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sabato 30 novembre 2013

FACCIAMO IL PUNTO SUL DR WHY

Continuo a divertirmi a giocare al Dr.Why per cui non mi dispiace per nulla passare un paio di serate la settimana in qualche pub o birreria o bar di grandi dimensioni o similari a cercare di rispondere alle domande che il conduttore fa. Gioco la domenica al "Billiard Cafè" a due passi da casa mia, il venerdì al "Capolinea live"di Marnate, un simpatico pub, e saltuariamente alla "Fabbrica della Birra" di Saronno o al Floid di Legnano.
Buoni i risultati di questo ultimo periodo.  La stagione, ricordo, andava finora dal 1 Ottobre al 30 settembre. A partire dall'inizio del nuovo anno la stagione coinciderà con l'anno solare per cui in questo momento si lotta per una classifica che copre un trimestre (1 ottobre - 31 Dicembre)
CAPOLINEA LIVE DI MARNATE.
Ho vinto il mensile di Ottobre e di Novembre, ovviamente sono in testa nella classifica trimestrale. Inoltre all'inizio di Ottobre al Capolinea si è svolto il campionato provinciale di Varese dove sono arrivato secondo dietro TINTO BROSS e al Capolinea ho fatto il mio record di punti in una partita (32.184)
BILLIARD CAFE'
Sono arrivato dodicesimo (ma con una partita in meno) al mensile di Ottobre, ho vinto il mensile di Novembre e sono sesto nella classifica del trimestre.
Ma un appuntamento importante attende il "Wonderfull Amilcare team". Domani giochiamo a Milano per la finale di "Champions Ligue" dove affronteremo una quarantina di avversari. Il locale è nei pressi di Corso Como. Solamente trenta domande, inedite e difficili.
Mentre normalmente gioco da solo, per la "Champions ligue" abbiamo costituito un team di quattro. Siamo forti, a detta di tutti.
GIUSEPPE AMILCAREE BONGARZONE:(nickname Amilcare) 28 anni, impiegato in una azienda è lui il capo team, perché è lui che ha organizzato le cose, perché è primo in classifica in Lombardia e nono nella classifica nazionale (è doveroso però dire che gioca quasi tutte le sere e, conseguentemente, cumula i punteggi di un elevato numero di partite)
Punti di forza: velocissimo nella  digitazione (al limite dello sbalorditivo), sports, calcio in particolare, films, musica, serie tv, attualità.
FABRIZIO GUZMAN COSITORE:(nickname: Justice Ligue) 21 anni, studente di giurisprudenza. E' il migliore amico di Amilcare.
Punti di forza ed aree coperte: storia, storia della chiesa , storia dell'arte, attualità, films, musica, sport, musica classica.
ARMANDO MAGAGNA (nickname EVERGREENS) anni  63, viene da Biella per giocare con noi.
Punti di forza ed aree coperte.:  è forte un po' in tutte le materie, in particolare chimica, fisica, biologia, storia, musica, attualità
IL SOTTOSCRITTO (nickname LUIGI XIV) anni 66 Aree coperte:
materie umanistiche (in particolare storia e filosofia), musica leggera (fino agli anni 70), musica classica, musica operistica, politica, economia,finanza, attualità.
Siamo forti, lo dico anche io. Vi riferirò come sarà andata.

POST SCRIPTUM
Siamo arrivati ottavi ma abbiamo fatto due errori madornali. Ad una domanda di cui conoscevamo benissimo la risposta abbiamo digitato B invece che D per "mancata comprensione" Errore per troppa fretta. Altro errore per troppa fretta una domanda alla quale Armando era in grado di dare la giusta risposta ma anche qui abbiamo risposto troppo in fretta sbagliando. Senza questi due errori che potevamo benissimo evitare ci saremmo piazzati al secondo posto. Andrà meglio la prossima volta.

LA SENTENZA PER EVASIONE FISCALE

L'arcorauta ed i suoi legali hanno portato in zona Cesarini una testimonianza secondo la quale il Gruppo Fininvest/Mediaset sarebbe vittima di un accordo tra Agrama e le Majors per gonfiare i prezzi e non artefice delle triangolazioni. Conseguentemente non ci sarebbe alcuna evasione fiscale.  Patetico tentativo di guadagnare tempo.
Figli miei, a parte il fatto che avete avuto dieci anni di tempo e vi riducete all'ultimo giorno, ma siete proprio "de coccio", come direbbero a Roma.
Allora mi costringete a pubblicare nuovamente il mio post di fine Luglio nel quale scrivevo in merito alle modalità operative del Gruppo e spero che molti di quelli che ancora non "credono" che Silvio possa aver fatto operazioni come quelle che emergono dalle intercettazioni, si "ricredano"

SILVIO BERLUSCONI E LA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE SUI DIRITTI TELEVISIVI MEDIASET LA GUERRA DELLA ROSA LA MIA TESTIMONIANZA

