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lunedì 16 giugno 2014

DEDICATO A ERICA D'ADDA

Conosco Erica D'Adda ormai da qualche anno, da quando aderii al progetto del Partito Democratico, il contenitore politico che avrebbe dovuto "mettere insieme" forze cattoliche progressiste e forze laiche e socialiste per assicurare al Paese governi attenti alle istanze sociali  in un contesto di efficiente economia di mercato. Riconosco che l'accoglienza nel partito fu cordiale e caratterizzata da concreti attestati di stima nella misura in cui fui cooptato nella segreteria cittadina e mi fu dato l'incarico di tesoriere del circolo cittadino. Erica proveniva  dai DS, era segretaria cittadina e mi deve riconoscere che in quella fase, pur rispettando il pluralismo delle componenti del neonato partito, orientava le scelte del PD bustocco nella direzione della sua area di provenienza. Donna intelligente, colta ma con l'ansia di non essere riuscita ad esprimere pienamente e farsi riconoscere le proprie potenzialità - questa la mia opinione e il mio giudizio - aveva nel contesto in cui ci frequentavamo il solo difetto, sempre a parer mio, di ascoltare poco coloro con i quali interloquiva e di avere per contro gran piacere a sentirsi parlare. Del resto l'ego un po' ipetrofico caratterizza da sempre le persone intelligenti ed ambiziose. Arriviamo alle elezioni politiche di inizio 2013. Viene eletta in senato sostenuta dalla componente bersaniana. Bersani, per contro, lo sappiamo tutti, perde.
La tentazione di una "svolta trasformista" poteva essere forte ed io stesso non l'ho esclusa a priori perché quando si raggiunge un obbiettivo difficile da raggiungere è "umano" cercare di creare le condizioni di mantenimento dell'obbiettivo raggiunto.
Nulla di tutto questo. Coerentemente con le "sue" idee, ha a suo tempo firmato il documento Chiti, è tra i quattordici senatori che si sono autosospesi in relazione al provvedimento preso nei confronti di Corradino Mineo (ma Erica sa che su questo specifico punto la ragione sta più dalla parte di Matteo Renzi) ed ha rilasciato una intervista alla Prealpina in cui rivendica - giustamente - l'autonomia intellettuale e morale del singolo parlamentare che, lo ricordo, non ha "vincolo di mandato". Ho sempre avuto massima stima per le persone coerenti e per le schiene dritte. Mi sembra pertanto giusto e doveroso utilizzare il mio spazio per riconoscere ad Erica "coerenza" e "schiena dritta"

POST SCRIPTUM
Alla notizia che i quattordici senatori autosospesi rientravano nei Gruppi, in rete una marea di giudizi del tipo "lo sapevo" "sono tutti uguali" "eroi per un giorno" ecc.ecc. Io continuo a credere che il loro gesto sia stato coraggioso e dignitoso e che abbia fatto capire a Renzi che il pensiero unico fa male alla democrazia e che, per contro, confronto dialettico e schiene dritte fanno bene alla democrazia .............e al partito. 

3 commenti:

  1. utilizzando un po Machiavelli,in politica ha ragione chi vince-Ha vinto Renzi ed è nato il renzismo;un' altro ismo- Tutto frutto di una gestione politica del Pd insipiente,consociativa e per nulla riformista-Questi ultimi attacchi isterici di una minoranza-testimonianza sono solo immagine"- Alle prossime elezioni i pensionamenti saranno diffusi;gli ex quarantenni hanno fallito la loro rivoluzione copernicana-è giusto che ci provino questi giovani-E' come la prova del budino-come sempre-Quindi,un paio di Governi lib-lab-Meglio del caos o del caimanismo-Quando poi la Magistratura indagherà sui nuovi arrivati,verificheremo se abbiamo puntato sul cavallo giusto-
    Per concludere =tutti a cuccia,comanda Renzi! che fa,che và veloce!! Della vecchia guardia non si fida più nessuno

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  2. Grazie Alberto. Non mi riconosco appieno nel tuo ritratto ma, questo, è del tutto normale. Capiterà be a te se scrivessi io!!! Però mi piace molto. Quando avrai e avro' un poco di tempo ti racconterò i passaggi non conosciuti di quel momento. Che sono interessanti anche se per chi li ha vissuti sono stati difficili. Ho le spalle coperte da due grandi uomini, due grandi amori:mio padre e mio marito. La schiena dritta la devo anche a loro. Non tutti sono in vendita, a chi ha cercato di comprarmi l'ho detto. La stima dei colleghi mi rincuora.Oggi che bersaniani non sono più, che non sono salita sul carro del vincitore quando lo facevano tutti o quasi perché sarà un leader,ma non uno statista e purtroppo per il paese si vede, la stima e l'amicizia di un galantuomo come Vannino sono sufficienti,. Renzi può spazzare via persone come me dalla politica perché il confronto lo irrita, ma non può piegare. E ci saranno ancora, facendo il loro lavoro, quando lui sarà archiviato. Sperando che il paese non paghi un prezzo troppo caro. Un abbraccio.

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  3. Cara Erica, ti ringrazio per il tuo commento, per la pacatezza delle tue parole e per tutto quello che dalle parole emerge e traspare. Se avrai la pazienza di leggere i post dal titolo "Abbozzo di una teoria generale del potere in Italia"( manco fossi Spinoza o Keynes") troverai che inquadro Renzi in un contesto ben preciso. Il problema è che il Paese non è più i grado. per mancanza di forze, di reggere anche il "renzismo" e collasserà. Ho dedicato molto tempo alle vicende della mia regione dove una "banda bassotti" ha messo in ginocchio una intera regione. Non ce la farà, il Paese. E allora: FAI QUEL CHE DEVI,ACCADA QUEL CHE PUO' Con stima ed anche, se mi consenti, con affetto Alberto

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