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venerdì 4 febbraio 2011

L'INTERVISTA DI MICHELE RENZULLI DEL TG1 AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Mi ero ripromesso di stare sulla riva del fiume ad aspettare il passaggio del cadavere e, nel frattempo, di occuparmi d'altro. L'intervista di Michele Renzulli al premier mi obbliga a non tener fede, almeno per una volta, all'impegno preso. Ho visto e rivisto il filmato dell'intervista,che è delittuoso definire tale, di Michele Renzulli del TG1 al premier. Esempio emblematico di intervista di regime, di collocazione servile del quarto potere di fronte all'esecutivo, una vergogna. Michele Renzulli, dietro il quale aleggiava, visibile, l'ombra di quell'altro grande giornalista che è Minzolini. Renzulli cui avevano preparato la scaletta delle domande da fare e come farle e che anche fisicamente dava una impressione visibile di schiena piegata e di corpo trasudante servilismo da ogni poro. La location: il solito studio con il solito sfondo con le bandiere che vorrebbe imitare le conferenze dei presidenti degli Stati Uniti. Il premier, catafalco imbalsamato con i capelli dipinti sul capo, chili di cerone e di fard in viso, l'espressione stanca di un uomo stanco fisicamente e psicologicamente, rappresentazione plastica della tragedia di un uomo ridicolo,  come ha titolato qualche giorno fà un quotidiano.
L'intervista, che ha una durata di tre minuti e 57 secondi, inizia con un pistolotto del giornalista il quale, non richiesto, esordisce con la seguente affermazione:  "Presidente, negli ultimi due anni l'Italia ha tenuto alto l'argine della stabilità  dei conti come hanno riconosciuto l'Europa (generico) e il Fondo Monetario Internazionale, ora è il momento di tornare a crescere. In che modo?  La prima affermazione è falsa e fuorviante. I conti non sono per niente a posto e non è vero che le autorità internazionali si sono espresse come riferisce il giornalista. L'ho detto, ridetto e dimostrato in decine di post ai quali mi permetto rimandare .Aggiungo che il Fondo Monetario proprio in questi giorni ha lanciato l'allarme perchè a fine 2010 il deficit sul PIL ha superato il 120%, peggio delle più pessimistiche previsioni, eccetto le mie. Mi dico bravo da solo perchè non sono a conoscenza di altre fonti che l'avessero previsto. Che poi occorra tornare a crescere è la scoperta dell'acqua calda .
Sarebbe stato interessante chiedere e chiedersi perchè da dieci anni l'Italia è ferma e chi ha governato in questi dieci anni, ma il buon Renzulli non l'ha fatto.
Apro una parentesi. Per tenermi su il morale mentre scrivo di queste cose e di questo squallore, ho messo su un CD con 10 ouvertures del mio conterraneo Gioacchino Rossini  - lui è nato a Pesaro, io una quarantina di chilometri più a sud - che è un musicista pieno di ritmo e di energia. A proposito lo sapevate che Verdi ha copiato pari pari dall'ouverture del Guglielmo Tell di Rossini  la musica della scena iniziale dell'Otello, quella della tempesta che si conclude con il balzo a terra del moro il quale canta: Esultate, l'orgoglio mussulmano è vinto ? Mario del Monaco sublime nel cantarla. Se non lo sapevate, adesso lo sapete.
Riprendo il filo.
Risponde il premier:  " per tornare a crescere l'economia ha bisogno di una scossa, per questo noi abbiamo predisposto un piano per la crescita che secondo noi dovrebbe dare una grande scossa all'economia, forse una delle più forti della storia italiana. L'obbiettivo è arrivare ad un incremento del prodotto interno lordo, che è la nostra ricchezza, del 3% magari anche del 4%nel giro di 5 anni. Porteremo nel prossimo consiglio dei ministri innanzitutto la modifica che è fondamentale dell'articolo 41 della costituzione, vale a dire sarà lecito intraprendere e fare tutto quello che non è espressamente vietato dalla legge senza essere costretti a chiedere prima una infinità di autorizzazioni come succede ora."
MIE VALUTAZIONI: il premier continua a ripetere come un disco rotto le solite tiritere; innanzitutto parla al futuro (abbiamo predisposto............che secondo noi dovrebbe dare - ha cominciato a usare il condiizionale, brutto segno- una grande scossa........l'obbiettivo (sempre al futuro) è di arrivare ad un incrementoo del PIL del 3%, magari anche del 4 (Vanna Marchi avrebbe detto ..............e anche del 5 e del 6) nel giro di 5 anni. Non si capisce bene se quel 4 è un quattro l'anno, cioè un 20 in 5 anni nel qual caso sarebbe un ottimo risultato - sempre nelle intenzioni peraltro- oppure è un 4 in cinque anni, nel qual caso non mi sembra gran cosa. Chissà cosa ne pensa la Marcegaglia.
SECONDA DOMANDA(si fa per dire)
Renzulli."Molti analisti affermano che l'Italia è ancora un Gulliver,ovvero un gigante oppresso da lacci e lacciuoli. Lei è sceso in politica nel '94 promettendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia, è arrivato il momento di andare fino in fondo?
