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giovedì 20 settembre 2012

FRANZ SCHUBERT - TRII PER ARCHI TRII PER PIANOFORTE

Corrado Augias, persona che stimo, ha più volte dichiarato che il suo autore preferito è Franz Schubert. Io trovo Schubert un po' troppo lezioso, gli preferisco Brahms, Beethoven e Mozart. Stamattina, peraltro, ho tirato su a caso un CD per iniziare la giornata ed è capitato un doppio CD di uno "Speciale Amadeus" - una bellissima rivista mensile di musica cosiddetta classica che consiglio a tutti di acquistare - con i trii di Schubert. Ora non voglio parlare di musica ma sul retro del CD c'è la data di nascita (Wien 31/1/1797) e di morte (Wien 19/11/1828).  Vado sempre a vedere le date di ogni cosa perché ogni cosa va inquadrata nel suo contesto storico. Allora si moriva giovani; la tubercolosi faceva stragi. Schubert ha fatto tutto in tenta anni di vita e così , poco di più, Mozart, Leopardi, Chopin e tanti altri. E allora mi chiedo: ma perché loro a 16 anni erano già maturi, formati e i nostri a trenta sono ancora dei bamboccioni, come ebbe a dire il compianto Padoa Schioppa? Evidentemente nel processo formativo odierno c'è qualcosa di "ritardato", "rallentato" e non si sfruttano (la parola è brutta ma rende il senso) le potenzialità enormi degli anni giovanili. Mi si dirà: ma l'evoluzione delle tecnologie è stata rapidissima negli ultimi decenni. Vero, osservo, ma altrettanto vero che ciò si è verificato nei Paesi dove c'è molta competizione fin da giovani, come negli USA o in Giappone, o dove c'è una educazione molto rigida da stato etico (Cina per esempio). Cosa voglio dire: che il nostro processo educativo è troppo lento  parte troppo tardi ed è troppo "blando". Lascio alla riflessione di chi mi legge approfomdire l'argomento. Certo è che Schubert è proprio bello: Augias non ha  certamente torto.

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