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lunedì 24 ottobre 2016

LA LEGGE DI BILANCIO LA LEGGE ELETTORALE IL REFERENDUM - POST N.4

QUADRO MACROECONOMICO
Il governo imposta il bilancio 2017 su questi dati.
a) una crescita del PIL dell'1%
b) un deficit annuo del 2,3
Obbiettivo prudente il primo, accettabile da Bruxelles il secondo tenendo conto degli oneri per l'accoglienza ai migranti e l'evento terremoto.
Di più, una crescita dell'1% dopo anni di recessione, è un obbiettivo minimo per invertire la rotta e iniziare a recuperare le posizioni perse.
GLI INTERVENTI
A) IN FAVORE DEL MONDO DELLE IMPRESE
Ribadisco che la strada del risanamento parte dalle capacità del mondo delle imprese di tornare ad essere competitive sui mercati
a1) la riduzione dell'IRES DAL 27,5 AL 24% va bene ma va sottolineato che incide sulle motivazioni  dell'imprenditore, che è incoraggiato da una aliquota più bassa sui suoi profitti, ma non incide sulla competitività dell' impresa. Inoltre le società di capitali (spa e srl) da noi presentano storicamente bilanci con utili modesti e dopo anni di crisi è difficilmente ipotizzabile uno scenario di bilanci con forti utili nei prossimi anni; e' una misura quindi sostanzialmente di facciata
a2) corretta l'istituzione dell'IRI (imposta sul reddito dell'imprenditore) che si applica  ad artigiani e titolari di piccole imprese. E' una misura allo studio da tempo, a mio avviso corretta anche sul piano etico: basti considerare che se "un dipendente" si ammala continua a percepire stipendio o salario per un certo periodo di tempo. Se si ammala un fabbro o un falegname o il titolare di un piccolo esercizio commerciale cessano immediatamente gli introiti. Io avrei fissato l'aliquota al 22%. Poi bisogna costruire un sistema di controlli o, meglio, di interessi contrapposti, che induca questi soggetti a pagare le imposte
Manca invece una norma che permetta di rivalutare senza oneri i patrimoni delle società di capitale (le vecchie leggi Visentini degli anni 80). I bilanci delle società italiane sono talmente deboli sul piano patrimoniale da far loro meritare "rating" estremamente bassi e difficoltà ad accedere al credito che con l'applicazione delle norme di Basilea viene erogato sempre più in funzione del rating del richiedente. Una misura sulla falsariga delle Visentini avrebbe consentito alle imprese di migliorare strutturalmente la propria capacità di accesso al credito senza oneri, ricostituire un minimo di equilibrio nella struttura di bilancio e sarebbe stato uno strumento pratico di sostegno alla competitività delle imprese.
Mentre scrivevo è arrivata la notizia che sarebbe in arrivo una lettera dell'Unione Europea con alcuni rilievi alla manovra in particolare per le "coperture"(il punto più debole, come avevo osservato nel primo dei post che dedico all'argomento.
Difficile commentare una "manovra" presentata dal governo, non ancora approvata dal Parlamento, con il decreto fiscale in ritardo e con una lettera dell'unione in arrivo. Per ora mi fermo ma chiarisco che quando riprenderò l'analisi questa avrà per oggetto il testo presentato dal governo sul quale esprimerò il mio giudizio.

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