In un post di qualche mese fa inserivo tra i rischi possibili per il nostro Paese quello della carenza di approvvigionamento energetico. E' banale sottolinearlo ma oggi nel mondo c'è una sempre maggior richiesta di energia, soprattutto da parte dell'economia cinese, e una offerta rigida se non addirittura in contrazione.
Complice l'eccezionale freddo di questi giorni in tutta Europa, quel rischio si sta concretizzando. L'amministratore delegato dell' ENI, Scaroni, si è premurato di informare che fino a mercoledì ( cioè tra 72 ore al massimo) non ci sono problemi (stiamo attingendo alle riserve, osservo io) ma poi? Mi auguro di non aver visto giusto perché sarebbe drammatico, non solo per le famiglie ma soprattutto per le imprese.
Ma possibile che me ne accorga io che sono un semplice cittadino e non prendano provvedimenti le autorità preposte? Il Paese si sta sfilacciando sempre di più. Sono bastate delle precipitazioni nevose un po'più abbondanti del solito, ma prevedibilissime in inverno, per mandare in tilt un sistema. E' come una impalcatura che sta scricchiolando da tutte le parti. Intanto in Grecia si sta avvitando tutto e il rischio di default sta diventando sempre più concreto. Tra meno di un'ora riaprono i mercati e operatori di tutto il mondo rimarranno incollati con lo sguardo ai loro monitor per capire come andrà la giornata finanziaria e speculare in conseguenza. Ormai la finanza prevale su tutto e travolge tutto.
Io sarò forse troppo pessimista ma mi sembra, piuttoato, di essere semplicemente realista.
lunedì 6 febbraio 2012
CRISI DI APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO^
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