Il 30 è ormai vicino e tutto lascia presumere che la Corte di Cassazione deciderà, che non ci saranno rinvii. Come deciderà, ovviamente non ci è dato sapere ma se confermerà la sentenza di secondo grado della Corte d'Appello di Milano, che a sua volta confermava la sentenza di primo grado del tribunale di Milano, per l'ex premier si apriranno l'interdizione dai pubblici uffici e l'affidamento ai servizi sociali. In pratica la vita pubblica del personaggio che, nel bene e nel male, ha condizionato e riempito di sé due decenni della nostra storia, sarà giunta al capolinea. In tal caso il Cavaliere verrà ricordato dai posteri abbinato ad Al Capone, anche lui scivolato sulla buccia di banana di reati fiscali. E i posteri conserveranno di lui l'immagine di un vecchio puttaniere, barzellettiere da bar sport, bugiardo seriale, che ha occupato per venti anni le Istituzioni solamente per fare i propri interessi. All'estero verrà ricordato come esempio insuperabile dell'"estrosità" italica e dell'italico "genio", che si esprimono al meglio nei campi in cui hanno operato Cicerone, Virgilio e Lucrezio, Dante, Leopardi e Manzoni, Michelangelo, Leonardo e Raffaeldlo, Verdi, Bellini e Puccini, Valentino, Ferrè, Cavalli e Versace, Enzo Ferrari,Visconti, Rossellini e Fellini, Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Vittorio Gregotti, Toscanini, Abbado e Muti , Volta, Marconi, Montalcini, Fermi, Hack, Natta ma che, in politica, non temperati da una personalità superiore e eticamente strutturata, si rivelano solamente degli ostacoli ad un "razionale"governo della "polis", della cosa pubblica, dello Stato.
Dottor Berlusconi, glielo dico con il cuore. Lei ha avuto l'occasione unica nella storia del nostro Paese, per l'indubbio consenso popolare che Lei ha saputo conquistarsi, per la capacità di attrazione e per aver saputo suscitare speranze, per il carisma che ha saputo esercitare sugli italiani, Lei ha avuto l'occasione unica, dicevo, di poter essere ricordato come un grande statista che, presa in mano la Repubblica dopo lo sfascio della prima, aveva saputo ridare alle Istituzioni, all'economia, alla società nel suo insieme, dignità, consapevolezza di sé, prestigio.TELLUS STABILITA. Invece di Lei resteranno le Olgettine, Ruby Rubacuoti, le goliardate con Putin e con Gheddafi, le figure da persona "non all'altezza" fatte in tante occasioni. Dall'Obama "abbronzato", alla Merkel "culona inchiavabile", allo Schultz "kapò", alle offese alla premier finlandese e ai finlandesi che nemmeno sanno cosa è il prosciutto per non parlare della gelida reazione di Elisabetta seconda di Inghilterra e del disprezzo che emanava da quel "ma perché deve gridare?" 
E poi circondarsi di personaggi come Brunetta, Alfano, Ferrara, Sallusti, Belpietro, Schifani, Cicchitto, la Santanché, la Gelmini e la Minetti, Maurizio Lupi,, Denis Verdini,, per non parlare di Dell'Utri, cavaliere, ma come si fa? Ma la mia domanda è retorica: non poteva che circondarsi di persone siffatte.
Fatte queste premesse, ho già dedicato due post alla imminente sentenza della Corte di cassazione
- nel primo ripercorrevo le tappe attraverso le quali si è giunti al giudizio in Cassazione e ricordavo i capi di imputazione in base ai quali l'ex premier è stato condannato
- nel secondo ho ricostruito i passaggi che hanno portato il Gruppo Finivest a costituire, ad opera dell'avvocato Mills un gruppo di 64 società off shore attraverso le quali nel corso degli anni sono stati costituiti "fondi neri" di notevole consistenza evadendo il fisco e che sono gli strumenti attraverso i quali è stato commesso il reato per il quale SB è stato condannato
- nel terzo, quello che state leggendo, parlerò dell'utilizzo fatto di quei fondi neri.
Ritorniamo indietro per un attimo alla perizia. KPMG indica i settori nei quali le società del Gruppo B hanno operato e precisa che il denaro che affluiva nel comparto B era destinato a "transazioni di importanza strategica ed economica". Tra di esse la più importante la scalata alla Mondadori che fu fatta per il tramite della Sede di Milano del Banco di Santo Spirito dove chi scrive occupava una posizione di rilievo e che ha gestito per sette anni (dal 1985 al 1992) i rapporti con il Gruppo.
All'uopo furono accesi presso quella sede quattro conti a nome di 4 delle socieetà del perimetro Mills: le quattro società si chiamavano "ANTARES" "CRESCENT HOLDING"NEW HOLLAND""NEW MAHANATTAN"sui cui conti affluivano giornalmente flussi di denaro pari a quelli necessari per comperare in borsa titolo Mondadori o A.M.E. Gli acquisiti venivano effettuati dalla Commissionaria Orefici e i titoli intestati alla "Fiduciaria Orefici" che schermava l'operazione. Di quanto precede ho assoluta certezza in quanto occorreva la mia firma di autorizzazione all'acquisto titoli da parte della Commissionaria Orefici visto che le coperture avvengono, come ben sanno tutti gli operatori bancari, con due giorni di valuta.
Chi scrive ovviamente non poteva sapere, allora, che i fondi accumulati  "abroad" erano frutto di evasione fiscale, e, avendo poi ovviamente seguito nel corso degli anni, anche quando non gestiva più il Gruppo l'evoluzione delle vicende, si pone davanti ad una certezza e ad una domanda:
La certezza è che le società del Gruppo B esistevano veramente e che quindi Silvio Berlusconi ha detto palesemente il falso quando, nella fase iniziale delle indagini ed in opposizione palese  ed irritata alle risultanze della perizia KPMG, dichiarò che "L'ipotesi di fondi neri Fininvest è incoerente e del tutto fantasiosa"Che Silvio Berlusconi non abbia grosse remore a dire bugie è cosa risaputa. Il caso specifico non è altro che una conferma del resto già accertata giudizialmente.
La domanda che mi pongo invece è questa. Ma se la scalata alla Mondadori è stata fatta con fondi neri frutto di evasione fiscale, non potrebbe essere configurata l'ipotesi che l'acquisizione della Mondadori debba essere rimessa in discussione fin dall'inizio e che la "Guerra della Rosa" possa aver avuto un altro vincitore cambiando gli sbocchi "economici" del Gruppo Mondadori.?Questo, prima e indipendentemente - tengo a chiarire - dalle vicende del "Lodo Mondadori" Le conseguenze politiche sulla storia dell'intero Paese, per contro, sono un dato acquisito e non controvertibile.
Sarà interessante la giornata di Martedì. Il sottosegretario Biancofiore, meno conosciuta della Santanché ma altrettanto determinata nella difesa del Capo, stamattina in una intervista rilasciata a "Repubblica"ha parlato di dimissioni già pronte, sue e dei suoi colleghi, nel caso che "una sentenza politica" confermi la condanna a Berlusconi. Ha parlato anche di "mobilitazione di piazza del popolo  che sta con il nostro leader". Altro che senso dello Stato, altro che lealtà verso il governo, qui si minaccia uno scontro "ferro ignique"che si giocherà ancora una volta sulla pelle del Paese.
Dal 31 Luglio, comunque - ha ragione la Biancofiore - nulla sarà come prima.

Dalla terrazza di via Fagnano 27 Domenica 28 Lugl
io Anno Domini 2013

giovedì 28 novembre 2013

BANCA DELLE MARCHE .- AGGIORNAMENTO

Mentre seguo da vicino le vicende nazionali non tralascio di buttare un occhio a ciò che avviene in terra marchigiana. Terra, innanzitutto, coperta da un bel manto di neve. Nel bellissimo sito creato dal mio amico d'infanzia Piergiovanni, per tutti Nanni, è stata pubblicata una bellissima foto di Ostra imbiancata. Sempre bello il mio "patelin".
Per quanto attiene alle vicende marchigiane, siamo in una fase interlocutoria. Le novità salienti sono due:
a) risulta che gli indagati dalla Procura della Repubblica di Ancona siano saliti a 15. Non meraviglia: quando si comincia a rimestare nel fango, o nel letame, si sa come si comincia ma non si sa come come finisce. Ma ormai si è messo in moto un meccanismo che non potrà essere più fermato per cui................: io ho sempre avuto fiducia nella magistratura, con tutti i suoi limiti, ed ho sempre ritenuto l'indipendenza della magistrature dal potere esecutivo uno dei capisaldi della democrazia. So che alcuni non la pensano così ma l'azione della magistratura è meritoria. Ne abbiamo avuti anche recenti esempi.
b) la fondazione CARIMA, che è sempre stata, delle tre, la più critica n ei confronti della gestione che ha portato allo sfascio la banca, sembra intenzionata a promuovere l'azione di responsabilità, forte anche del parere favorevole dello studio legale al quale si era a suo tempo rivolta. Qualcuno obbietta: è inutile, tanto non si recupera niente. Rispondo io: innanzitutto questo non è per niente scontato, poi che, se non altro, si recuperano principi e valori. Certo è che la banca ha assoluto bisogno di perfezionare un congruo aumento di capitale. BDM è troppo importante per l'economia marchigiana e non si deve dimenticare che è la prima realtà occupazionale della regione con oltre tremila dipendenti.
Per terminare, desidero ringraziare la persona che in una mail privata ha avuto la bontà di commentare con parole veramente belle il mio contributo a che non si stenda un velo pietoso sulle più recenti vicende della banca. Gliene sono grato.

