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giovedì 9 giugno 2011

IL FETICCIO DEL POTERE

Se ci fossero ancora dei dubbi sul fatto che il regime berlusconiano è ormai agli sgoccioli, la "libera adunata dei servi del Cav." convocata ieri a Roma da Giuliano Ferrara li scioglie tutti.
In una atmosfera surreale dominata dalla sagoma di cartapesta del "leader maximo" si è celebrata una specie di cerimonia collettiva che ha cercato di esorcizzare l'agonia ormai irreversibile del berlusconismo con improbabili appelli a ritrovare lo spirito del 1994, come se diciassette anni non fossero passati per il presidente del consiglio - ridicolo nel feticcio di cartapesta - per i servi devoti e, soprattutto per il Paese.
Tutto appariva falso, posticcio, non reale, di cartapesta appunto. E a me ha fatto ricordare che i carri del carnevale di Viareggio o di quello di Fano, che andavo a vedere da ragazzo, sono fatti dello stesso materiale. Ma il giorno dopo la sfilata dei carri i fantocci vengono riposti in magazzino e non continuano ad incombere sullo scenario. E mi ha fatto ricordare i tanti dittatori e dittatorelli che hanno attraversato la storia i quali hanno tutti avuto il debole di voler essere presenti ed incombenti sullo scenario fino all'ultimo. Vedrete che fra qualche tempo nessuno, o perlomeno pochi, ammetterà di aver appoggiato il regime e di aver creduto nel Paese dei balocchi fatto balenare dal cavaliere. Il quale, qualche sera fa, ha superato se stesso. Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se fosse all'ordine del giorno delle riunioni a getto continuo di queste ore la riduzione delle imposte per famiglie e lavoratori a reddito fisso rispondeva: " è sempre il nostro obbiettivo ed è alla base del nostro programma ma.........sembra che non sia possibile ora. Affermazione che ricorda tanto la scoperta dell'acqua calda fatta ormai da alcuni millenni dall'homo sapiens.Tutti ricordiamo che diciassette anni fa furono promesse due aliquote, 23% e 33%., promesse che poggiavano sul nulla. Solamente il cavaliere sembra essersene dimenticato. La colpa non è di Tremonti se non è possibile alleggerire la pressione fiscale ( o meglio Tremonti è il principale responsabile ma per altri motivi)- La responsabilità è di tutto l'impianto di politica economica e del modello di società proposti dal cavaliere. In questi venti anni o poco meno sono stati distrutti lo stato di diritto e lo stato sociale, sono stati calpestati i principi fondamentali delle democrazia rappresentativa, sono stati attaccati organi di garanzia e organi di informazione, è stato fatto carne da macello di un Paese che faceva parte a pieno titolo del ristretto numero dei Paesi più avanzati, si sono favoriti solamente soggetti più spregiudicati in nome dei principi del liberismo, sono stati calpestati tutti principi etici e derisi coloro che ad essi richiamavano e si richiamavano. Cosa rimane: un feticcio di cartapesta impettito e sorridente che quanto prima cadrà come la statua di Saddam Hussein e sarà bruciato nel falò delle vanità. La storia andrà avanti ma mi chiedo: non potevamo risparmiarcelo, tutto questo?

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