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lunedì 20 febbraio 2012

ANCORA SU SANREMO ( E POI BASTA)

Il mio amico Patrizio ha confessato una sua debolezza, e l'ha scritto nel commento al mio post su Celentano. Nel corso degli ultimi anni ha seguito con regolarità il festival di Sanremo con la curiosità di seguire l'evoluzione della musica italiana. Io ne confesso un'altra: per anni non ho mai seguito il festival di Sanremo, in compenso ho sempre seguito Miss Italia, anche quando era presentata da quello sciagurato di Frizzi, per seguire l'evoluzione della bellezza  femminile nel nostro Paese.
Ora l'ultimo festival, che ho seguito parzialmente, mi consente di parlare di musica e bellezza femminile insieme.
Cominciamo dalla musica:
Su Celentano ho scritto e ribadisco il mio  pensiero. E' un grandissimo cantante. Con l'andare degli anni la sua voce è addirittura migliorata, trasmette ancora emozioni e ha fatto e fa canzoni bellissime. I suoi messaggi, se vuole lanciarli, li lanci attraverso le sue canzoni ma le teleprediche sgangherate no, per favore no.
Le canzoni del festival
Ha vinto Emma, che non sapevo chi fosse, con una canzone bella, abbastanza furba, ma che non passerà agli annali. Io avrei preferito Arisa, che non sapevo nemmeno chi fosse fino ad un mese fa fino a che non l'ho vista nella giuria di X Factor, programma che ho visto due o tre volte in tutto. Viso irregolare ma che rimane impresso, bella voce, bella espressività, canzone bella a mio avviso.
Ai primi tre posti tre donne a conferma che nel nostro paese non ci sono discriminazioni in molti settori. Ribadisco tuttavia che la musica italiana che conta ha altri canali di elaborazione e  diffusione. Dimenticavo di fare cenno a Loredana Berté,: che è chiaramente segnata da una vita piena di grandi dolori frammischiati a grandi soddisfazioni. Ha cantato  in maniera struggente la canzone più bella di sua sorella Mimì. Entrambe segnate dalla personalità, chiamiamola così, del professor Giuseppe Bertè, insegnante di latino e greco qui in provincia di Varese e ancorato a concezioni arcaiche dei rapporti in seno alla famiglia, dei rapporti sociali ecc.
E veniamo alla bellezza femminile e a Belen
Si sono sprecate tonnellate di parole su Belen, sulla farfallina mostrata con generosità, ho sentito i commenti sdegnati di molte donne sulla mercificazione del corpo femminile e sul degrado cui sarebbe esposta una donna, la donna in generale, giudicata solo per la sua avvenenza.
Sgombriamo il campo una volta per tutte, almeno da mio punto di vista:
le donne nel nostro Paese hanno raggiunto una situazione di parità in tantissimi campi. Vorrei ricordare che il direttore generale della RAI è una donna, la dottoressa LEI, che a capo della CGIL c'è una donna, la Camusso, che a capo di tre ministeri importanti come Interni, Giustizia e Lavoro( io continuo a chiamarlo così) ci sono tre donne, che la Levi-Montalcini è senatrice a vita e che ce la si conservi il più a lungo possibile.
Inoltre sottolineo che a governare il debito pubblico, il problema dei problemi nel nostro Paese, c'è la dottoressa  Maria Cannata, che negli organi di informazione (giornali televisivi e stampa quotidiana) la presenza femminile è preponderante, che il 60% di magistrati è donna, che nelle università italiane è preponderante la presenza di donne tra gli insegnanti, che il governatore della Regione Lazio è una donna, la Polverini, che sindaco di Genova (ancora per poco) è la Vincenzi, e potrei continuare per ore. Dimenticavo la Margherita Hack, che io personalmente ho in grandissima stima e simpatia.
Ora veniamo a Belen che è la prova provata della giustezza della intuizione spinoziana  DEUS SIVE NATURA. Ora nessuno pretende da Belen che pubblichi un dotto saggio sulla "Critica della Ragion Pura" di Kant, nessuno pretende che scopra una cura contro il cancro, nessuno può pensare che sia lei a spiegarci cosa è avvenuto esattamente nell'attimo del BIG BANG, ma se c'è da presentare un cantante o una canzone lei lo può fare benissimo e con larga soddisfazione di tutti. Io salvo anche la modella ceca che invece ha attirato unanimi disapprovazioni. Ma finiamola una volta per tutte di nasconderci dietro un dito e anche sulle quote rosa avrei da ridire.: i ruoli debbono essere ricoperti da chi è più bravo, punto.
Riconosco invece il pieno diritto delle donne a non aver gravati sulle loro spalle tutti i pesi relativi alla gestione della casa, all'educazione dei figli e all'assistenza agli anziani.
Si dice che il principale ammortizzatore sociale è la famiglia: no è la donna e in questo campo ci sarebbe ancora molto da fare. 
Per con conludere, visto che si parla di donne e musica, le mie cantanti preferite sono Gianna Nannini,  Fiorella Mannoia, Alice, Tina Turner e tante altre.
Del festival e sul festival di Sanremo ho parlato anche troppo.

2 commenti:

  1. Evviva, sono salito agli onori della cronaca !
    Mi fa piacere.
    Sono d'accordo con te, la canzone di Arisa è molto bella, elegante, e poi trovo che la voce di quella ragazza sia limpida, cristallina ed assolutamente intonata.
    Il pezzo di Emma è urlato, e non mi piace.
    Salud

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  2. Vedo che ci troviamo d'accordo anche in materia musicale. Il prossimo post lo dedicherò all'evoluzione degli inni berlusconiani: da........."Forza Italia.........."del '94 a......."Per fortuna che Silvio c'è" all'ultimo, recentissimo, che mi sembra, come direbbe il rag Fantozzi,...........una boiata pazzesca.

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