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venerdì 4 aprile 2014

ALBERTO PIRANI ANTONIO RAZZI I MIRACOLI E I RISCHI DELLA RETE

Stamattina me ne è capitata una proprio divertente. Entro su Google, clicco il mio nome e cognome e non mi accordo che il cursore non è posizionato su "WEB"bensì su "immagini".
In prima fila partendo da sinistra c'è una foto di Milena, una di me con la nostra Beagle di nome Clio, quella di un  mio omonimo che ha un profilo su Linkedin e..............................la foto .............del senatore Razzi. E che c'azzecca? Che sia un pesce d'Aprile di Alberto Beltramme che a fare scherzi è abituato? O è una raffinata invenzione di Maurizio Crozza per far parlare dei suoi programmi? o c'è in giro per la rete una specie di SPECTRE che tutto controlla?Certo chi mi conosce appena un po' dovrebbe riconoscere, penso, un assetto culturale un filino più solido. Poi mi ritorna in mente che qualcosa sul senatore Razzi dovevo averlo scritto. In effetti il 28 Febbraio 2013 pubblicai un post.dal titolo:"Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, due top manager al servizio del Paese"
Ma, mi domando: se basta un così labile aggancio per creare uno stretto collegamento c'è da preoccuparsi. E' come se, parlando con gli amici di Belem scattasse immediatamente un link con un sito porn.
Mi raccomando, Razzi, Scilipoti e quant'altri: non abbandonateci; senza di voi la vita sarebbe gelida e scura come il luogo  che l'imperatore Adriano andrà a raggiungere. Da memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar:
"Animula vagula, blandula
Hospes comesque corporis
quae nunc abibis in loca
pallidula, rigida, nudula
nec, ut soles, dabis iocos"
Dateci ancora "iocos". Non vi costerà molto: basta che restiate quelli che siete.


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