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domenica 8 marzo 2015

PANICO DA ECCESSIVA DIPENDENZA E SCARSA PADRONANZA DELLE TECNOLOGIE ELETTRONICHE

Ho sempre definito la mia generazione, pretecnologica. Eravamo ragazzi agli inizi degli anni '60. Sì, la televisione già da qualche anno era diventata il "totem"al quale la sera la famiglia "sacrificava", telefono, lavatrice, automobile erano entrati o stavano entrando progressivamente nelle case degli italiani (la "lavastoviglie" di massa si affermerà più tardi), ma scrivere una lettera significava utilizzare una "Lettera 22"della Olivetti, negli uffici c'era  il telex, le stampanti erano ad aghi e gli antenati del computer a "schede perforate". Preistoria.
Conseguentemente se è vero che computer e smartphone li utilizziamo, abbiamo dei blocchi. Cosa è successo. E' successo che per due giorni non ho avuto il telefonino con tutti i miei contatti telefonici. Non lo trovavo più: l'ho trovato stamattina sul bordo del caminetto; nera l'ardesia, nero il Samsung, avevo anche tolto la suoneria. E dire che l'avevo cercato dappertutto. Panico assoluto; isolato dal mondo senza poter comunicare con nessuno, senza poter chiedere agli amici di sempre Laura e Luigi: quando ci saranno i funerali del papà di Laura, vogliamo esservi vicini. Mi si potrebbe dire: ma non avevi fatto una copia di salvataggio? No, non l'avevo fatta perchè non so bene come si fa ed ho evitato di affrontare il problema.
Morale: bella la tecnologia ma che fatica per noi diversamente giovani.Come vorrei avere dieci anni, non solo per questo.

1 commento:

  1. Non male la programmazione di Agon Channel: ho appena scoperto che ogni lunedì alle 21 va in onda "Lei non sa chi sono io", programma condotto da Luisella Costamagna che ogni settimana intervista un politico

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