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lunedì 7 settembre 2015

DA MEMORIE DI ADRIANO DI MARGUERITE YOURCENAR

.............mi hanno portato a Baia; con questo caldo di luglio, il tragitto è stato penoso; ma in riva al mare respiro meglio; l'onda manda sulla riva il suo mormorio, fruscio di seta e carezza; godo ancora le lunghe sere rosate. Ma ormai non reggo più queste tavolette che per occupare le mie mani, che si muovono mio malgrado. Ho mandato a chiamare Antonino; un corriere lanciato a tutta corsa è partito per Roma. Rimbombano gli zoccoli di Boristene, galoppa il Cavaliere Trace. Il piccolo gruppo degli intimi si stringe al mio capezzale. Capria mi fa pena. Le lacrime mal si addicono alle rughe  dei vecchi. Il bel volto di Celere è, come sempre, singolarmente calmo;  è intento a curarmi senza lasciare trapelare nulla che potrebbe contribuire all'ansia o alla stanchezza di un malato. Ma Diotimo singhiozza, la testa affondata nel guanciale. Ho assicurato il suo avvenire; non ama l'Italia; potrà realizzare il suo sogno di far ritorno a Gadara  e aprirvi con un amico una scuola di eloquenza; con la mia morte, non ha nulla da temere. E, tuttavia, l'esile spalla si agita convulsamente sotto le pieghe della tunica; sento sotto le dita queste lacrime deliziose. Fino all'ultimo istante, Adriano sarà stato amato d'amore umano.
ANIMULA VAGULA BLANDULA HOSPES COMESQUE CORPORIS QUAE NUNC ADIBIS IN LOCA PALLIDULA RIGIDA NUDULA NEC, UT SOLES, DABIS IOCOS
Un istante ancora, guardiamo insieme le rive familiari, le cose che certamente non vedremo mai più... Cerchiamo di entrare nella morte ad occhi aperti.
 
AL DIVINO ADRIANO AUGUSTO
FIGLIO DI TRAIANO VINCITORE DEI PARTI NIPOTE DI NERVA PONTEFICE MASSIMO RIVESTITO PER LA 22ª VOLTA DELLA POTESTA TRIBUNIZIA TRE VOLTE CONSOLE DUE VOLTE TRIONFATORE PADRE DELLA PATRIA E ALLA SUA DIVINA CONSORTE SABINA ANTONINO LORO FIGLIO
A lUCIO ELIO CESARE FIGLIO DEL DIVINO ADRIANO DUE VOLTE CONSOLE

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