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giovedì 2 ottobre 2014

TUTTO SBAGLIATO TUTTO DA RIFARE - HYERONYMUS BOSCH E LA NAVE DEI FOLLI (NONO POST)

Dopo aver parlato di uno dei due prerequisiti necessari per iniziare ad impostare politiche che consentano di arrestare il declino in atto ed avviare una fase di rilancio, il prerequisito della formazione delle nuove generazioni, accantono per il momento il secondo - la questione morale - non perché non meriti attenzione, anzi la ritengo la "pietra angolare" sulla quale non può non poggiare una azione di governo, tanto è vero che ho scritto decine di post sull'argomento, quanto perché è prioritario in questo momento commentare le misure già prese o proposte dal governo
E a questo riguardo, non so perché, mi è venuto il famosissimo quadro di Bosch "La nave dei folli", dipinto cui ho dedicato un post il 29 maggio 2011 al quale mi permetto rimandare chi fosse interessato ad approfondire l'argomento. Perché mi sembra ci siano forti dosi di follia ed incompetenza nelle misure prese o proposte.
La mia impostazione è che l'attuale crisi è strutturale e non ciclica ed è caratterizzata sì da bassa domanda di beni, dovuta però in gran parte alla sempre maggior difficoltà del sistema industriale a produrre in Italia "manufatti" che siano in grado di competere sul piano dei prezzi. Di qui PIL stagnante e con tendenza alla contrazione, di qui la deflazione e di qui, soprattutto, la disoccupazione Problema non solo nostro ma anche della Francia e, in misura diversa di tutti i Paesi europei. La logica conseguenza è che le misure monetarie sia a livello MACRO (la BCE che inonda di liquidità il sistema) sia a livello MICRO (GLI 80  euro, la possibiltà di erogazione anticipata del TFR) non servono a niente, anzi possono essere nocive. Quello che si deve fare è FAR RIPARTIRE L'OFFERTA di nostri prodotti e quindi capovolgere l'ottica di approccio; si può fare in tempi brevi
GLI OTTANTA EURO AL MESE PER I REDDITI PIU BASSI
Misura che non ha prodotto alcuno stimolo ad una ripresa dei consumi, per fortuna dico io. Gli italiani, nella loro infinita saggezza, visto l'orizzonte buio davanti a loro, si sono tenuti ben stretti gli 80 euro. Se non lo avessero fatto, gli 80 euro sarebbero finiti quasi tutti in consumi di prodotti importati. Non mi sembra troppo difficile capirlo
EROGAZIONE ANTICIPATA DEL TFR
Qui siamo alla follia totale, al delirio in un contesto di assoluta ignoranza dei meccanismi finanziari che regolano la vita delle aziende.
L'obbiettivo è sempre quello: liberare liquidità per far ripartire il ciclo.
Forse è meglio che il governo, prima di avanzare proposte che sarebbero accolte, ben che vada, da risate a crepapelle, si informi meglio su cosa è il TFR e su quello che esso rappresenta per la solidità patrimoniale delle aziende stesse.
E allora vediamo di chiarirci le idee un po' tutti quanti
Cosa è il TFR?
Il TFR è un debito che l'azienda ha nei confronti dei propri dipendenti. Una parte del salario o stipendio non viene erogata mese dopo mese - lo sappiamo tutti - ma accumulata in un fondo che annualmente viene rivalutato secondo parametri regolati per legge.Così anno dopo anno l'azienda matura un debito nei confronti di ciascun dipendente che viene saldato all'atto della cessazione del rapporto di lavoro. E'ciò che chiamiamo  "liquidazione".
Questo meccanismo per il dipendente è un risparmio forzoso. Per l'azienda un debito che ha un tasso di interesse basso (75% del tasso di inflazione dell'anno aumentato di 1,5%) e, soprattutto, di cui non verrà chiesto il pagamento se non a fine rapporto di lavoro. E' così vero che nel bilancio il TFR viene inserito, tra le fonti di finanziamento, subito sotto i mezzi propri.
Cosa pensa il governo, una vera e propria pensata: consentiamo ai dipendenti di chiedere l'erogazione anticipata del TFR così si immette in circolo liquidità che viene spesa, almeno in parte, e riparte un circolo virtuoso e un processo di espansione
Subito i sindacati: il TFR è dei lavoratori. E chi glielo tocca.
Altra osservazione: il lavoratore ci perde fiscalmente perchè il TFR sconta l'aliquota media degli ultimi due anni mentre se viene erogato in costanza di rapporto di lavoro sconta l'aliquota marginale. Vero ma basta prevedere nel provvedimento che sconta l'aliquota media (non si viola il principio della progressività delle imposte) ed il problema si risolve.
Ma non ho sentito nessuno, forse il movimento 5 stelle che ha cominciato ad assumere un approccio sempre più concreto, fare questa banalissima osservazione: " ma alle aziende i soldi per pagare le erogazioni del TFR anticipate, chi glieli dà?
Vi faccio un esempio pratico così si capisce meglio:
la "Pirani spa" ha cento dipendenti (per facilità di comprensione diciamo che tutti hanno maturato un TFR di 50.000 euro). La Pirani spa ha fatto una politica di assunzioni che gli assicura un buon turnover per cui ogni anno sono 3/4 le uscite dall'organico. Diciamo 4. Ogni anno la Pirani spa deve "far uscire", cioè pagare 200.000 euro. Ma ora il governo fa una legge che consente a tutti i dipendenti di chiedere diciamo la metà del TFR maturato. 100 dipendenti x 25.000 euro fa 2.500.000 di euro contro 200.000.
In un contesto in cui calano i fatturati, le banche hanno problemi di erogazione del credito - anche perché l'Italia ha sottoscritto le convenzioni di Basilea - alla Pirani spa i 2.500.000 di euro chi glieli da?
Il post lo chiudo qui. 


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