Visualizzazioni totali

giovedì 13 settembre 2012

IL FONDO SALVASTATI E IL FUTURO DELL'EUROZONA

La settimana in corso ha fatto registrare due importanti passaggi a favore di chi sostiene, e io sono tra quelli, l'irreversibilità della scelta dell'euro come moneta unica del vecchio continente e l'impalcatura dell'Unione Europea come contenitore politico degli Stati Europei che possono quindi proseguire con più serenità nel percorso della costruzione di uno Stato federale tra i Paesi del vecchio continente:
a) in Olanda le elezioni politiche hanno visto la vittoria delle forze che sostengono la validità delle scelte a suo tempo fatte dal Paese in chiave europea
b) in Germania, e questo è ancora più importante, la Corte Costituzionale con sentenza pronunciata ieri ha dichiarato non in conflitto con la Costituzione tedesca il "Fondo salva stati " che le autorità europee e la BCE, guidata dal nostro Mario Draghi, hanno proposto come strumento principale per bloccare la speculazione sui debiti sovrani degli stati della zona euro.
Ricapitolo qui di seguito le misure che sono state prese a difesa dell'euro:
a) è stato costituito un "fondo salva stati"che sarà alimentato con i versamenti dei Paesi dell'area euro. Il fondo(ESM  cioè European Stability Mechanism) è una organizzazione intergovernativa di diritto pubblico internazionale, avrà una dotazione di massimo 700 miliardi di cui 190 a carico della Germania, 142,7 a carico della Francia, 125,4 a carico dell'Italia e via via per cifre minori a carico degli altri Paesi (la sentenza della Corte Costituzionale tedesca ha messo un primo paletto sentenziando che la Germania non potrà impegnarsi per una cifra maggiore dei 190 mld)
Il fondo sarà attivato su richiesta formale del Paese che ne avrà bisogno che subito dopo dovrà firmare un" memorandum of understanding" con UE, Bce e Fmi nel quale verranno riportate le condizioni cui il Paese sarà vincolato in cambio dell'aiuto ricevuto. I paletti saranno ovviamente diversi a seconda della "gravità" della situazione del Paese richiedente.
b) la Banca Centrale Europea, guidata da Draghi, ha preso impegno a mettere a disposizione fondi praticamente illimitati per acquistare sul mercato secondario titoli di stato con durata residua di non più di tre anni dei paesi sotto attacco. In poche parole la BCE ha lanciato questo messaggio alla speculazione: BCE difenderà ad oltranza i Paesi sotto attacco per cui i corsi dei titoli di quei Paesi rimarranno sostenuti, cioè lo spread non schizzerà impazzito verso l'alto, e non ci sarà possibilità per la speculazione di ricoprirsi a prezzi "stracciati"delle vendite allo scoperto effettuate.
L'impegno della BCE è stato criticato pesantemente dalla Bundesbank (la Banca Centrale Tedesca)  e da vasti settori della Germania che hanno accusato BCE di andare oltre il proprio ruolo e i propri vincoli statutari,  ma il prestigio di Draghi ha garantito l'utilizzo rigoroso ed imparziale della misura per cui a livello politico la misura è stata vista con favore anche dalla Merkel come decisiva per "tarpare le ali" alla speculazione.
c) il Fondo Monetario Internazionale metterà a disposizione altri fondi 
per cui l'ombrello protettivo varrà complessivamente 2.200 miliardi.
Le misure peraltro vanno inquadrate ed inserite nel contesto del FISCAL COMPACT che impone agli stati membri regole vincolanti
a)avere bilanci in equilibrio. I Paesi dovranno inserire nelle rispettive Costituzioni il vincolo del pareggio di bilancio
b) la Corte di Giustizia europea avrà il compito di verificare che tutti i Paesi  rispettino la regola del pareggio di bilancio
c) i paesi con debito superiore al 60% del PIL dovranno tagliare il debito di almeno un ventesimo l'anno. Questa è la norma più impegnativa per il nostro Paese. Se si considera che il nostro debito è superiore al 120% del PIL e che dovremo rientrare di 60 punti in venti anni, ciò significa che oltre ad avere un pareggio di bilancio corrente dovremo rientrare di tre  punti di PIL l'anno (poco meno di 50 miliardi). Questo è per la nostra economia il limite più grande e più pesante che rischia di soffocare la potenziale crescita del Paese. Questa è l'eredità che lasciamo alle giovani e future generazioni. Se ci riflettessimo un po'capiremmo molto meglio i guasti che hanno provocato decenni di mala gestione del Paese.
Una cosa è comunque certa: l'epoca dei bilanci statali fuori controllo, l'epoca della gestione delle finanze pubbliche come l'abbiamo vista in questi ultimi decenni, non solo noi in Italia, è al capolinea. La questione morale ritorna prepotentemente al centro di tutto. Se vorremo garantire alle future generazioni qualità di vita accettabile e prospettive, le risorse dovranno essere gestite con competenza, onestà, e senza egoismi. 
NON SARA PER NIENTE FACILE

Nessun commento:

Posta un commento