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venerdì 3 maggio 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Leggo che la Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata non avrebbe abbandonato l'orientamento di attivare l'azione di responsabilità nei confronti di CDA e ex Direttore Generale, azione che, del resto, può portare avanti anche da sola avendo più di un quinto del capitale sociale.  E mentre il Presidente della Regione Marche Spacca (la politica) e i sindacati uniti (il sindacato) hanno sollecitato le Fondazioni a ritrovare l'unità, cioè a mettere una pietra sopra quanto è accaduto, il Presidente della Fondazione, Franco Gazzani, in un lungo ed  articolato intervento in sede di assemblea ha invece manifestato l'intenzione di approfondire ulteriormente tutti i vari aspetti del caso. In pratica, dopo aver enunciato che prima di prendere una decisione la  fondazione CARIMA attende le risultanze dell' ispezione Bankitalia e le conclusioni dello studio Erede, Bonelli, Pappalardo, cui è stato dato incarico di valutare se dall'operato del CDA e del Direttore Generale emergano fattispecie che giustifichino l'avvio della procedura, ha richiamato principi generali del tutto condivisibili come la responsabilità sociale dell'impresa, tanto più se è una banca, la necessità di tutelare i piccoli azionisti che hanno dovuto subire pesanti perdite, la necessità di tutelare anche i tre principali soci, le fondazioni, che hanno avuto un impatto dolorosissimo con le pesanti perdite della banca che hanno drasticamente ridotto le possibilità per le fondazioni di mettere a disposizione del territorio risorse importanti. Sul ruolo delle fondazioni ci sarebbe molto da dire ma non è questa la sede.
Per quanto mi riguarda, io da tempo non giudico mai le parole, che spesso si disperdono nel vento, ma guardo ai fatti e spero che la fondazione CARIMA sia coerente. Perché nel nostro Paese si è diffuso un ben strano comportamento; tutti si lamentano della corruzione, dello sperpero di risorse, di malgoverno e mala gestione "latu sensu" considerati, però quando c'è da agire per la tutela dei propri legittimi interessi, stranamente ci si blocca.........ma in fondo........sì, però, e si lascia cadere. Ma così il paese va "a remengo" e la convivenza sociale assume sempre più le sembianze di una società dove "homo homini lupus........". Siamo sicuri di voler questo modello di società? Se la risposta è no, è necessario che i cittadini riprendano piena consapevolezza  dei propri diritti, oltreché dei propri doveri, e concretamente operino per la loro salvaguardia perché la salvaguardia di uno è la salvaguardia di tutti.

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