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lunedì 28 settembre 2015

NESSUN UOMO E UN'ISOLA

Ogni spesso vengo accusato, soprattutto da mia moglie, di venature nemmeno tanto piccole di narcisismo. Convengo; del resto capita spesso ad ex timidi come me.
Ma non è per narcisismo che pubblico il testo delle parole con le quali tre giovani amici conosciuti attraverso le serate passate a giocare al Dr. Why hanno voluto accompagnare il da me graditissimo "pensiero" in occasione del mio recentissimo compleanno.
I tre sono Amilcare (30 anni appena compiuti) la di lui morosa Gloria(anni 26) e il loro amico del cuore Fabrizio (anni 23). Appartengono cioè ad una generazione lontana anni luce dalla mia con la quale mai sarei venuto in contatto se non con le serate trascorse a rispondere alle domande quiz proposte. Pubblico il testo del biglietto di auguri, senza aver chiesto l'autorizzazione ai tre, per sottolineare che se non si ha paura di "aprirsi", di "dialogare", di "confrontarsi" si possono raccogliere a piene mani i frutti dell'incontro tra persone, individui, generazioni,  che è poi l'essenza dell'essere uomini. Ma bisogna cercarlo, l'incontro, senza pregiudizi e senza paure.
Il testo del biglietto:
" Per il grande ed immenso Luigi XIV"
"Caro sire, in questo regale ed affettuoso giorno(qua ti sei un po' perso, Amilcare) ti porgiamo i nostri più grandi e sinceri auguri di buon compleanno. Oltre che il nostro sire, sei un maestro di vita e di conoscenza con te abbiamo sempre qualcosa da imparare. Ti vogliamo un mondo di bene un grosso abbraccio da Amilcare, Gloria, Bizio,"
Da narcisista gongolo; da uomo confermo l'assunto; Nessun uomo è un'isola, che è anche il titolo di un saggio del 1955 di Thomas Merton.

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