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domenica 7 marzo 2010

IL MIO SOGGIORNO ALL'HOTEL MIONI PEZZATO DI ABANO TERME

Sono reduce da un soggiorno di 12 giorni all'Hotel Mioni Pezzato di Abano Terme per un ciclo di fanghi prescrittomi per alleviare i dolori alla schiena che mi tormentano.
Non è questa la sede per fare gli elogi della struttura, che li merita tutti. Il mio giudizio, articolato, l'ho espresso sul sito delll'hotel.
In questa sede, invece, trovo spunto per alcune osservazioni di caratttere economico che il soggiorno ad Abano mi ha suggerito.
Sostengo da tempo che la "crisi"del nostro paese è strutturale e non congiunturale per una serie di motivi che riepilogo:
a) negli ultimi 10/15 anni la "fabbrica"del mondo si è spostata in estremo oriente e nell'est europeo per cui gli stabilimenti dove si producono prodotti poveri e a basso valore aggiunto sono destinati tutti a chiudere in quanto il costo della manodopera non ci consente di essere concorrenziali a livello globale
b) c'è posto per produzioni di nicchia e di qualità che non possono però assicurare lavoro "quantitativamente"rilevante
c) il sistema italia è completamente assente in settori strategici e tecnologicamente avanzati come l'elettronica, la farmaceutica, la chimica fine, l'industria aeronautica, la ricerca sulle nanotecnologie e nel settore biologico
d) abbiamo un debito pubblico enorme (1.800 mld) che è una palla al piede ed un ostacolo ad ogni politica di sviluppo
e) abbiamo un sistema scolastico mediocre che non forma le nuove generazioni. Nei test interna
zionali i nostri studenti sono sempre in fondo alla classifica
f) abbiamo una classe politica mediocre culturalmente, moralmente impresentabile, senza alcuna visione strategica, provinciale e modesta
g) abbiamo tutto il sud al di fuori e al di sotto degli standard internazionali di valutazione
h) abbiamo uno stato sociale al contempo pesante e inefficiente
Pochi sono i nostri punti di eccellenza: la meccanica, il sistema "fashion" - ma la produzione del settore è fatta in gran parte all'estero - il turismo.
E proprio il turismo mi ricollega ad Abano. Il nostro paese ha il 60% del patrimonio artistico mondiale, città d'arte le più belle del mondo, bellezze naturali uniche, tremila anni di storia, istituzioni culturali conosciute ed amate dappertutto, la SCALA in primis, una posizione invidiabile al centro del Mediterraneo, una cucina apprezzata ovunque; in poche parole potremmo vivere in gran parte di turismo che tra le attività economiche è quella che crea più posti di lavoro in relazione al capitale investito, ed è ad alto valore aggiunto. Ma ciò richiede organizzazione, serietà, affidabilità, giusto rapporto qualità prezzo, logistica efficiente, qualità, qualità, qualità Ad Abano tutto questo c'è tant'è che la cittadina vive opulentementesulle virtù terapeutiche dei suoi fanghi e crea occasioni di lavoro per tutti. Ma in troppe parti d'Italia tutto questo non c'è ed il turismo langue in una prospettiva di inesorabile decadenza Per invertire il trend è necessario invertire l'ottica con cuisi affrontano i problemi. Un ottica che "guardi lungo", abolendo le le furbizie e valorizzando serietà e qualità, e faccia riguadagnare al Paese la considerazione che ha perso in questi ultimi anni. Risalire la china non sarà facile ma solo in un'ottica di questo tipo il turismo riparte, il paese riparte e si salva

1 commento:

  1. Condivido, ovviamente. Gli ingredienti "naturali" per alimentare un grande turismo ci sono tutti e rappresentano l'unica "materia prima" presente sul territorio italiano.NON LA SAPPIAMO UTILIZZARE ADEGUATAMENTE!!

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