mercoledì 27 novembre 2013

SILVIO BERLUSCONI DICHIARATO DECADUTO

Silvio Berlusconi è stato dichiarato decaduto da alcuni minuti.
Non c'è niente di cui gioire. Il Paese ha perso venti anni lasciandosi convincere da quello che ho sempre giudicato e giudico un imbonitore e un pifferaio oltreché persona con idee molto confuse sui principi generali su cui si fondano le democrazie occidentali e ancor più confuse circa il modo di governare un Paese industrializzato che  venti anni fa era tra quelli compresi nel G8 e che in questi due decenni ha imboccato la strada di un sempre più rapido declino.
Se debbo sintetizzare questo ventennio, questi mi sembrano i "punti nodali" che lo hanno connotato:
a) deindustrializzazione sempre più rapida dell'apparato produttivo del Paese senza che sia stato fatto alcun serio  ed organico tentativo di contrastarla.
b) esplosione del debito pubblico per assoluto mancato controllo dei centri di spesa, per l'oggettivo dilagare della corruzione effetto di un  messaggio di fondo di "laisser faire", per una politica fiscale incentrata su condoni e provvedimenti tampone senza alcuna misura strutturale e senza aver mai nemmeno tentato un abbozzo di lotta all'evasione. In questo campo enormi sono le responsabilità del ministro Tremonti che si è defilato da qualche mese
c) l'assoluta mancanza di basi etiche all'operare politico
d) il venir meno di criteri di scelta basati sulle competenze e sul merito nell'individuazione della classe dirigente
e) il prevalere dell'aggressività sul ragionamento e la concretezza nel confronto politico
f) l'irrisione di coloro che ritenevano centrale la questione morale.
Berlusconi , comunque, non è stato l'unico responsabile di questo stato di cose e della situazione di estremo disagio in cui il Paese si trova in questa fine di 2013.
Gli sono andati dietro in tanti, moltissimi in buonafede, un minor numero, ma di maggior peso, in assoluta malafede.
E responsabilità enormi hanno anche, secondo me:
a) la Santa sede che con il cardinal Bertone segretario di Stato si è trovata in perfetta sintonia, per ragioni prevalentemente di bottega, con le dinamiche comportamentali del "bien-aimè" e dei suoi sodali.
b) la sinistra ed in particolare Massimo d'Alema, che in questi venti anni ha creduto non solo possibile ma financo auspicabile un accordo di potere col suddetto, tradendo il mandato che milioni di elettori le avevano conferito.
Ora la Santa Sede sta attraversando una fase di vera e propria palingenesi sotto l'energica azione del nuovo Papa Francesco. La sinistra, per contro, mi sembra sempre più impelagata in questioni di potere interne.
La situazione del Paese è drammatica. La crisi non passa perché è una crisi di riposizionamento in basso dell'economia del Paese nel contesto della globalizzazione ormai irreversibile e non una crisi ciclica. La macelleria sociale ha mostrato solamente una parte del suo volto. Molti sono ancora coperti dagli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e mobilità) ma alla fine del percorso c'è solo "reddito zero". Il debito pubblico è enorme e stiamo dimenticando che abbiamo preso l'impegno di mettere il pareggio di bilancio in costituzione.
Debbono ancora emergere, secondo me, moltissimi lati oscuri della gestione dello Stato, degli enti pubblici territoriali, delle aziende.
Questo ci lascia come eredità il secondo "ventennio" della nostra storia. Il tonno è ormai praticamente morto ma darà ancora qualche debole colpo di coda. Re Carlo Vi detto "Le bien-aimè"ma anche "le fou"nella seconda parte della sua vita, non ha ancora, probabilmente, percorso tutte le tappe della sua follia ma è pronto per essere sepolto a Saint-Denis.
Le roi est mort; vive la Republique

LA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA E LO STUDIO DELLE LINGUE

Patrizio Lattanzio, caro amico ed ex collega di lavoro che , cessata l'attività lavorativa, ha scelto di vivere in Lussemburgo perché non ce la fa più a vivere nel nostro sempre più sgangherato Paese, mi ha mandato da condividere su you tube un breve video con una dichiarazione dell'europarlamentare Gianni Pittella, Vice Presidente del Parlamento europeo e fratello del governatore della Lucania. Area PD.
Patrizio nell'inviarmelo, ha commentato:
Questa è la gente che l'Italia manda a rappresentarla, e questa purtroppo è l'Italia (il fratello è pure diventato governatore della Lucania).



Concordo pienamente Patrizio, ma ho l'impressione che tu ti sia perso La Russa che è stato fino a poco tempo fa ministro della difesa e quindi in continuo contatto e confronto con suoi colleghi di tutto il mondo.
Come vedi, Patrizio, tra i due Pittella è da BBC

ANNA MARCHESINI E SILVIO BERLUSCONI

Nel giorno in cui il Senato viene chiamato a decidere su l'ex premier, mi sembra opportuno invito alla riflessione la visione dell'intervento di Anna Marchesini alla trasmissione "Che tempo che fa" lunedì scorso.
Due diversi modi di concepire e vivere la propria vita e, soprattutto, un diverso modo di coniugare la parola "dignità".
Non aggiungo altro, perché non c'è niente da aggiungere.

martedì 26 novembre 2013

IL TONNO STA DANDO GLI ULTIMI COLPI E LE ULTIME CODATE

L'ultimo post dedicato a Silvio Berlusconi risale al 1 Ottobre scorso, e con questo rispondo a chi mi rimprovera, amichevolmente, di parlare sempre dell'arcorauta.
Lo avevo intitolato "Un tonno solo al comando, il suo completo è un completo Caraceni, il suo nome Silvio Berlusconi".
Mi sembrava, il cavaliere, in una situazione simile a quella del tonno entrato nella camera della morte, che fiuta il pericolo ma che non può più sfuggire al suo destino.
Scrivevo:"Il tonno è entrato da solo nell'ultima rete e non ha scampo. Si agiterà ancora un po', darà qualche ultimo colpo e qualche ultima codata e sarà pronto bollito per essere servito dal cuoco Michele. Sic transit gloria mundi. Ma ce ne è voluto."
E in effetti in questi giorni che precedono il 27 Novembre si sta agitando come non mai. Prima ha detto che il tentativo di eliminarlo "è un colpo di stato",(proprio lui parla) poi ha coinvolto il Presidente della repubblica il quale "deve darmi la grazia senza che io la chieda"(strano modo di interpretare la legge) poi ha fatto arrivare dall'America nuove prove che lo scagionerebbero (ma non ci poteva pensare prima?) poi si è rivolto pateticamente ai 5 stelle e al PD appellandosi alla loro coscienza(sic) "se non mi salvate, vi pentirete"(penitentiatevi, dicevano i monaci medioevali),  poi la lettera. L'ultimo psicodramma domani in senato. Ci andrà in senato, ci andrà.
Davanti a noi abbiamo un uomo vecchio, brutto, stanco, non lucido mentalmente, solo, isolato nel suo delirio solipsistico che gli fa vedere comunisti dappertutto (chi sarebbe comunista? D'Alema? Ma mi faccia il piacere cavaliere.) e complotti da ogni lato.Un uomo che si sente tradito da tanti che gli devono tutto ( e qui ha ragione). Lo abbandoneranno anche le "clarette", anche la Pascale con Dudu.
Ha scelto di andare ai servizi sociali; lo vedo bene addetto al recupero delle operatrici sociali sulla Paullese che, per chi non lo sapesse, è una via lunghissima che collega Milano a Cremona e sulla quale operano molte dame di carità.
Lo avevo scritto qualche tempo fa: "Lei, caro cavaliere, poteva passare alla storia come un grande statista, visto il larghissimo consenso che ha avuto per lunghissimo tempo. Passerà alla storia, invece, come un piccolo "ganassa" brianzolo e per il "bunga bunga""Che squallore,cavaliere, che squallore.
AMEN
Post scriptum: anche Putin ha scaricato Silvio. Dagli amici mi guardi Iddio..............

lunedì 25 novembre 2013

BEETHOVEN SINFONIA N. 7 SECONDO MOVIMENTO

Stamattina qui a Busto tempo da lupi. Vento micidiale e temperature basse. Allora è opportuno ascoltare il secondo movimento della settima di Ludvig Van..

domenica 24 novembre 2013

CACCIA AL TESORO

Delos, Delfi, Cuma, Nerone, Carlo VI di Francia,Bosch, Erasmo,Shakespeare,DonChisciotte,(Montesquieu), Lucia di Lammermoor,Nietzsche, Freud, Enrico IV Pirandello, Hitler, Michel Foucault, Basaglia. (?)

