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domenica 7 novembre 2010

DOMENICA 7 NOVEMBRE 2010: UNA GIORNATA FAUSTA L'EDITORIALE DI EUGENIO SCALFARI SU REPUBBLICA IL DISCORSO DI GIANFARNCO FINI A BASTIA UMBRA

Oggi, domenica 7 Novembre 2010, è un giorno fausto: ho iniziato la giornata con la lettura del settimanale editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica, poi ho ascoltato il discorso di Gianfranco Fini a Bastia Umbra.
L'editoriale di Scalfari, che leggo dai tempi dell'Espresso "paginone" e di cui condivido in toto le analisi, si intitola "L'ultima partita a scacchi del cavaliere" ed è una analisi razionale, lucida, fredda, della situazione attuale del Paese. E' talmente condivisibile che non voglio aggiungere alcun commento. Mi limito a segnalarlo e a mettere in evidenza un solo aspetto: la necessità di un cambiamento morale,culturale ed economico che solo può invertire la tendenza in atto nel Paese all'autodistruzione.
Più tardi ho seguito su Rai news 24, in diretta, il discorso di Fini in Umbria. Di Fini avevo già apprezzato il discorso fatto a Mirabello. Oggi si è superato: un discorso alto, lucido, coerente che mette fine alla seconda Repubblica caratterizzata dalla avventura berlusconiana  e crea le condizioni per una nuova fase politica in cui si sottoporranno al giudizio degli italiani un centrodestra pienamente inserito nella cultura democratica europea, e pienamente legittimato a governare se raccoglierà i necessari consensi, e un centrosinistra che dovrà con sempre maggior forza presentare ai cittadini la sua proposta politica. Fini è stato duro, secco, diretto, non ha risparmiato niente nè a Berlusconi nè alla Lega, ed ha volato alto disegnando il progetto, ambizioso, di dare vita ad un soggetto politico che incarni pienamente un programma di destra democratica europea
Ha concluso aprendo di fatto la crisi di governo e  ponendo con le spalle al muro Berlusconi: il quale Berlusconi non ha altra alternativa che rassegnare le dimissioni e salire al Quirinale.
Io non so come evolverà la situazione politica ma ho la sensazione netta che il berlusconismo sia finito e che la nottata sia passata. Perciò, terminato il discorso  di Fini, ho messo nel lettore CD il requiem di Brahms (ein deutsche requiem), il requiem che amo di più e che ho dedicato a Silvio Berlusconi. Poi, senza averne bisogno, sono andato in bagno ed ho tirato lo sciacquone; con l'intima soddisfazione di sentirmi più pulito, migliore. E con l'orgoglio di dire a me stesso che queste cose io le sto dicendo, e  scrivendo,, da tempo.
Adesso dovrà iniziare l'azione di ricostruzione di un Paese distrutto ed annientato sotto il profilo morale, economico, sociale. Ma come scrivevo nel mio ultimo post del 31 ottobre, siamo sopravvissuti a Brenno, ad Attila, ai Vandali, ai Lanzichenecchi, alle SS: sopravviveremo anche al cavalier Silvio Berlusconi.

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