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martedì 14 aprile 2015

IL MIO GINO - LE RELIGIONI MONOTEISTE - LA TEODICEA POST N.9

Proseguiamo con le riflessioni sull'Islàm.
Come si pone l'Islàm nei confronti delle altre due religioni monoteiste? Questa è la domanda che mi sono posto prioritariamente. Da quel che ho letto e capito non c'è alcuna contrapposizione. L'Islàm viene considerato dai suoi teologi non l'ultima rivelazione(storicamente è di parecchio posteriore alle altre due) ma la riproposizione della volontà divina già manifestata al primo profeta Adamo e poi agli altri, attraverso Maometto. Ne consegue che viene riconosciuta la origine divina oltre che del Corano, ovviamente, anche del Vecchio Testamento (in particolare la Torah e  i salmi), del Vangelo e anche di testi come i Veda dell'Induismo. Se così è, mi sembra che non ci sia una pregiudiziale nei confronti delle altre due religioni monoteiste e questo è un elemento importante. Si crede invero per dogma che con Maometto finisca la profezia tanto è vero che egli viene chiamato "il sigillo dei profeti", ma lo stesso Maometto trova come suo primo riferimento il primo profeta, Adamo e poi i patriarchi ebraici (Abramo, Isacco, Giacobbe) Ismaele da cui gli arabi discenderebbero e quindi giù per li rami, Giuseppe, Mosè, Davide, Salomone, Giovanni Battista, Gesù figlio di Maria alla quale l'Islàm riserva un vero e proprio culto. In definitiva l'Islàm si pone pienamente nel solco delle altre due religioni con le quali sul piano storico non c'è alcuna contrapposizione. Così mi sembra.
Dove invece c'è una netta differenza con il Cristianesimo come è evoluto nel corso dei secoli, è nella CONCEZIONE DI DIO.
Dobbiamo far riferimento alla sura CXII del Corano, detta anche "del culto sincero" nella quale Allah dà di se stesso questa definizione.
"Egli, Dio, è uno, Dio, l'eterno Non generò nè fu generato e nessuno gli è pari"
La differenza con il Cristianesimo è nettissima. L'Islàm è una religione pienamente monoteista (Dio è unico) così come l'ebraismo. Il cristianesimo dei primi secoli si è invece arrampicato sugli specchi per dare natura divina al "figlio" elaborando il concetto di Trinità (affermatosi dopo molti contrasti - basti pensare alle tesi di ARIO - con il Concilio di Nicea del 325, sotto l'ala dell'imperatore Costantino) che a mio avviso è un arzigogolo che raccoglie l'eredità dei culti egizi dove la triade era la norma (Amon - Mut - Khonsu a Tebe) deill'induismo (la Trimurti) e di molti culti del primo millennio avanti la nostra era, e che rende difficile - almeno ad un'anima semplice quale io sono - capirne le arditezze teologiche sebbene ritenga di capirne le finalità.
Mi fermo qui augurandomi che nessuno cominci a preparare le fascine per un bel rogo purificatorio. I tempi di Giordano Bruno dovrebbero essere lontani, per il Cristianesimo. Certo che se fossi mussulmano dovrei cominciare a preoccuparmi, così mi pare.

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