LA SINFONIA N 8 DI MAHLER DETTA " DEI MILLE"

Quest'anno non ho fatto l'abbonamento alla stagione dei concerti a Milano con la "Famiglia Bustocca"; preferisco scegliere quelli che mi interessano e lasciare gli altri. Ieri mi telefona la signora Dolores, che organizza le cose e mi fa: ho una defezione per il concerto di stasera. Vuol venire? Il concerto in questione è l'ottava di Mahler diretta da Chailly. Ora bisogna sapere che è una sinfonia che viene raramente suonata in quanto richiede un organico di alcune centinaia di persone tra orchestra e coro. Una occasione più unica che rara. Vado.
Teatro di Milano nell'area della vecchia fiera, entrata Carlo Magno (entrata 17). Nemmeno sapevo che esistesse; è cambiato tutto in zona fiera.
Spettacolo imponente: il solo posizionamento dei coristi e degli orchestrali richiede un quarto d'ora ed è uno spettacolo nello spettacolo; poi arriva Chailly ed attacca il primo movimento, il "Veni, creator spiritus".
Opera monumentale,l'ottava di Mahler, detta dei mille perché richiede un organico enorme. Fu composta tra il 1906 e il 1907. Già la struttura è anomala: non quattro movimenti ma due parti. La prima: Il "veni, creator spiritus", inno di pentecoste risalente al nono secolo, La seconda parte è basata sulla scena finale del Faust di Goethe. Inoltre la presenza del coro è altrettanto importante che quella dell'orchestra.
Le due parti sono collegate dalla tematica della redenzione per mezzo dell'amore.
Giudizio diviso quello sulla sinfonia in questione. Alcuni la trovano all'altezza della nona di Beethoven, altri la giudicano molto meno bene e la ritengono inferiore ad altre sinfonie di Mahler. Io sono tra questi; opera monumentale, non c'è dubbio, nella quale aleggia tutto lo "spirito" tedesco ma è come se alle intenzioni non corrispondesse un esito equivalente. Io continuo a preferire la quinta e la prima. Detto ciò uno spettacolo indimenticabile, con un direttore come Chailly nel pieno della sua maturità. Insomma, un evento di cui Milano può andare giustamente orgogliosa.

venerdì 22 novembre 2013

LARA COMI OVVERO "LA CONNERIE AU POUVOIR"

Lara Comi è una delle giovani donne di punta in seno a Forza Italia. Bella, alta mora, buone qualità oratorie, un bellissimo sorriso, potrebbe essere veramente uno degli elementi su cui il Paese può contare per il necessario ricambio generazionale della classe dirigente.
La Comi, nata a Garbagnate Milanese il 18 Febbraio 1983, vive a Saronno con i suoi genitori. Laureata con lode in economia alla Bocconi, è stata portavoce di Forza Italia a Saronno dal 2002 al 2005, assistente parlamentare della Gelmini e, a soli 21 anni, coordinatrice per la Lombardia  di Forza Italia giovani. Dal 2009 è europarlamentare (un primo tentativo alle politiche del 2008 non era andato in porto) e rappresenta il nostro Paese in seno al PPE. Inoltre è vicecoordinatrice lombarda del PDL e coordinatrice della Provincia di Varese. Nel Settembre 2012 è stata premiata come migliore deputata europea per tematiche di mercato.
Tutte queste informazioni le ho raccolte dal sito della stessa eurodeputata.
Tutto perfetto dunque se non fosse che abbastanza spesso la giovane "claretta" ha dei momenti non dei più felici e da l'impressione, come dire, cerco le parole, ecco, ho trovato, è un eufemismo, dà l'impressione, dicevo, di essere non tanto intelligente e per niente furba. Nessun paragone possibile con Ruby rubacuori che, si vede subito, è una furbacchiona di prima categoria e strappa sempre il prezzo migliore.
Alla Comi avevo già dedicato un post (8 Maggio c.a.) quando, con candida ignoranza e sorridente ingenuità aveva dichiarato che non capiva "perché il figlio di Ambrosoli fosse uscito dall'aula consiliare in regione lombardia nel momento in cui era iniziata la commemorazione di Giulio Andreotti" Avevo cercato di spiegarglielo, ritengo con scarso esito.
Ma ora l'ha fatta ancora più grossa. Commentando i recenti luttuosi  eventi in Sardegna ed in particolare la morte dei componenti di quella famiglia brasiliana che viveva in uno scantinato ad Arzachena, ha dichiarato con fermo cipiglio:"ma come si fa a rifugiarsi in uno scantinato durante una alluvione. Qui manca l'educazione, l'abc; è come entrare in un ascensore con il terremoto"
Hanno cercato di spiegarle che la famiglia brasiliana nello scantinato ci viveva, ma invano. Sul web si è scatenato il putiferio. Interventi, soprattutto da parte di sardi, al limite del linciaggio verbale (del tutto meritato) ai quali la Comi ha reagito ammonendo che" segnalerà a chi di competenza chi persegue(sic)nell'attribuirmi dichiarazioni altrui" mostrando di aver assimilato pienamente lo stile del suo mentore Silvietto. Vi allego il video presente su you tube così vi fate una opinione documentata. E ve ne allego altri due, così il quadro è completo.
Qualche giorno fa i media ci avevano informato che Bossi, conciato come è, si sarebbe candidato nuovamente alla segreteria della Lega, che Berlusconi, conciato come è, ripartiva da "Forza Italia" pari pari come quella di venti anni fa e che la Carrà avrebbe condotto Sanremo. Avevo commentato su Facebook che mancavano Mago Zurlì e il tenente Sheridan e avremmo riempito la Baggina(nota casa di riposo milanese). Il nuovo che avanza, nel nostro Paese, oscilla dai sopracitati a Lara Comi e similari. Speriamo bene.

giovedì 21 novembre 2013

LA LIBRERIA BORAGNO HA RIAPERTO

Ieri la libreria Boragno, storica libreria del centro di Busto, ha riaperto i battenti dopo alcuni mesi di inattività. Inattività dovuta al fatto che i conti economici non reggevano più.
Alcuni commenti: cosa c'è di tanto eccezionale? Vendono penne e libri. Un altro: di negozi se ne aprono e chiudono in continuazione, perché tanto clamore. Ed altri commenti dello stesso tenore. D'altro lato alcuni commenti di persone che hanno salutato con calore il ritorno.
Vorrei solo aggiungere qualche notazione per cercare di spiegare perché, a mio avviso, una libreria non è un negozio come gli altri, questo con tutto il rispetto della categoria dei commercianti: mio padre e mia madre ne facevano parte.
Una libreria, in genere, anche la più periferica, anche la più piccola ed apparentemente insignificante, svolge un ruolo di catalizzatore di attenzione su quello che accade nel mondo, così come fanno televisione, giornali, la rete. E' garante della pluralità di finestre sul mondo e il solo gettare un'occhiata passando davanti alle vetrine di una libreria fa scattare l'attenzione su qualcosa, è uno stimolo. Se poi si tratta di una libreria storica in pieno centro di una città di oltre 80.000 abitanti, il suo ruolo risulta evidente. Se poi si considera che la signora Francesca Boragno ne aveva fatto progressivamente uno spazio culturale aperto alla presentazione di libri, di eventi, di mostre, di conferenze, risulta chiaro, a mio avviso, che non è semplicemente "un negozio". Se il nostro Paese conosce una fase di rapido declino, una delle cause principali è la mancanza di "cultura" o perlomeno la riduzione del livello culturale medio dei cittadini e la forte diminuzione del numero di librerie aperte in tutta Italia ne è segnale evidente.
Ben venga quindi il ritorno della Boragno come l'apertura della UBIK qualche mese fa.
Sono punti di riferimento di una città come i caffé storici (che so:il "Cambio" a Torino, il "Cova" a Milano, il Pedrocchi a Padova, il Florian a Venezia, il "Tommaseo" o "Il caffè degli Specchi" a Trieste,"Zanarini" a Bologna,  il "Doney" a Firenze, "Rosati" a Roma, il "Gambrinus" a Napoli, "Il Gran Caffè del Teatro Massimo" a Palermo, "Campi" qui a Busto.
Perché la storia di una comunità ha bisogno di punti di riferimento, di pietre angolari attraverso le quali rispecchiarsi, ha bisogno di pietre, di chiese, di libri..
Mi verrebbe da aggiungere: .............e di cimiteri. Non lo faccio ma se andate a Parigi una visita al "Père Lachaise" fatela, o allo Staglieno a Genova. La storia è un flusso unico:"panta rei", diceva Eraclito; ma tutto lascia tracce. aggiungo io.
Quindi i migliori auguri alla libreria e alla formula di azionariato popolare che si è scelta per il rilancio. Se una libreria è patrimonio di tutti, è coerente che sia una "public company", seppur di dimensioni ridotte.

