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mercoledì 29 maggio 2013

E ANCHE FRANCA RAME CI HA LASCIATO

Stamattina avevo appena finito di ascoltare il "Preludio e morte di Isotta", con le cuffie naturalmente(per inciso: Verdi o Wagner? Entrambi grandiosi ma io preferisco Wagner, musica allo stato puro), ho acceso il televisore e ho saputo della morte di Franca Rame. La prima reazione: stanno cadendo tutti come birilli. La seconda reazione: di profondo dispiacere. Terza reazione: di profonda stima per la coerenza di tutta una vita. Lei e il marito possono o non possono piacere, come persone di teatro, ma sulla coerenza nessuno può avanzare alcuna riserva. L'avevano eletta senatrice? Dopo un po' ha dato le dimissioni perché perdeva tempo e aveva la sensazione di non fare niente di utile. Ha appoggiato tutte le cause, individuali e collettive, dove fosse in gioco la tutela dei diritti dei più deboli. Ha dato un contributo non marginale, la Rame, all'affermazione dei diritti delle donne, è stata paladina di una visione del mondo tesa ad affermare valori di solidarietà contro gli egoismi che avvelenano la convivenza sociale, valori di tutela collettiva piuttosto che basati su voli solipsistici quali qelli di certi personaggi che al momento della caduta trascinano nel gorgo moltitudini di persone.Voglio ricordarla così, con il sorriso ironico e la battuta pronta, e i giudizi negativi che provengono da alcuni ambienti accrescono il mio sentire comune, la mia pietas, la mia condivisione
Grazie per il tuo vissuto e continua ad illuminare il cammino di chi resta, che ce ne è gran bisogno

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