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mercoledì 5 ottobre 2016

I DATI DEL DEF

Si discute in questi giorni di dati sul bilancio dello Stato. Il governo pone come obbiettivo per il 2017 un aumento del PIL dell1%. Bankitalia, Corte dei Conti e il nuovo organismo parlamentare di controllo obbiettano che è un obbiettivo impossibile da raggiungere. Renzi trova sponda nel FMI che ipotizza un +0,9 un misero decimale di discrepanza. 
Il problema è che parliamo proprio di decimali. Dopo 8 anni di crsi, con un PIL crollato del 25%, un debito pubblico salito al 133% del Pil, riconoscere che nel migliore dei casi l'Italia crescerà di un solo 1% significa prendere atto che siamo una economia di seconda se non di terza fascia appesantita da un debito pubblico enorme, da corruzione diffusa, con infrastrutture obsolete, capacità produttive sempre più ridotte e con l'emergenza immigrati da affrontare.
In questo contesto pensare che ci siano risorse per fare alcunchè è dire il falso. L'unico giudizio che mi sento di esprImere è DECLINO. Il tenore di vita cui ci siamo abituati negli ultimi decenni ce lo dobbiamo dimenticare. Le nuove generazioni debbono prenderne coscienza e trovare i correttivi non dimenticando che Churcill preannunciò agli inglesi LACRIME E SANGUE  e non BRIOCHES. Visioni edulcorate non servono a nessuno se non a chi le propone.

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