martedì 19 novembre 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

So bene che alcuni dei miei amici più stretti hanno l'orticaria al solo vedere il titolo ma, se mi volete bene, pazientate: non leggeteli, gli articoli su Banca delle Marche, ma capitemi.
In uno dei miei ultimi post avevo scritto che molto era emerso su Banca delle Marche ma che molto di più doveva ancora emergere..................ed infatti. Cominciamo dai peccati veniali, che però in altre nazioni verrebbero considerati gravi e mortali.
LA AUDI 5 di Massimo Bianconi
Tra i tanti "fringe benefits" di cui poteva usufruire il direttore generale c'era anche l'utilizzo di una AUDI 5 presa in leasing dalla banca con un canone mensile di 1.500 euro. Niente di male; l'auto di servizio è di norma nei contratti con la dirigenza, sia nel settore bancario che nel settore industriale. L'anomalia, invece, risiede nel fatto che la lussuosa vettura non veniva utilizzata quasi mai nelle Marche, dove il direttore generale operava, bensì a Rapallo, Cortina, in Versilia o in altre località dove la famiglia ha degli interessi. Scendeva invece immancabilmente nelle Marche, la vettura, quando c'era da montare le gomme invernali o da fare il tagliando o una revisione.
Allora domanda sorge spontanea: ma chi guidava quella vettura mentre il DG era al lavoro? Voi che ne dite? Io un'idea ce l'ho ma mi sembra impossibile una simile caduta di stile da parte di uno come Bianconi. Mah, speriamo di no.
LE LIQUIDAZIONI DI BIANCONI
E passiamo ad aspetti di maggiore sostanza. 
Bianconi ha preso 2 liquidazioni:
- la prima di 1,5 milioni di euro nel luglio 2011 in concomitanza con la "finta" interruzione del rapporto di lavoro di cui ho già parlato.
- la seconda di 2,3 milioni nel 2012 al momento della definitiva uscita dall'Istituto nel settembre 2012
La Banca d'Italia, nel verbale di fine ispezione contesta al CDA la prima erogazione in quanto la finta interruzione del rapporto di lavoro è stata "concordata" tra il direttore generale e il CDA proprio per eludere la norma, entrata in vigore il 1 Agosto 2011, che impone di legare le remunerazioni dei massimi dirigenti degli Istituti di credito ai rischi assunti. Visto quello che è emerso dopo quel milione e mezzo di euro non avrebbe dovuto essere erogato. Che può essere successo? che Bianconi, vedendo addensarsi nerissimi nuvoloni all'orizzonte, abbia parlato con il Presidente per "uscire" in fretta portando a casa una bella sommetta. Presidente era a quel tempo Michele Ambrosini, espressione della componente pesarese. Perché Ambrosini porta in CDA una proposta così chiaramente individuabile come un favore fatto al DG visto che contestualmente lo stesso veniva riassunto con un buco temporale di soli venti giorni? Delle due l'una: o Ambrosini non si è reso conto di ciò che comportava quel contratto o................se ne era accorto fin troppo bene.
Nel 2012 è Presidente Lauro Costa e Bianconi concorda una ulteriore  buonuscita di 2,3 milioni(in totale quindi 3,8) in vigenza delle norme entrate in vigore il 1 Agosto 2011 che legano le buonuscite ai rischi assunti, il cui rispetto è tantopiù necessario in presenza di una risoluzione anticipata del rapporto di lavoro. E, aggiunge Bankitalia :" senza tenere in alcun conto degli esiti di pregressi interventi ispettivi nè dell'intervento della vigilanza del Giugno 2012 - quindi solo alcune settimane prima - sull'operato del predetto dirigente" Anche qui, perché Costa fa questo accordo e lo fa passare in Consiglio? E perché il consiglio non tiene in alcun conto le osservazioni dei consiglieri Cesarini e Grassano, uomini che avevano ricoperto ruoli apicali nel sistema bancario nazionale e che erano entrati solamente da pochi mesi in CDA.? E' vero che Bianconi aveva presentato una semestrale con 42 milioni di utile, ma un po' di prudenza non avrebbe guastato, visto anche quello che aveva evidenziato Bankitalia. Io stesso, che spesso sono un ingenuo, in un articolo del 29 Luglio 2012, scritto a Senigallia, che commentava l'uscita di scena di Bianconi,  chiudevo l'articolo, con un filo di sarcasmo, con queste testuali parole:
" mi auguro soltanto che il bilancio di Banca delle Marche non nasconda sorprese. Talvolta capita"
"Intelligenti, pauca" dicevano i nostri progenitori.

Post scriptum:
ma cosa si aspetta a sospendere la compravendita di azioni della banca? Ovviamente i corsi vanno sempre più giù e possono indurre qualcuno a vendere "per disperazione" a prezzi vicini allo zero. Si congeli la situazione.

lunedì 18 novembre 2013

IL MISTERO SUI CRITERI CON I QUALI CHI MI LEGGE SCEGLIE GLI ARTICOLI DA LEGGERE

Ogni tanto mi chiedo, e non trovo risposta, quali siano i criteri attraverso i quali chi mi legge sceglie gli articoli da leggere e come ci arriva a quegli articoli. Mi spiego. 
Nell'ultimo mese è stato letto da 127 persone il post "In Sardegna chiude il Billionaire" del 15 Giugno 2012. Il post "L'etimologia delle parole"del 10 Ottobre 2009 è stato letto 62 volte. "L'imperatore Tiberio e i soggiorni a Capri" del 17 Gennaio 2011 è stato letto 26 volte. In termini assoluti il post più letto è un post del 14 Marzo 2011 sul debito pubblico italiano con 4.222 visualizzazioni. Considerato che ne scrivevo uno al mese, perché proprio quello? Non c'è logica, non c'è filo conduttore e quando mi mancano questi due strumenti, stento. Probabilmente perché mi manca l'istinto, o forse l'ho perso come tutti o quasi nel corso dell'evoluzione; resta il fatto che ho difficoltà a "sentire" gli odori, a capire le sfaccettature  più nascoste delle cose. Ma è inutile chiederselo. Sono figlio di Spinoza e di Voltaire e ormai non posso più cambiare. L'importante è essere sinceri con se stessi  con gli altri...............e poi ".......accada quel che può"

sabato 16 novembre 2013

FIORELLA MANNOIA E LUCIO DALLA

E' appena uscito un CD nel quale la Mannoia interpreta 11 pezzi di Lucio Dalla. Il CD è accompagnato da un DVD con il backstage della registrazione.
Io sono un fan della Mannoia, che ho avuto anche l'opportunità di conoscere personalmente e che reputo una delle più belle persone che io abbia conosciuto. Dalla era un poeta e ci manca.
Vi propongo "Caruso" ma tutto l'album è una testimonianza preziosa del nostro tempo che non ha avuto solo nefandezze da tramandare.

