Visualizzazioni totali

sabato 21 ottobre 2017

PARTITO DEMOCRATICO - MEGLIO MATTEO RENZI - CONTRO IGNAZIO VISCO

Matteo Renzi con il suo "improvvido" - così lo ha definito Romano Prodi - intervento a gamba tesa sul governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ha scatenato un putiferio di eccezionale portata che potrebbe rivelarsi addirittura "positivo" se fosse l'occasione per fare il punto seriamente sul mondo del credito, sui rapporti tra la politica e la finanza, sull'attività di vigilanza  di Banca d'Italia e di Consob. Cercando di vedere dove sono le responsabilità senza pregiudizi.
DOVE SBAGLIA RENZI
Renzi, che sembra tanto furbo e dai riflessi pronti, da qualche tempo non ne azzecca una.
Non ha ancora capito che l'opinione pubblica lo considera, a torto o a ragione, un furbetto del quale non ci si può fidare, un personaggio che pensa soprattutto ai suoi interessi e affari, sorretto da una ambizione smisurata che mette al servizio non del Paese ma di se stesso e del suo gruppo di potere.Quello "Stai sereno" rivolto a Enrico Letta si è rivelato un boomerang. Quanto al gruppo che lo circonda, esso è costituito da persone di scarsa esperienza e scarsa dimestichezza con i giochi di potere veri. La Boschi è tuttaltro che una sprovveduta ma si muove come un elefante in una cristalleria. Aver cercato di far fare la figura del fesso a Gentiloni scavalcandolo (Gentiloni sapeva dell'iniziativa di Renzi ma i dettagli sono stati messi a punto dalla Boschi e da Renzi senza che ne fosse informato) è stato un grave errore, aver attaccato Bankitalia in modo così diretto è stato un altro errore perchè se è vero che il segretario del PD è sostenuto dalla massoneria, la massoneria è di casa da più di un secolo ai vertici di Bankitalia. Con tutto quello che si era detto e scritto sul ruolo del padre della Boschi nelle vicende della Banca Popolare dell'Etruria, un intervento così pesante è stato visto come vendetta e tentativo di mettere a tacere tutti coloro che vogliono approfondire le vicende dell'Istituto aretino. Se, come penso, alle prossime elezioni siciliane vincerà il centrodestra coagulato dalla "personalità", chiamiamola così, di Musumeci, Renzi dovrà prepararsi ad uscire di scena. Avrà solamente un prova d'appello. Le elezioni politiche di primavera 2018 dalle quali uscirà vincitrice secondo me Forza Italia  perchè in crescita e i numeri diranno che solo una "grosse coalition" può governare il Paese. Un ultimo giro di giostra per Silvio Berlusconi (deve essere risarcito del male che gli è stato fatto, poverino) e poi Renzi per un bel po'. Ma se la GROSSE Koalition non fosse praticabile, Renzi avrebbe chiuso.
DOVE SBAGLIA LA BANCA D'ITALIA
L'ho scritto nel post precedente. Bankitalia ha esercitato l'attività di vigilanza "sistemando" i dossier a posteriori e con equilibri tutti interni al sistema nazionale. Inoltre negli ultimi anni sono stati lasciati arrivare ai vertici di molti, troppi Istituti personaggi di moralità dubbia che hanno messo in essere un intreccio di interessi tra banca, finanza e industria con le conseguenze nefaste che si sono viste. Ma quali poteri ha mai avuto Bankitalia per poter esercitare in modo pieno ed efficace la sua funzione di vigilanza? Bankitalia non ha mai avuto il potere di dichiarare decaduto con suo provvedimento l'organo amministrativo di un Istituto ma solo quello di segnalare all'organo politico (ministero dell'economia) le varie situazioni. Ha dato l'avallo alla nomina a Presidenti, Amministratori Delegati e Direttori Generali  di dubbia moralità ma che poteri aveva di opporsi? I requisiti di onorabilità si perdono dopo una sentenza di condanna in via definitiva e basti pensare che Geronzi è stato condannato a 4 anni per il caso Cirio poche settimane fa e a più di venti anni di distanza dai fatti. Ha sempre potuto e dovuto segnalare alle Procure della Repubblica le irregolarità riscontrate nel corso delle ispezioni ma i processi  spettava ad altri organi svolgerli in tempi ragionevoli. Non voglio fare la difesa d'Ufficio di Bankitalia che è un centro di potere di notevole importanza ma che la "politica" voglia passare per chi difende i poveri risparmiatori non difesi dalla vigilanza è semplicemente ridicolo e disonesto intellettualmente. Le nomine, nel mondo del credito, sono sempre spettate al Ministro dell'Economia e quindi al Governo.
Convengo che occorra fare chiarezza e mettere un punto fermo. Ma lo si può fare solo smettendo di dire falsità e vedendo le cose con freddezza e onestà intellettuale onde prendere i provvedimenti più opportuni nel contesto di una politica economica che abbia una direzione ed un senso. Ma per fare questo ci vorrebbero statisti e non ne vedo in giro. A questo punto Gentiloni è delle soluzioni la meno peggiore. Quindi via libera alla conferma di Visco; a maggior ragione se si considera che l'attività di vigilanza è ora in capo a organi comunitari, fino a che questa Unione Europea, che cosi non può reggere, esisterà

Nessun commento:

Posta un commento