, la EUTELIA, la GLAXO annuncia il suo disimpegno
e) centinaia di migliaia di lavoratori sono entrati nella spirale cassa integrazione, mobilità, espulsione, con effetti devastanti sul tessuto sociale
f) il premier continua a raccontare barzellette
Io sono del parere che l'italia sia al capolinea e che si trovi in una situazione simile a quella del 1945. Allora il Paese risorse, ma poteva contare su uomini di ben altra tempra morale.
Mi riesce difficile pensare a De Gasperi che nottetempo esce dalla biblioteca vaticana e va a travestiti, non vedo Einaudi intascare bustarelle, non riesco ad immaginare Togliatti che la sera si fa portare un paio di escort, una volta si chiamavano in altra maniera, per finire la serata, a mio padre piacevano Pella e Merzagora, due signori non troppo progressisti ma che mai avrebbero solo pensato a sfruttare a fini privati i loro ruoli istituzionali, Nenni è nato e morto povero, di Almirante non ho mai condiviso alcunchè ma la sua era passione politica, Malagodi difendeva gli interessi della borghesia produttiva del nord ma sul piano personale nessuna ombra.
Mi fermo qui: il Paese non si salva se non torna a prevalere lo spirito di servizio, la dirittura morale, la competenza come criterio di scelta delle classi dirigenti,
Invece tra due mesi avremo come nuovo consigliere regionale Renzo Bossi, che diventerà anche assessore regionale allo sport ( la staffetta Prosperini - Renzo Bossi sarebbe esilarante se non fosse tragica)
E le casalinghe di Voghera con il cervello spappolato dalle "televisioni", le nuove generazioni di sottoproletari senza memoria e senza coscienza, i benpensanti con la paura dei "comunisti", continueranno a trovarsi d'accordo nel ritenere il Silvio nazionale simpatico, ottimista, vincente, il meglio che c'è.
Che ci sia del marcio in Danimarca, è comune sentire. Che al fetore ormai il paese si sia assuefatto, come anestetizzato, è altrettanto vero.
Termino questo pezzo alle ore 1,12 di domenica 14 febbraio, giorno di San Valentino.
Guardo mia moglie, che adoro, addormentata sul divano, la nostra cagnetta accanto a lei, sto ascoltando con le cuffie il secondo concerto di Rachmaninov, placida è la notte e senza vento, il cielo è stellato sopra di me, la legge morale chiara e forte dentro di me. Grazie professoressa Giuseppina Giomini, titolare di cattedra di storia e filosofia al liceo di Senigallia negli anni sessanta: io non so dove Lei sia in questo momento, in quale parte dell'universo aleggi il Suo spirito, ma la sento vicina e la ringrazio. La vita è fatta di maestri, di incontri, di compagni di viaggio. Grazie ancora.

4 commenti:

