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martedì 25 maggio 2010

GIANNI LETTA - IL RICHELIEU DELLA GARBATELLA

Ho sempre giudicato Gianni Letta uno dei maggiori responsabili del disastro verso il quale i governi Berlusconi stavano portando il Paese. Rari i suoi interventi pubblici, continua l'attività dietro le quinte, la tessitura di alleanze, l'attivazione di contatti, gli accordi su compromessi di varia natura . Mi ha sempre ricordato la figura di Richelieu, che governò di fatto al posto di un debole LUIGI XIII, o quella del MAZARINO , che svolse il medesimo ruolo durante la minore età di LUIGI XIV. Visti i tempi e la collocazione geografica, nonchè "la statura"del nostro premier, definirlo il RICHELIEU della Garbatella è già un complimento.
Ebbene, ieri Gianni Letta ha parlato: visto che il Premier si vergognava a farlo e visto che Tremonti ha ben altre gatte da pelare, è toccato a lui dichiarare che:
" ci aspetta un periodo di duri sacrifici, limitati nel tempo, per evitare..............di fare la stessa fine della Grecia.

Da un uomo prudente ed aveduto come lui, non mi sarei mai aspettato una esternazione così chiara e inequivocabile, ma, evidentemente, ..... gli è scappata. Finalmente qualcuno di notevole peso nel regime ha dichiarato quello che è sotto gli occhi di tutti e che qualsiasi persona di buon senso aveva da tempo compreso. Per quanto mi attiene lo sto scrivendo da almeno due anni: " che i conti pubblici sono fuori controllo e che siamo sull'orlo della bancarotta"
Nel momento in cui scrivo non so ancora quali saranno le misure "definitive" che saranno approvate. Ma sono fin d'ora sicuro che a pagare saranno sempre i ceti medi a reddito fisso e che di vera lotta all'evasione fiscale non ci sarà traccia.
Commenterò il provvedimento quando sarà varato. Per ora mi limito ad osservare che le panzane berlusconiane ormai non reggono più: se ne stanno accorgendo i precari della pubblica amministrazione che rimarranno senza posto di lavoro, il milione e mezzo di cassaintegrati che tra poco rimarranno senza reddito, i licenziati dalle aziende che chiudono, i giovani ai quali vengono proposte occasioni di lavoro "immorali" sotto il profilo economico e normativo.
I nodi, prima o poi vengono sempre al pettine: l'ho scritto innumerevoli volte. Una conferma in più.

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