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giovedì 24 aprile 2014

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DATI AL 28 FEBBRAIO 2014

Chi mi segue sa che per lungo tempo ho commentato regolarmente i dati sul debito pubblico pubblicati mensilmente da Bankitalia. Da qualche tempo non lo faccio più perché c'è poco da commentare. Premesso che il nostro impegno verso l'Europa è di mantenere il deficit annuale entro il famoso 3%(il pareggio di bilancio è slittato al 2015) del PIL, è ovvio che in termini assoluti il debito non può che crescere. Più che esponenzialmente cresce il rapporto "deficit/pil". Visto che il PIL diminuisce mentre il debito aumenta il rapporto cresce velocemente tanto che le ultime rilevazioni lo danno al 132,6. In termini assoluti il debito è arrivato a 2.107 miliardi.
Ma allora il fatto che lo spread sia sceso intorno ai 165 punti base non porta benefici, mi chiederà qualcuno? E' così, lo ho già scritto e lo ripeto: sul breve periodo la diminuzione non porta in pratica che benefici limitati al bilancio dello stato. Mi spiego. A fine febbraio il debito era costituito da:
a) 1.626 mld di titoli a medio/lungo periodo, in pratica BTP emessi a tasso fisso per cui quel tasso lo Stato pagherà per tutta la durata del prestito. L'unico lieve alleggerimento sui titoli a tasso variabile(CCT) che ammontano a 167 mld.
b) 144 mld di titoli a breve (BOT e ctz il cui rendimento viene fissato al momento dell' emissione sotto forma di differenza tra prezzo iniziale e prezzo di rimborso). Anche da questa parte nessun beneficio
c) 161 mld di depositi presso le poste e circolazione monetaria
d) 129 mld di prestiti il cui tasso di rendimento è fissato all'origine
Lo stato comincerà a risparmiare con le nuove emissioni ma è intuitivo che ciò avverrà gradualmente e per cifre modeste.
Ma allora che si può fare? mi dirà qualcuno.
Rispondo: non si può fare che una sola cosa, aumentare "l'avanzo primario". Cosa è? E' la differenza tra incassi e spese dello stato prima del pagamento degli interessi. Essendo una "differenza" si può (si deve) intervenire sulle entrate e sulle uscite.
Sulle entrate combattendo con ben altro vigore l'evasione e con misure di stimolo all'economia (aumentando il pil una parte ritorna subito allo Stato, ad esempio per maggior gettito di IVA
Sul lato delle uscite, tutto può essere sintetizzato nella espressione "spending rewiew". Ma questa, per funzionare deve mettere come priorità la "questione morale". Viste alcune candidature alle europee direi che l'attenzione alla questione morale è sempre irrilevante. E allora perché dovrei commentare i dati mensilmente? Non sono un moralista, è una questione di limiti.

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