  1. Caro Alberto, gli spunti del tuo commento sulla questione morale sono talmente tanti che non è possibile riprenderli tutti.
    Vorrei fare qualche osservazione partendo dall'imperativo categorico kantiano che può essere rispettato, secondo me, solo da una parte minoritaria della popolazione, e da quella italiana in particolare.
    Non ho una grande stima del nostro popolo e, quindi, escluse come da prammatica e come si diceva una volta le nostre mamme, mogli, figlie e sorelle, anche di me stesso.
    Siamo un popolo rivierasco del Mediterraneo più affine ai marchands de tapis nostri dirimpettai che alle popolazioni nordiche d'Europa che, grazie anche al pensiero luterano, hanno comportamenti - salvo eccezioni - più morali, rigorosi ed etici ben radicati nelle coscienze ed indipendenti da, come dici tu, paura di sanzioni di là da venire.
    Sono rientrato in Italia da un paio d'anni e non passa giorno che non si abbia notizia di qualche truffa, imbroglio, malversazione.
    Ho notato che il prototipo dell'italiano si comporta in modo più che corretto con l'amico o anche con la persona che solo conosce, ma si comporta in modo indegno verso terzi sconosciuti.
    Mi spiego meglio; se sono un costruttore e devo vendere un appartamento ad Alberto lo farò nel migliore dei modi, ma se devo venderlo a qualcuno che non conosco, forse anche Alberto a mia insaputa, mi guardo bene dall'aggiungere cemento in quantità sufficiente.
    Siamo un popolo che ha bisogno della spada di Damocle, della punizione, dell'uomo della Provvidenza.
    In caso contrario facciamo quello che ci pare.
    Da questa considerazione nasce secondo me e nonostante tutto il successo del centro-destra.
    A partire dal 1963, primo governo di centro-sinistra, l'azione governativa è stata improntata, prima timidamente e poi a valanga, allo smantellamento dell'impegno, del merito, della professionalità.
    Le scuole professionali sono state abolite, tutti sono bravi e promossi, l'ignoranza crassa dilaga, i nostri laureati fanno ridere, l'educazione civica è stata abolita e vorrei ricordarmi quel deficiente del Ministro autore di tale prodezza e così via.
    Sulla base di una falsa bontà da anime belle abbiamo spalancato le porte d'Italia senza riguardo alla possibilità di fornire lavoro, casa ed abitazione con le conseguenze che tutti vediamo.
    A tale proposito vorrei però smentire il razzismo italico di cui tanto si discute.
    Parliamoci chiaro, escludo che tale difetto ci appartenga; non si tratta di razzismo inteso quale superiorità di una razza/etnia nei confronti di altre.
    Visto il livello sociale, culturale e professionale del 99% della nostra immigrazione, l'atteggiamento italiano è solo quello di fastidio del contatto con atteggiamenti, usi, odori di persone così diverse.
    Di conseguenza una parte della popolazione apprezza i tentativi governativi di ripristinare qualche regola di serietà nella scuola e nella vita civile.
    I nostri giovani, i nostri politici, i nostri imprenditori sono i figli di questo cinquantennio di libera uscita, non hanno timore delle sanzioni future, non rispettano la morale di Kant perchè non sanno neanche che sia esistito, e quindi si ritengono a tutto autorizzati e facoltizzati.
    Mi fermo qui; il futuro lo vedo nero.

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  2. Caro Patrizio,
    ho pubblicato il tuo commento con gioia tale è la statura morale di chi l'ha scritto, statura morale che traspare da ogni sfumatura del tuo argomentare. Da parte mia posso solo aggiungere che condivido il tuo pensiero in maniera assoluta, in particolar modo il giudizio sul pensiero luterano e sull'influsso che esso ha avuto sui popoli del nord europa. A tale riguardo voglio ricordare a chi ci legge un bellissimo saggio pubblicato nel 1905 da Max Weber dal titolo "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo". Quanto ai "marchands de tapis", nous en avons un qui est le meuilleur de tous et qui tiens de cours en matière suivis partout, dans la planète. Il est notre orgeuil, notre guide, notre espoir.

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  3. ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT
    oppure, a tua scelta
    CUIUS REGIO, EIUS RELIGIO

    Pat

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  4. Il riferimento alla pace di Augusta del 1555 è comprensibile da pochi ed io mi chiedo perchè la nostra generazione (tu sei un po' meno anziano di me)abbia avuto la fortuna di una solida impalcatura che ha improntato tutta la nostra vita e i giovani di oggi, salvo eccezioni, no. Cerco di non mitizzare il "nostro" vissuto e riconosco alle nuove generazioni una flessibilità ed un duttilità che io sento di avere in misura minore, ma l'impalcatura, quella, la nostra, è migliore.
    Che bel compagno di viaggio sei, Patrizio, eppoi abbiamo vissuto insieme esperienze lavorative che ci aiutano a capire, tanti anni dopo, quello che accade adesso con lucidità e cognizione di causa. Panta rei e si perde nel flusso dell'universo. Le nottate passano, tutte, anche quelle piene di incubi ed in genere torna il sole in attesa di un nuovo buio. Noi non ci saremo più a raccontarcelo: chissà dove saremo?

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