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sabato 4 ottobre 2014

TEATRO ALLA SCALA 3 E 4 OTTOBRE 2014 - RICCARDO CHAYLLY DIRIGE L'ORCHESTRA E IL CORO NELLA "MESSA DA REQUIEM DI GIUSEPPE VERDI IN MEMORIAM DI CLAUDIO ABBADO

Dedicata a mio suocero Pippo Mauceri
Grande evento ieri sera alla scala. Il maestro Chailly ha diretto l'orchestra della Scala nella "Messa da requiem" di Verdi in memoriam di Claudio Abbado..Avevo preso due biglietti per me e Milena perché ritenevo che fosse il miglior modo per ricordare suo padre, Pippo Mauceri, che è mancato nel primo pomeriggio del 4 Ottobre 2005, nove anni fa, e che dall'8 Ottobre, giorno in cui avrebbe compiuto 83 anni, riposa nella tomba di famiglia a Noto. Milena ha apprezzato il gesto ma poi era tanto agitata da aver timore di emozionarsi troppo ed ha preferito restare a casa. Ho rispettato la sua decisione e mi sono fatto accompagnare dal mio "consulente musicale" Carlo Torretta.
Serata evento dicevo, ma non voglio parlare di questo.
Voglio parlare invece di mio suocero: lo ho conosciuto nel Dicembre 1982. Con Milena stavo da qualche mese, si avvicinava il Natale, mi si fece capire che sarebbe stato bello pranzare tutti e tre insieme a Natale ma che Pippo avrebbe gradito ricevere prima una visita io e lui da soli per guardarci negli occhi e stringerci la mano.
Io lavoravo in BNL in Galleria, a Milano, lui lavorava a Palazzo di Giustizia a Milano in Procura Generale come Primo Dirigente. Andai io da lui.  All'arrivo a Palazzo di Giustizia ero piuttosto agitato; l'agitazione crebbe qu ando gli fui annunciato e arrivò al massimo quando arrivai al piano alto ove il suo ufficio era accanto a quello del procuratore Generale Corrias con il quale non aveva molto feeling. Del resto metti un sardo alto 1,60 con un siciliano alto 1,65 difficile che potessero convivere. E infatti qualche mese dopo lui gli disse: Eccellenza (lì si usava così) le comunico che ho chiesto ed ottenuto il trasferimento all'ispettorato generale. Quello rimase come si dice oggi "basito" e lui passò gli ultimi tre anni all'ispettorato. Io credo che lo fece anche per lasciarci liberi di vedere se tra noi funzionava. Tornando a filo, un usciere mi annunciò. io entrai, lui si alzò dalla poltrona dietro la scrivania , mi venne incontro, ci stringemmo la mano, io farfugliai qualcosa il cui contenuto è intuibile (era più emozionato di me), lui mi disse: andiamo a prenderci un caffè. Così entrai nella sua vita e lui nella mia. Del suo ufficio ricordo la bellissima scrivania massiccia e un bel quadro appeso alla parete dietro la scrivania.
Nell'82 lui era ancora un siciliano nato nel '22 non completamente liberato da condizionamenti del contesto in cui si era formato poi, grazie anche a Solange, la sua compagna parigina dall'84 al 2005, divenne cittadino del mondo. Era un uomo elegante, brillante nella conversazione, generoso e sempre pronto a sperimentare il meglio; votava PSI, tifava per il Milan(sic) ed amava la musica classica. Ci scambiavamo spesso gemelli, cravatte, golf: ci piaceva farlo. Mi piace ricordarlo quando veniva  da noi la domenica a pranzo con il suo cappotto di cammello e una torta o dei pasticcini presi da CAMPI, il pasticciere top di Busto, in mano. Ci piaceva bere bene a pranzo, ancor di più dopo che era diventato mezzo francese. Il suo francese era così simpatico che quando arrivava in estate in vacanza nella località in fondo alla gironda dove avrebbe trascorso almeno due mesi, tutti volevano giocare a "bridge" con PIPPO' (accento rigorosamente sulla o) Da parte mia mi  piace ricordare il "baccalà alla messinese" che facemmo una volta: lui cuoco io aiutante. Dobbiamo aver sbagliato qualcosa nelle dosi perché ci toccò poi fare la "settimana del baccalà", ma era buonissimo.
Io a Pippo Mauceri ho voluto bene, molto bene e sempre gliene voglio. Mi manca.

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