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giovedì 19 maggio 2016

LE GRANDI BATTAGLIE DELLA STORIA - CANNE 216 A..C.

Completo, almeno per ora, la serie di post che sto dedicando alle grandi battaglie della storia. Mi sono serviti, questi quattro post, ad abbassare la tensione di giorni piuttosto pesanti volgendo lo sguardo verso il passato e pensando il meno possibile al presente. C'è la "music" therapy, la "art" therapy, su di me funziona abbastanza bene la "history" therapy e i grandi episodi di contrapposizione tra popoli.
L'ultimo dei quattro si occupa della battaglia di Canne, combattuta nel 216 A.C. nel contesto del confronto tra le due superpotenze del bacino del mediterraneo a quell'epoca.
La storia più o meno la conosciamo tutti. Roma per espandersi senza grossi ostacoli dovette liberarsi di Cartagine e dove si trovava Cartagine!?...........a Tunisi. Anche in questo caso, con tutto il rispetto per i tunisini contemporanei, c'è da chiedersi che cosa sia avvenuto. Del resto...........anche da noi........tra Cicerone che tuonava:"Quousque tandem Catilina", Antonio che declamava: "e Cesare è un uomo d'onore" e l'odierno agone politico: ............ Alfio Marchini il coerente, Giorgia Meloni occhio azzurro occhio chiaro(Lucio Battisti era notoriamente di destra), Dario di Francesco che si autodefinisce "novello Spartaco"( ......a Spartaco, n'abbacchio e n'a paiata al cinque) Roberto Giachetti il furbo renziano, Carlo Rienzi del Codacons (come faccia con quella faccia a difendere i consumatori non l'ho ancora capito), Mario Adinolfi cattointegralista proveniente direttamente dalla parabola "ammazzate - in senso figurato, ovviamente - il vitello grasso", Cinzia Terragni, 5 stelle, forte del motto/da Terzano Terzani/ "o si cambia o tutto si ripete",Guido Bertolaso il "cunctator"(tranne che a prendere mazzette, che lì era rapidissimo), Guido Fassina il socialista autentico (marchio dop di formaggio a pasta molle romano) e giù per li rami(sono in tredici i candidati). non è che ci sia da stare allegri
Ritorniamo a Cartagine e alla seconda guerra punica, Annibale ha portato l'offensiva direttamente sul suolo italico. Si muove con lucidità e determinazione estreme. Sconfigge pesantemente l'esercito di Roma sul fiume Trebbia (218 a.c.), sul lago trasimeno (217), si porta nel sud d'Italia (non ha fretta). I romani, sotto choc per le due sconfitte, decidono di affrontarlo in uno scontro in cui impegnano tutte le loro risorse, in uomini e mezzi.
Lo scontro si svolgerà a Canne , in Puglia, provincia di Foggia, il 3 Agosto 216. Enormi forze in campo:
- per i romani, guidati dai consoli Gaio Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo: 86.000 uomini complessivamente di cui la quasi totalità(80.000) fanti, 2.400 cavalieri romani, 3.600 cavalieri di alleati
- per i cartaginesi, Annibale comandante unico,  28.500 fanti pesanti, 11.500 fanti leggeri, 10.000 cavalieri. In totale 50.000 circa..
Non voglio addentrarmi nella ricostruzione delle fasi della battaglia, la potete trovare facilmente in rete. Mi limito a sottolineare che le battaglie allora erano incontri ravvicinati di primo tipo, si svolgevano corpo a corpo, ci si sgozzava in allegria, i romani, allo scopo, avevano il gladio.
A fine giornata, secondo Polibio, i romani avevano perso (erano morti) 70.000 fanti, 6.000 cavalieri. 10.000 i prigionieri. Secondo Tito Livio (fonte romana due secoli dopo): 45.500 fanti morti, 2.700 cavalieri morti e 19,300 prigionieri
Annibale aveva perso  8.000 uomini secondo Tito Livio e 5.700 secondo Polibio
Ne deriva che In una presumo assolata e caldissima giornata di Agosto di 2.232 anni fa morirono trucidati tra gli 80.000 e gli 85.000 uomini.
Con buona pace di chi crede che tempi cruenti come gli attuali non ce ne siano mai stati. Certo è che riflettere su queste cifre spaventa e ci fa capire che un qualche fondamento lo aveva, a guerre puniche concluse, il petulante ammonimento di Catone il censore:"CARTAGO DELENDA EST, CARTAGO DELENDA EST, CARTAGO DELENDA EST" 

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