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sabato 26 aprile 2014

IL RITORNO DI CARLO VI DI FRANCIA LE BIEN AIME' IN VERSIONE FOU

Datemi atto che non parlavo da tempo di Silvietto nostro e, sinceramente, avrei voluto che non ci fosse piu' occasione di farlo. Però, dopo le esternazioni di oggi, mi corre l'obbligo di riesumarlo nella veste di Carlo VI, re di Francia dal 1380 al 1422, che fu chiamato "le bien aimé" durante i primi anni di regno e "le fou" nella fase finale in specie dopo la battaglia di Azincourt (1415) nel contesto della guerra dei cento anni con gli inglesi. Mi permetto rimandare al mio post del 14 Aprile 2013 per maggiori dettagli.
Ho dedicato in passato parecchi post al binomio Silvio Berlusconi Carlo VI (oi bioi paralleloi, come direbbe Plutarco) ed è sufficiente cliccare come parole chiave "Silvio Berlusconi" e "carlo VI di Francia" e li trovate tutti.
Bisogna infatti riconoscere che le analogie tra i due personaggi sono evidenti e stupefacenti. Carlo VI all'inizio fu un buon re, non si può negarlo, ed anche Berlusconi all'inizio del suo impegno politico godette di un indubbio favore popolare, ma poi i segnali di squilibrio mentale del re furono sempre più numerosi, come quelli di Silvietto, e classificabili, io non sono uno psichiatra ma questa è l'impressione che ho, come sindrome schizofrenica. Sintomi: mania di persecuzione, deliri, percezione alterata della realtà ecc.
Ora un appello accorato: Dr. Berlusconi, glielo ho scritto in parecchie occasioni e glielo ripeto. Lei ha già perso una occasione irripetibile per passare alla storia come un grande statista. Ora eviti di passare alla storia oltre che per le Olgettine ed il Bunga Bunga anche per i sintomi evidenti di una malattia grave come la schizofrenia.
Lei ha quasi 80 anni, le forze non sono più quelle di un tempo, fisicamente è patetico con i capelli incollati sulla testa, il volto cereo per il troppo maquillage cui deve sottoporsi, gli occhietti piccoli come quelli degli americani che si sono fatti il lifting da vecchi, la mascella in evidente sofferenza, l'eloquio che non è più quello d'antan, eviti un nuovo confronto elettorale, se non diretto come leader del suo partito, che le porterà solo nuove delusioni. La stanno abbandonando tutti, lo vede anche lei, rimarranno solo le "clarette" - scrissi in passato - ed in effetti: la Pascale, la Gelmini, la Santanchè, la Carfagna sono ancora lì, ma per quanto tempo ancora?
Dr Berlusconi, rinsavisca. Ma come si fa a dire di rinsavirsi ad uno che è matto.

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