Risposta del ppremier: sì perchè finora troppi vincoli hanno creato una sorta di medioevo burocratico intorno alle imprese, noi vogliamo appunto abbattere questo muro, vogliamo attuare una vera rivoluzione liberale appunto con la modifica dell'articolo 41 della costituzione, cioè vogliamo liberare l'Italia dalla mentalità statalista che ostacola gli investimenti, che distrugge ricchezza e lavoro; rilanceremo anche il piano casa, riformeremo i servizi pubblici, riformeremo i servizi pubblici locali con forti aperture alle imprese private, per guadagnare efficienza, qualità, daremo attuazione al nostro programma per il sud che si basa sulla fiscalità di vantaggio, che comporta meno tasse per le aziende, e ha delle zone a burocrazia zero"
MIE VALUTAZIONI: Il riferimento da parte del giornalista a Jonathan Swift è geniale e dimostra che in RAI c'è cultura. Ma anche in RAI pochi sanno che Swift è noto per essere un polemista e che se l'intervista l'avesse fatta lui il beneamato sarebbe ancor qui a correre. Esilarante poi il riferimento alla discesa in campo nel '94 e la domanda retorica se è arrivato il momento di andare fino in fondo. Ci si potrebbe chiedere perchè in questi 17 anni la rivoluzone liberale non si è attuata; la risposta ce la da il premier che infila 7 affermazioni al futuro (evidentemente i tempi non sono ancora maturi) e che fa due affermazioni gravi. La prima quando fa riferimento alla necessità di modificare l'artiicolo 41 della costituzione smantellando l'impalcatura delle giuste limitazioni che debbono essere poste alla libertà di impresa e che preconizza un capitalismo selvaggio e senza regole dove chi vince vince e chi perde muore. L'articolo 41, presidente, va benissimo così, mi creda e costituisce una delle impalcature sulle quali si regge il patto sociale tra noi italiani. Ancor più grave la seconda affermazione, corollario del resto della prima:............il piano per il sud prevede zone a burocrazia zero.......... Cosa vuol dire, che a Palermo lo stato abdica alle sue funzioni? che la Calabria sarà come la Cuba dii Batista. Ma qualcuno, mi chiedo, ha fatto attenzione alle parole di questa intervista?
TERZA DOMANDA:
Renzulli: "Proprio su questi temi Lei ha fatto una proposta di collaborazione all'opposizione che ha risposto che non è credibile. Ma dietro questo rifiuto secondo Lei aleggia il partito della patrimoniale, la vecchia ricetta che per risolvere i nodi della nostra economia punta sempre sull'aumento della pressione fiscale?
Risposta del premier. " Il nostro problema principale è il debito pubblico enorme che abbiamo ereditato dai governni del passato. Questo debito è stato moltiplicato 8 volte dal 19980 al 1992 dalle vecchie forze politiche con i comunisti in primo piano. Negli anni del cosiddeto consociativismo si è prodotto questo fenomeno negativo e adesso queste vecchie forze si stanno di nuovo coalizzando e hanno in mente una sola idea, sempre la stessa, tassare gli italiani e questa volta lo vogliono fare attraverso una gigantesca imposta patrimoniale sugli immobili che rappresentano la ricchezza dell'85% delle famiglie italiane. Se ciò avvenisse si tratterebbe di un gigantesco esproprio. Noi però non consentiremo che questo avvenga ed anzi stiamo già approvando i decreti di attuazione del federalismo fiscale che non comporterà alcun aumento delle imposte ma che farà pagare le tasse agli evasori coinvolgendo i comuni nella valutazione delle dichiarazioni dei redditi. Io nonostante gli attacchi inauditi che mi vengono rivolti resto sereno e colgo questa occasione per rassicurare gli italiani che continueremo a lavorare per garantire a tutti, soprattutto ai giovani una prospettiva di libertà e di benessere."
FINE DELL'INTERVISTA
MIE VALUTAZIONI SULLA TERZA DOMANDA:Questo blocco è un esempio inarrivabile di mistificazione sia da parte del giornalista zerbino che, come in una partita di pallavolo, ha il compito di alzare la palla per lo schiacciatore, sia da parte del premier il quale dosa in un mix perfetto di affermazioni tutte false una serie di messaggi, sempre quelli, destinati al popolo bue: se c'è debito pubblico la colpa è degli altri, le vecchie forze della politica si stanno coalizzando per attuare una sola idea, tassare gli italiani, soprattutto la casa degli italiani, il federalismo fiscale non comporterà alcun aumento delle imposte, io nonostante gli attacchi inauditi sono sereno e rassicuro gli italiani che continueremo a lavorare per garantire un futuro di libertà e benessere.
TUTTE LE AFFERMAZIONI DEL PREMIER SONO FALSE E CHI MI LEGGE SA CHE L'HO SCRITTO A PIU RIPRESE E SA A QUALI POST ANDARE A RIFERIRSI PER LA CONFUTAZIONE PUNTO PER PUNTO DELLE AFFERMAZIONI DEL PREMIER.

Ho voluto sezionare parola per parola le frasi del giornalista e del premier per sottoporre all'attenzione di chi mi legge come sia possibile manipolare l'informazione e mistificare la realtà se si ha il controllo dei mezzi di informazione e per questo ho voluto "etichettare" questo post MINCULPOP che, per chi lo avesse dimenticato, era il minisero della "propaganda" sotto il regime fascista. Niente di nuovo sotto il sole.

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