LEVE LUNGHE E LEVE CORTE

Qualcuno, ogni tanto, sapendo che ho lavorato in banca, mi chiede: come debbo investire i miei soldi? Domanda cui è impossibile rispondere. Io non do mai consigli, al massimo dico quello che faccio io senza alcuna pretesa di fare cose giuste e senza alcuna responsabilità, soprattutto.
Premesso che i "risparmi" debbono essere investiti in obbligazioni il principio generale è: investire su obbligazioni il cui emittente sia il più solido possibile Il rendimento sarà basso ma la prima cosa cui guardare è la tutela e la conservazione del capitale e non l'elevatezza del tasso, altrimenti si fa la fine di chi ha investito in titoli di stato argentini o in obbligazioni Cirio. Io privilegio emittenti internazionali come la BEI, la WORLD BANK o obbligazioni corporate di grossi gruppi  tedeschi.
Per quanto attiene al mercato azionario il principio generale è: tenersene il più lontano possibile a meno che non si facciano operazioni in leva. Come spiegare cosa sono le leve.
- LEVA LUNGA (o long level) si fa se si prevede un rialzo per le quotazioni di un titolo e quindi si acquista quel titolo per rivenderlo ad un prezzo più alto. Cioè si comperano per esempio 10.000 ENEL a tre euro. Se si acquistasse a fermo si dovrebbero investire 30.000 euro. Comperando in leva si impegna solo una percentuale del tutto (per l'ENEL il 15% cioé 4.500 euro) perché per la differenza (25.500 euro) la banca con cui si opera (io opero con FINECO) fa un finanziamento al tasso del 6,14% annuo per la durata dell'operazione, massimo due anni  (questo fa Fineco).
Si raggiunge così lo scopo di fare un investimento importante impegnando una cifra modesta. E se si sbaglia la valutazione? La procedura mette uno "stop loss" cioè un tetto alla perdita. Nel caso che stiamo esaminando 2,80 per cui se il titolo "va giù" la perdita massima è di 2.000 euro
- LEVA CORTA (o short level) significa prevedere un ribasso del titolo e quindi lo si vende allo scoperto, cioè senza averlo; la banca ti "presta" i titoli e ti fa un finanziamento per l'intero importo dell'operazione al tasso del 4,95% annuo per la durata dell'operazione, massimo due anni. E se si sbaglia?Anche in questo caso c'è uno "stop loss". Se il titolo "va su" ad un certo punto la procedura te lo ricompera mettiamo a 3,20 e quindi la perdita massima è di 2.000 euro.
Tutto chiaro?
E allora vi dico cosa ho fatto io nell'ultimo mese:
- ho venduto allo scoperto 5.000 Mediaset a 3,832 e lo ricomperate a 3,69 (utile 695 euro)
- ho venduto allo scoperto 10.000 Banco Popolare a 1,41 e le ricomperate a 1,358 (utile 520 euro)
- ho venduto allo scoperto 5.000 Unicredit a 5,35 e le ricomperate più basse (utile 420 euro)
- ho venduto allo scoperto 10.000 Banco Popolare a 1,393 e le ho ricomperate a 1,354 (utile 380 euro)
- ho venduto allo scoperto 40.000 Banca Popolare di Milano a 0,4736 e le ho ricoperte a 1,4574 (utile 651 euro)
- ho venduto allo scoperto 2.000 STM  a 5,995 e le ho ricoperte più basse (utile 630 euro)
- ho venduto allo scoperto 10.000 Banco Popolare a 1,457 e le ho ricoperte a 1,395 (utile 620  euro)
- ho venduto 3.000 Unicredit a 5,38 e le ho ricoperte più basse (utile 575 euro)
- ho venduto allo scoperto 3.000 Finmeccanica a 5,515 e le ho ricoperte a 4,96 (utile 1.605 euro)
- ho venduto 3.000 Unicredit a 5,5575 e le ho ricoperte a 5,395 ( utile 555 euro)
- ho comperato(leva lunga) 2.000 Eon(azienda tedesca del settore elettrico) a 13,02 e le ho rivendute a 13,72 ( utile euro 1.390)
- ho comperato 1.000 Deutsche Telekom a 11,09 e le ho rivendute a 11,64 (utile 550 euro
- ho comperato 1.000 RWE a 24,88 e le ho rivendute a 17,31 (utile 2.421 euro)
- ho comperato in leva lunga 3.000 Deutsche Telekom a 11,68 e le ho rivendute a 10,96 (stop loss della procedura 
perdita euro 2.143)
Sbilancio del periodo : utile 8.869
Inoltre ho venduto a 110,07 10.000 euro di obbligazioni Enel 4,875 che avevo comperato a 101. Utile euro 1.176
Totale utile dell'ultimo mese 10.045
Ma non va sempre così.
Perché ho parlato di queste cose stamattina?
Per due ordini di motivi:
a) per far capire che a livello internazionale l'economia ormai è prevalentemente finanziaria; è più facile e meno faticoso fare soldi manovrando soldi che lavorare in fonderia e questo distruggerà l'umanità se non si inverte la rotta.
b) per delle riflessioni, amare, che faccio con me stesso. A cosa  mi serve tutto ciò se intorno a me vedo solo macerie?
Sì, faccio un po' di bene qua e là ma, soprattutto, penso al futuro di chi nel momento in cui si spegnerà la luce mi darà la spinta in avanti, con tutta la sua forza, per proiettarmi " nello spazio e nel tempo" dove non so costroverò. Mi viene da pensare all'ultimo verso della "Divina Commedia". Mah, chissà.
Ma può un Paese che ha dato all'umanità Dante, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Leopardi, Verdi, Bellini Puccini e tanti altri essere ridotto così come è ridotto? Sursum corda, italiani, e datevi una mossa( io mi chiamo fuori)

