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venerdì 4 settembre 2015

BUSTO ARSIZIO UNA CITTà ORIENTATA AL FUTURO

Vivo a Busto Arsizio da trent'anni circa. Sono quindi un bustese a tutti gli effetti. Bustese è chi vive a Bustoma a busto non è nato. Tutt'altra cosa il bustocco, cioè colui che a Busto è nato.
Busto Arsizio è una città di circa 80.000 abitanti a metà strada tra Milano e Varese, Un tempo veniva chiamata la Manchester d'Italia tanti erano i cotonifici che vi operavano; oggi è una città che vive di terziario industria meccanica e di quel poco l'industria pesante rimasto.
Busto non è una città particolarmente allegra né esprime grande progettualità. In definitiva un città abbastanza noiosa e abbastanza incolore. Quello che sta emergendo in sede politica in vista delle elezioni del prossimo maggio per il rinnovo del consiglio comunale e per la nomina del nuovo sindaco è comunque la conferma senza possibilità di smentita che busto è una città completamente rivolta al passato e senza alcuna visione per il futuro.
Mi spiego: sta emergendo l'idea di chiedere all'ex senatore Gian Pietro Rossi, sindaco di busto in passato per ben sette volte e oggi ottantottenne, di accettare la designazione da parte di tutte le forze politiche a sindaco per un biennio in modo che nel frattempo possano crescere coloro che nelle varie forze politiche stanno preparandosi  per coprire il ruolo.in pratica si riconosce che a busto in questo momento non c'è nessuno in grado di fare il sindaco.

A me sembra un'idea aberrante, sia sul piano formale che sul piano sostanziale. 
Sul piano formale perché la legge prevede che un sindaco venga eletto per cinque anni. Per vari motivi tale periodo può accorciarsi ma  non è concepibile che si ipotizzi un mandato a tempo fin dall'inizio.. Inoltre il sindaco dovrebbe emergere dalla competizione tra forze politiche con programmi differenti; in questo caso invece il sindaco invece verrebbe individuato dalle forze politiche a priori senza alcuna possibilità di intervento a questo punto dei cittadini elettori.
Sul piano sostanziale poi affidarsi a una persona che si sta avviando a compiere i 90 anni evidenzia a mio avviso un totale inadeguatezza della classe dirigente della città all'affrontare i problemi e le sfide di oggi e di domani.
Con tutto il rispetto per il senatore Rossi. l'esimio personaggio farebbe solo il male della città che dice di amare se accettasse una tale soluzione. A novant'anni, caro senatore, si lascia il campo alle generazioni che devono costruire loro stesse il loro presente e il loro futuro. Est tempus in rebus, omnibus: tempus vestrum factum est.
Nota del blogger:
anche questo articolo è stato scritto dettando. Ci devo prender mano ma il software funziona.

1 commento:

  1. Complimenti Alberto! Sembri quasi diventato uno scrittore di razza. Viva Dragon!
    Carlo

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