Visualizzazioni totali

domenica 4 gennaio 2015

QUALE PRESIDENTE?

Il discorso di fine anno di Giorgio Napolitano ha accelerato i tempi dell'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Eugenio Scalfari ha dedicato all'argomento il suo consueto editoriale domenicale, un editoriale - invero - che ho trovato piuttosto "fiacco". Il "Fatto quotidiano" con un editoriale al vetriolo di Marco Travaglio ha resi edotti i lettori sull'escamotage che il governo ha adottato per ridare "agibilità politica" a Silvietto nostro, moderno Edipo che a Colono, assistito dalle amorevoli cure della sua "Personal/Antigone", si appresta a raggiungere il regno dei giusti dove sarà venerato come divinità ctonia.
Io che non sono nè Scalfari nè Travaglio nè tantomeno aspiro a diventare una divinità ctonia, mi limiterò a fare qualche ragionamento: dapprima indicherò quale dovrebbe essere, secondo me, il profilo del nuovo Presidente; poi cercherò di analizzare il quadro politico per arrivare alla conclusione. Chi sarà, secondo me, il successore di Giorgio Napolitano?
IL PROFILO
Il Presidente, specialmente in un momento così difficile non solamente per il nostro Paese ma per l'Europa intera in un contesto globale frammentato e pieno di criticità, dovrebbe avere queste caratteristiche:
- avere almeno 50 anni (questo lo dice la Costituzione)
- essere al di sopra di ogni sospetto circa la  completa assimilazione da parte sua dei principi della democrazia occidentale così ben delineati due secoli e mezzo fa da Montesquieu. Il suo ruolo è di garante della Costituzione, nel nostro ordinamento, ed in tale ruolo "super partes" deve rimanere.
- aver ricoperto ruoli istituzionali apicali sia interni che internazionali
- godere della stima indiscussa della comunità internazionale
- conoscere a fondo la macchina dello Stato, i suoi meccanismi giuridici ed operativi
- parlare correntemente l'inglese, e questo esclude già l'onorevole, si fa per dire, La Russa
- essere ed apparire onesto e intellettualmente onesto
IL QUADRO
Fatte queste premesse, vediamo il quadro:
- il Presidente lo "fa" Renzi, nel senso che è lui a dare le carte, come ha anche recentemente ribadito. Il che è vero visto che il PD è la formazione che ha più membri in parlamento.
- Renzi è fiorentino come Macchiavelli del quale ha assimilato una visione assolutamente cinica del potere. Quel "Enrico stai sereno" passerà agli annali.
- colpisce di stiletto: l'avversario muore e nemmeno se ne accorge
- ha capacità tattiche e strategiche di assoluto prim'ordine
CHI ELEGGE IL PRESIDENTE
Il Presidente viene eletto dai senatori (315), dai deputati 630) dai rappresentanti regionali (58) 
A partire dal quarto scrutinio il quorum scende alla maggioranza semplice (50% più uno) Quindi ci vogliono   5 0 2 voti.
I GRUPPI PRESENTI IN PARLAMENTO
Partito Democratico    415 (108 + 307)
Forza Italia Pdl             130 (60 + 70)
Popolari (ncd - udc)      70 (36 + 34)
Lega Nord autonomie   35 (15 + 20)
Scelta civica                   32 ( 7 + 25)
Mov 5 stelle                   116( 15 + 101)
SEL                                  26 (alla camera)
Gruppo misto                  49 (24 + 25)
Altri gruppi minori per arrivare a 945
A questo punto rullo di tamburi, il coro della Turandot reclama: "il nome..il nome......."
Il nome ve lo do io, gratis:
Dopo alcune manovre per confondere la vista al quarto scrutinio Renzi calerà l'asso:

                   M A S S I M O    D' ALEMA
Il cognome tutto in rosso, sbiadito peraltro
Il quale verrebbe votato da D'Alema
dal PD unito (i renziani perchè se no che renziani sono e la minoranza che non può non votare D'Alema)
Forza Italia PDL (Berlusconi al solo sentire il nome di prodi ha un attacco d'orticaria)
- i tanti 5 stelle fuorusciti e in attesa di accasarsi "chez Matteo"
- i cosiddetti centristi per non perdere l'ultimo treno
BASTANO QUESTI
Renzi avrà ottenuto una vittoria piena:
- avrà ricompattato il partito eliminando completamente l'opposizione ex PC - PDS - DS
- il patto del Nazzareno verrà solennemente rinnovato
- avrà il campo completamente libero
- ci farà morire tutti democristiani
- farà un partito nuovo. Il Partito della Nazione? No, il partito dei paraculi e dei disonesti. Allegria, avrebbe detto Mike Bongiorno.
Me no, però. T'ho capito da tempo te, Renzino. Va a leggere i miei post sul potere. ? nso mica grullo io. so'marchigiano


2 commenti:

  1. scommetto che...il leader Maximo,NO- Basta un "cinico" al timone- Renzi basta e avanza;i due si odiano;non possono convivere in attesa che l'uno colpisca l'altro alla carotide-E poi,il logorio di Renzi è lento,ma inevitabile;ha un Governo debole,inefficiente,pieno di conflitti di interesse,che sopravvive perché il PD si è ridotto con una classe dirigente e parlamentare impreparata e carrierista;partito consociativo e con sacche di nepotismo e corruzione,specialmente nelle Regioni -
    Concordo con le caratteristiche che indichi sul prossimo Pres.d. Res p. - Sulla piazza NON c'è nessuno;Renzi ed il vecchio satiro vogliono un" taglia nastri " - Ma in campo internazionale vogliono ben altro;cioè uno simile a Napolitano,non "organico" a quei due- La fragilità politica dell'Italia richiede una personalità simile-
    Sulla piazza ne esiste uno solo = PRODI ROMANO ,che non è uno yes man-
    Obtorto collo,lo dovranno votare;perchè Obama,la Merkel e gli altri vogliono un "garante" della credibilità dell'Italia-
    Attualmente Prodi è l'unico che può garantire fiducia internazionale,ed il solo che può salvare il PD dal declino e dal peggior craxismo-

    RispondiElimina
  2. Caro Antonino, il tuo commento è stato il primo dell'anno e ti impegna a fare commenti tutto l'anno.
    Sono anch'io convinto che Prodi sia l'unico presentabile; l'ho scritto innumerevoli volte. Ma non dimentico che il nostro è un Paese con la vocazione - probabilmente genetica - al suicidio di massa. Ovviamente mi auguro che abbia ragione tu. Chi vivrà vedrà, e non c'è da aspettare molto.

    RispondiElimina