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venerdì 3 ottobre 2014

LA LETTERA DI UMBERTO ECO AL NIPOTINO - DEDICATA A GIUSEPPE AMILCARE BONGARZONE E A FABRIZIO COSITORE

Ritorno sulla lettera di Umberto Eco al nipotino pubblicata dall'Espresso e della quale ho fatto cenno in uno dei miei ultimi post. L'ho riletta e riletta, con il fiato sospeso tanto era la sintonia che "sentivo" con Eco. E' un po' brutta l'espressione in italiano; la si colga in inglese e vedrete che la parola "feeling" rende molto meglio. Ho letto e riletto la lettera e ho pensato subito che questo post non potevo non dedicarlo a miei due compagni di merende Fabrizio Cositore e Giuseppe Amilcare Bongarzone. Mentre scrivo sto ascoltando la sesta di Beethoven che non ascoltavo da tempo immemorabile. Quante sono le sinfonie di Beethoven? nove ovviamente. It's easy so.
FABRIZIO: 
Solidissimo impianto razionale, ottimi e severi studi liceali (secondo me ha studiato dai Gesuiti, glielo chiederò) un amore vero per la storia. Inquadra perfettamente personaggi e avvenimenti  nello spazio e nel tempo. Per lui l'aver inteso è diventato, più che scienza, stile di vita. Conosce anche dettagli di minore importanza. In sintesi un intellettuale razionale e severo. Se fosse non credente sarebbe uno splendido "illuminista" molto vicino a Kant, direi. Invece è credente e allora è un severo "scolastico", un "tomista". Ed è una fortuna che non sia nato nel trecento o quattrocento che ................Fabrizio, Bernardo Gui, se lo beveva. Riconosco lealmente che ha un impianto migliore del mio. Avete notato quante citazioni ho fatto e senza andare su internet? La miglior dimostrazione di quanto Eco afferma
AMILCARE
Ha studi meno buoni alle spalle e parecchi "buchi" ma ha dalla sua:
- una memoria eccezionale; deve avere dei neuroni grossi come palline da tennis e delle sinapsi tipo le funi che si usano nei porti per attraccare
- una curiosità intellettuale enorme e la voglia di riempire tutti i buchi che ha. Se il suo amico Fabrizio ed io lo inquadriamo come metodo di assimilazione diventa un gigante.
Il tutto a quale scopo? mi potrebbe dire qualcuno.
Vi rispondo con le parole di Umberto Eco
"Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite, perché sarà come se tu fossi stato presente alla battaglia di Waterloo, avessi assistito all'assassinio di Giulio Cesare e fossi a poca distanza dal luogo in cui Bertoldo il nero , mescolando sostanze in un mortaio per trovare il modo di fabbricare l 'oro, ha scoperto per sbaglio la polvere da sparo, ed è saltato in aria (e ben gli stava). Altri tuoi amici che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni."
Il post è dedicato, oltreché ai due personaggi di cui sopra, ad Amelia, la vivacissima, intelligentissima bambina di sei anni con la quale ci siamo intrattenuti in piacevolissima conversazione durante il nostro pranzo, oggi, alla "Trattoria dei Ferrovieri" di Oleggio. Amelia, sei sulla buona strada, continua così 

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