venerdì 15 novembre 2013

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 30 SETTEMBRE 2013

Chi segue il mio blog da più tempo sa che fino a pochi mesi fa ho commentato regolarmente i dati sul debito pubblico che vengono mensilmente pubblicati dalla Banca d'Italia nel suo "Supplemento al bollettino mensile".
Avevo smesso di farlo perché mi sembrava un esercizio sostanzialmente inutile visto che i dati davano soltanto una immagine quantitativa che, in mancanza di maggiori dettagli da Banca d'Italia sul "come" si formava il debito e sui centri di spesa, non davano valore aggiunto per una comprensione approfondita delle problematiche.
Riprendo a farlo per due ordini di motivi:
a) perché ci sono molti lettori nuovi per i quali potrebbe essere interessante conoscere, almeno, i dati
b) perché, comunque, tenere aggiornata l'analisi dei dati consolida le conoscenze di ognuno e la capacità di comprensione delle dinamiche dei conti dello Stato-
Il supplemento al bollettino mensile esce a metà mese, questo mese il 13, e si può scaricare dal sito della Banca d'Italia alla voce  "Statistiche" - "Finanza Pubblica"
Il documento appena pubblicato consta di 39 pagine con 4 figure (grafici), 12 tavole(cifre) e, da pag. 19 a pag. 39, di una appendice metodologica estremamente importante per "capire" i grafici e le tavole
Interessanti sono le tavole 4 - 5 - 7 - che commenterò mese per mese  e, per i dettagli, le tavole 8 e 9.
IL DEBITO PUBBLICO A FINE SETTEMBRE AMMONTAVA A
                                      2.068 MILIARDI
Tavola 4: debito pubblico suddiviso per strumenti:
Il debito è così suddiviso:(in milioni di euro)
a) monete e depositi 155.583 (sono le banconote che abbiamo in tasca) di cui 19.141 di raccolta postale
b) titoli a breve termine 163.724 (sono i BOT a 3 6 - 12 mesi e i CTZ a due anni)
c) titoli a medio e lungo termine 1.573.770 (comprende BTP e CCT)
d) prestiti di IFM 131.187(comprende i prestiti della BEI, della Cassa Depositi e prestiti erogati da Istituzioni Finanziarie residenti)
e) altre passività 44.000 di cui 32.905 connessi con i prestiti  dell'EFSF (comprende le passività verso la Banca d'Italia e le passività connesse con i prestiti in favore di Paesi della UEM attraverso l'European Financial Stability Facility)
TOTALE 2.068  
Positivo il fatto che il debito a medio/lungo termine è di 1.573 miliardi, conferma della oculata gestione delle dinamiche temporali del debito da parte della dottoressa Maria Cannata, responsabile in seno al ministero della economia del settore.
Tavola V:il debito pubblico suddiviso per settori detentori
a)  Banca d'Italia 98.639(sono i titoli di stato detenuti dall'Istituto di emissione)
b) altre IFM residenti 670.707(comprende i titoli detenuti da Istituzioni Finanziarie residenti (banche per 420 mld)
c) altre Istituzioni finanziarie residenti 379.388
d) altri residenti 200.414 (sono i titoli di stato e crediti nei confronti dello stato detenuti da privati e società residenti)
e) non residenti 710.857(dato a fine Agosto) comprende il debito pubblico in mano a non residenti (banche, fondi pensione, società, privati non residenti)
La tavola V ci consente di fare due rilevanti osservazioni;
a) che il debito pubblico è in mano per 710 miliardi (34% del totale) a soggetti non residenti. Questo è un elemento di debolezza. Se venisse meno la fiducia degli investitori esteri nei confronti del nostro Paese dovremmo trovare chi li sottoscriva al loro posto. Per niente facile visto le cifre in gioco.
b) le banche, che detengono circa 420 miliardi di debito pubblico, sono state accusate di aver preso soldi a tasso bassissimo dalla BCE e di non averli distribuiti all'economia. Vero ma non bisogna dimenticare che l'acquisto è stato sollecitato dal Ministero dell'economia nei mesi di maggior difficoltà del nostro debito pubblico (secondo semestre del 2011 e primo semestre 2012) concomitanti con l'uscita di scena di Berlusconi e il subentro del governo tecnico Monti.
Tavola 7: debito delle Amministrazioni pubbliche; analisi per vita residua
Anche questa è una tabella importante. Ne emerge che la vita media residua del debito è di 6,9 anni, in costante calo negli ultimi mesi, segnale che la dottoressa Cannata ha difficoltà a "piazzare" titoli con scadenza lunga. Altro dato che fa pensare e preoccupare: 530 miliardi sono relativi a debito con vita residua inferiore ad un anno cioè da rinnovare entro settembre 2014
In sintesi:
- abbiamo un debito che ormai ha superato il 133% del PIL e, considerato che il PIL si contrae,(per il 2013 è previsto in calo dell' 1,8% rispetto al 2012) il dato è destinato ad aumentare nei prossimi mesi. Solamente la Grecia fa peggio di noi (169,1% del PIL)
- nei prossimi 12 mesi dobbiamo rinnovare debito per   530 miliardi
- paghiamo per interessi oltre 85 miliardi l'anno.
- le banche sono piene di titoli di stato italiani che sono state "costrette" a comperare nei mesi di maggior difficoltà per il debito pubblico ad evitare il default
- i vincoli dell'Unione europea ci impongono di non superare il 3% di deficit sul PIL
Non è un percorso facile quello entro il quale si deve muovere il ministro Saccomanni anche perché, a mio avviso, le forze politiche non hanno ben capito, o fingono di non capire quale è la situazione.



mercoledì 13 novembre 2013

FRANCESCO GUCCINI


Dall'album "D'amore, di morte e di altre sciocchezze" del 1996. I poeti vedono sempre più avanti degli altri.

BANCA DELLE MARCHE - L'INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE CARIMA

Cronache Maceratesi ha pubblicato una lunghissima intervista di Marco Ricci, che segue per il quotidiano on line la vicenda, al Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata Gazzani.
L'intervista è interessante sia per l'approccio del giornalista, pacato ma che non trascura nessuna delle zone oscure che hanno caratterizzato la gestione di Banca delle Marche, sia per l'atteggiamento dell'intervistato che non nega suoi errori di valutazione, specialmente nella fase iniziale della gestione Bianconi, non nasconde la testa sotto il cuscino e ripercorre le varie fasi del rapporto decennale tra l'Istituto e il suo direttore generale.
Su un aspetto, però, sono in netto disaccordo con il Presidente della Fondazione: quando afferma che, visto che in CDA Banca delle Marche sedevano uomini indicati dalla Fondazione, lui - il Presidente - si rimetteva completamente alle loro valutazioni. Non sono d'accordo per due ordini di motivi:
a) a livello generale perché chi è a capo di una organizzazione complessa ha il compito di monitorare continuamente l'operato degli organi che a lui fanno riferimento. Il rapporto fiduciario, che ovviamente deve esserci e deve lasciare piena libertà di valutazione e di azione al "delegato", deve peraltro essere continuamente verificato perché la fiducia "a prescindere" non può essere accordata a nessuno.
b) sul piano particolare, il Presidente ammette che erano state raccolte da più parti voci e non solo voci sul reale andamento della Banca. Il Presidente avrebbe dovuto intervenire allora e non limitarsi a registrare i "rumours"
Riconosco peraltro a Fondazione Carima di essere stata l'unica delle tre a voler accertare cosa era veramente accaduto, trovando resistenze da parte delle altre due. Anche su questo punto dovrà essere fatta chiarezza.
In punto viene pubblicata da Cronache Maceratesi una intervista a Pietro Lanari, a capo di un Gruppo di aziende operanti  nel settore dell'edilizia verso il quale l'Istituto è esposto per 236  milioni e che risulta essere il principale debitore di BDM. Lanari aveva presentato un piano per la valorizzazione di alcune aree tra cui l'area ex cementificio Sacelit di Senigallia che conosco bene visto che dalle finestre della mia aula del liceo Perticari si vedeva benissimo la "ciminiera" del cementificio. La realizzazione del complesso immobiliare a Senigallia prevedeva prezzi di vendita 6.000 euro al mq  (ma Senigallia è diventata Portofino o Montecarlo?). Lanari sostiene di essere cliente della Banca e non del direttore generale o dell'alta dirigenza. Eh no, caro Lanari: quando un gruppo attinge per 236 milioni ad una banca importante ma pur sempre di dimensioni locali come Banca delle Marche, interlocutori dell'imprenditore sono direttamente i vertici della Banca i rapporti con i quali possono facilmente trasformarsi in un "do ut des", nel qual caso le responsabilità dell'imprenditore sarebbero evidenti ed in alcuni casi sanzionabili anche penalmente. Non vorrei che la sua fosse una "excusatio non petita". Veda Lanari, io sono portato a pensare sempre male. Andrò sicuramente all'inferno.....................dove peraltro dovrei trovarmi in buona compagnia visto che spesso............................ci azzecco. Comunque "absit iniuria verbis" nei suoi confronti, ing Lanari.
Ma che ci sia  del marcio nelle Marche, oltre che in Danimarca, mi pare fuori di ogni dubbio.

