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mercoledì 7 maggio 2014

ABBOZZO DI UNA TEORIA GENERALE DEL POTERE (12° POST)

Riprendo il ragionamento iniziato alcuni giorni fa nel post "Stalen - era chi costui" per parlare degli interventi di Roberto D'Agostino e di Emanuele Severino, ospiti della giornalista  Gruber nella trasmissione da lei condotta. Interventi estremamente interessanti, a mio avviso , perché entrambi hanno "Visione lunga" e le loro osservazioni si inseriscono perfettamente nel discorso che cerco di fare sul Potere.
Dunque chi ha il Potere nel Mondo globalizzato di oggi e chi ne avrà in futuro? Viene ESCLUSO da tutti che il "Potere" ce l'abbia il Popolo Sovrano, con buona pace di tutte le lotte per l'emancipazione fatte dai popoli e tutte le enunciazioni di principio secondo le quali la "Sovranità" appartiene ai cittadini. Ce l'hanno i politici? I "peones", che ci sono da noi ma anche in altri Paesi assimilabili al nostro, sicuramente no perché vengono cooptati in liste bloccate e di fatto scelti dai segretari di partito sulla cui linea debbono appiattirsi pena la esclusione. Ce l'avranno i politici di vertice o i managers alla guida delle maggiori Istituzioni finanziarie internazionali! Questo è vero ma abbiamo visto che sono praticamente tutti massoni.
E allora il Potere lo hanno la massoneria internazionale ed i suoi esponenti di vertice! Siamo arrivati ​​al top?  No, ci dicono Severino e D'Agostino, con un Severino che riconosce l'agilità e l'acutezza di pensiero del Fondatore di Dagospia, perché il Potere ultimo ce l'ha chi controlla le Nuove Tecnologie di Comunicazione.
In sintesi Severino e D'Agostino ci dicono che:
- Il vero Potere è Nascosto
- che il Potere non è più appannaggio della Politica visto anche il fatto che gli schemi Destra / Sinistra non valgono più, morte le ideologie, in una società che è stata felicemente definita "gassosa"
- che la Politica il Potere l'ha ceduto all'economia, che a sua volta l'ha ceduto alla finanza, che a sua volta l'ha ceduto alla tecnologia che non e più al servizio della finanza per consentirle di aumentare a dismisura profitti e potere, ma è Lei, La Tecnologia, a servirsi della finanza per conseguire l'obbiettivo di un suo sempre maggiore potere
Trovo questo approccio estremamente interessante per capire quello che é e quello che sarà. E per una volta sono solo parzialmente d'accordo con Antonino Pistritto che ha fatto un bel commento al  post "Stalen ............"
E su un altro punto focale sono completamente d'accordo con il duo Severino / D'Agostino: sul fatto che la fase nella quale si trova Il nostro Paese non può definirsi "Crisi", parola che ha in sè l'idea della ciclicità, bensi "Declino", più o Meno lento. E  allora mi cito. Nella prefazione al mio Libro "Sulla Crisi e dintorni", scritta Nel Gennaio 2011, dicevo:
La Crisi attuale è una crisi di riposizionamento della economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale l'Italia uscirà ridimensionata e lascerà il suo posto in prima fascia alle economie di paesi ben più dinamici come Cina, India, Corea, Brasile " 
Se non è declino questo, più o meno rapido       
Ci ritorneremo su queste problematiche se vogliamo capire dove siamo e che cosa dovremmo fare per arrestare il declino e ripartire su un ciclo ascendente non dimenticando mai dove è Il "Potere" e sotto quali forme si nasconde.


2 commenti:

  1. siamo entrati con lentezza nel nuovo secolo della "globalizzazione"-le nuove tecnologie hanno costruito una" rete"planetaria,che veicola informazioni conoscenze e sapere-Le società sono senza confini e staccati(ecco perchè le dittature e non solo hanno terrore di internet)- Sono nate le" società liquide",che producono politiche-partiti liquidi- Il potere non sappiamo dove dimora;ma è ovunque;è forza metafisica-Se ne può fare uso democratico per il bene comune o per alcune categorie sociali-e' nella natura degli umani- Le organizzazioni democratiche NON hanno saputo affrontare il grande cambiamento post industriale,non hanno costruito "modelli di sviluppo " compatibili con la globalizzazione dell'economia e dei mercati- Hanno navigato a vista,e continuano a farlo;NON sanno veicolare progetti sociali ,per cui le "masse " possano esser chiamate a lottare per una nuova società-Il concetto di "lavoro" del '900 è finito;il lavoro manuale è sostituito dal sapere e dalle conoscenze-Siamo entrati nell'alba di una nuova democrazia- Se saremo capaci di incanalarla ,sconfiggeremo il "potere antidemocratico"- I nostri nipoti ne raccoglieranno i frutti-

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  2. Gran bei commenti stai facendo e di ciò ti ringrazio.Sono peraltro meno ottimista di te sul futuro. Non vedo aquile all'orizzonte, al massimo galline che starnazzano

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