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venerdì 25 febbraio 2011

INDIGNAZIONE E VERGOGNA

La crisi libica sta facendo perdere il   sonno a molti e anche a me che già dormo poco. Appena sveglio mi sintonizzo su Rainews e assisto alle scene di orrore che passano sullo schermo e che tutto il pianeta vede. L'indignazione cresce e cresce la vergogna. La vergogna di verificare per l'ennesima volta che la storia non ci ha insegnato niente, che dopo l'olocausto l'orrore non diminuisce, che i segnali non sono stati raccolti, che Onu e Unione europea sono stati silenti. Per non parlare del nostro governo che ieri sera nella persona del Ministro della Difesa La Russa ha detto che il governo ha adottato una linea prudente per tutela dei tanti italiani presenti in Libia. Balle, balle. Dimentica l'accoglienza trionfale riservata la scorsa estate a Gheddafi, i trenta cavalli berberi, le 500 ragazze assoldate a 80 euro l'una per assistere agli sproloqui del dittatore libico?
Dimentica il trattato di amicizia firmato da Berlusconi, dimentica i giudizi espressi in mille occasioni dal nostro SB, giudizi di stima e apprezzamento accompagnati da solenni dichiarazioni di amicizia? Dimentica il bacio dell'anello? Dimentica i giudizi espressi dalla diplomazia USA e che sono stati recentemente divulgati?
Noi non dimentichiamo (non è un plurale maiestatis, è che siamo in molti a non dimenticare) e ribadiamo la nostra indignazione con le parole: vergogna, vergogna, vergogna.

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