martedì 12 novembre 2013

IL PROFESSOR ROMANO PRODI NON RINNOVA L'ISCRIZIONE AL PD E NON VOTERA' ALLE PRIMARIE

Il professor Romano Prodi non ha rinnovato l'adesione al Partito Democratico ed ha dichiarato che non voterà alle primarie. Al momento dell" impallinamento" da parte dei 101( ma sembra che la cifra vera sia di 117/118 perché Prodi fu votato anche da altri parlamentari non appartenenti all'area di riferimento) il professore disse: " ora bisogna uscire in punta di piedi." Così si è comportato nei mesi successivi: nessuna polemica, nessuna dichiarazione astiosa ma una piena conferma di coerenza di comportamento E non si poteva certo pensare che il professore potesse rimanere nel partito: fondatore dell'ulivo dal quale il PD nasce, unico ad aver battuto  sul campo Berlusconi, il merito storico di aver portato l'Italia nell'euro, stimato nelle cancellerie di tutti i Paesi, e impallinato dallo stesso suo partito, in particolare da quelle componenti che del "progetto ulivo" hanno colto solamente una funzione strumentale alla conquista e/o alla conservazione del potere, come poteva rimanere.
E qui è cominciata la fiera delle ipocrisie. Cuperlo dichiara che farà di tutto per riportare Prodi all'interno del partito. Caro Cuperlo, cerchiamo di capirci: lei è stato l'ultimo segretario della FIGC, è uomo di D'Alema, è il candidato della componente ex DS del partito, è uno dei 101, o quanti sono, impallinatori come del resto qui nel varesotto lo sono stati l'onorevole Marantelli e la senatrice D'Adda, e mi vuol convincere che farà di tutto per riportare Prodi nel partito? Ma mi faccia il piacere.
Concordo con il professore che considera conclusa la sua esperienza politica. Continuo invece a ritenere che sia una delle poche riserve della Repubblica per la copertura di ruoli istituzionali.
Certo è che il quadro di insieme che si apre davanti ai nostri occhi è quanto mai deludente e preoccupante. Il PD è nelle condizioni che abbiamo appena descritto, il PDL continua a subire i ricatti giornalieri del rettile, la Lega mette in campo Matteo Salvini  e il senatur appena uscito dal coma, i grillini, ma come fai a dar fiducia ai grillini, Monti è evaporato in una nuvola  di vuoto cibernetico, dove approderà il Paese proprio non riesco ad immaginarlo.

sabato 9 novembre 2013

ESULI IN PATRIA E LE TERRE PROMESSE

Il quadro che emerge dalle vicende di queste settimane del Partito Democratico è di un tale squallore che si prova una sensazione di nausea alla lettura dei tanti episodi indegni di un partito tout court ed in specie di un partito che si dice di sinistra. La nausea si tramuta in vera e propria rabbia all'ascoltare dichiarazioni come quelle di ieri del leader maximo, del migliore dei migliori, dell'intelligente per antonomasia: mi riferisco a massimino d'alema. Il quale sta sostenendo che è in corso un attacco contro il partito da parte dei media, commissionato non si sa bene da quali forze plutocratiche, contro la formazione baluardo della difesa dei ceti più deboli. E bene ha fatto Enrico Mentana, nel corso del telegiornale delle 20 che conduce sulla 7, a puntualizzare che sono gli stessi dirigenti di vertice del partito che denunciano le malefatte di molti e in molti luoghi e che i media registrano e commentano.
E ci si sente "esuli in patria", come con felice espressione Ilvo Diamanti già alcuni anni fa descrisse lo stato d'animo di coloro che, avendo creduto fortemente nel nuovo soggetto politico, si sentono "traditi" - non certo traditori - dal comportamento di troppi esponenti del partito sia a livello nazionale che a livello locale. Peppino Caielli anch'egli esule in patria - nel commentare il mio precedente post sull'argomento del 31 Ottobre che ho titolato "Partito Democratico- Un partito in guerra ed in vendita" scriveva ".............mi fa male pensare di aver abbandonato la battaglia, di aver lasciato il campo. Mi fa male. Ma non pensiamo al Requiem. Ci sono ancora battaglie da fare. Ciascuno con i mezzi che ha. Ma non bisogna arrendersi"
Gli rispondo: sono pienamente convinto che ci sono ancora battaglie da fare (quella che si sta combattendo nelle Marche è una di quelle), ciascuno con i mezzi che ha (questo blog ieri ha avuto 214 visualizzazioni). Non bisogna arrendersi (non ci penso nemmeno), ma non mi pento di aver lasciato il campo. Restare, nel contesto che giorno dopo giorno si delinea sempre più chiaramente, sarebbe stato avallare quello che accade. E poi, consentimi (lo cancello, no non lo cancello) non spetta alla nostra generazione. La terra promessa di una democrazia dei cittadini in un contesto di vero bipolarismo, non tocca a noi né cercarla nè raggiungerla, ammesso che la si trovi. E non perché né tu nè io siamo Mosè, ma perché non ne abbiamo più il tempo. La nostra generazione è quella del ' 68 - che sia sempre benedetto - poi è venuta quella del '77 e tante altre. Nel 2014 voteranno per la prima volta i ragazzi nati nel 1996, l'anno  della vittoria di Prodi e dell'ulivo. Tocca a loro cercare la terra promessa, se ne avranno voglia. La strada che porta alla terra promessa attraversa il deserto, non si sa quanto tempo richiederà il percorrerla e noi dopo cinque minuti che marciamo abbiamo la schiena dolorante ed i piedi gonfi; non è più roba per noi.
Noi però possiamo fare le nostre battaglie con i mezzi che abbiamo, per loro ma, diciamocelo (lo cancello, non lo cancello), anche per noi: per sentirci vivi e vitali e per allontanare il più possibile il "game over".
E possiamo sempre ricordare, ai ragazzi nati nel '96, che in quell'anno, il loro anno e l'anno dell'ulivo ad accompagnare le speranze c'era Ivano Fossati  e la sua " La Canzone popolare".
Riascoltiamola: non ci può far altro che bene.

venerdì 8 novembre 2013

BANCA DELLE MARCHE - ALLELUJA - CI SONO I PRIMI INDAGATI

Un lancio di agenzia, non confermato, informa che sarebbero già otto o nove gli indagati dalla Procura della Repubblica di Ancona che si sta occupando delle vicende dell'Istituto di credito sulla base dell'esposto denuncia presentato a suo tempo - e bisogna riconoscergliene il merito - dal nuovo direttore generale Goffi.
Un primo successo per chi, Cronache Maceratesi in testa, ha contrastato il disegno di chi voleva mettere tutto a tacere. Ricordo a tutti che l'ex Presidente Lauro Costa nel lasciare la carica affermò che: "lasciava l'Istituto in sicurezza."
Molto deve ancora emergere e molto emergerà: l'importante è sapere che in questo Paese non si è ancora giunti al punto in cui ciascuno possa fare quello che vuole senza rischi di essere sanzionato.
Il Paese si salva solamente se si ferma la deriva di questi ultimi anni, se si torna a premiare il merito e l'onestà ed a punire la corruzione e la protervia. La questione morale, che riguarda tutti, è sempre di più al centro di ogni strategia di rilancio del Paese. E siccome non possiamo utilizzare - per fortuna - la ghigliottina (la tentazione però c'è) il compito di arrestare lo "sfascio" spetta innanzitutto a noi stessi, alla magistratura, alle forze dell'ordine, alla società nel suo complesso.
Allego al riguardo l'ultimo singolo di Vasco: si chiama "cambiamenti", col trattino. Ascoltatelo: dice cose giuste.