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martedì 24 novembre 2015

BANCA DELLLE MARCHE - LE REAZIONI

Ho scritto gli ultimi due post su Banca delle Marche domenica scorsa, il primo prima del Consiglio dei Ministri convocato in via straordinaria per varare il provvedimento legislativo per la sistemazione delle quattro banche commissariate. In questo post esprimevo la mia opinione in merito alla soluzione che secondo me sarebbe stata adottata e sulle conseguenze "pratiche" che  avrebbe comportato. Il secondo l'ho scritto dopo constatando che, purtroppo, avevo visto giusto su tutto il fronte.Ho lasciato trascorrere la giornata di lunedì per raccogliere le reazioni della regione che mi pervenivano attraverso i sempre puntuali articoli di Marco Ricci su Cronache Maceratesi  i commenti sul quotidiano digitale a detti articoli, i commenti su Facebook dei miei amici marchigiani e alcune  mail.
Debbbo dire che in alcuni casi le reazioni sono state veramente sorprendenti. Vediamole.
  Dalla soluzione attuata escono con le ossa rotte gli azionisti e i sottoscrittori delle obbligazioni subordinate. I 43.000 piccoli azionisti hanno tutte le ragioni per essere inferociti, ma non lo avevano ancora capito che il loro capitale era perduto? Eppure il messaggio lanciato da Gros Pietro era stato chiaro, Giuliano Nardino lo ripeteva quasi ad ogni commento che faceva agli articoli di Ricci, questo blog - che ovviamente nelle Marche  è letto da pochi intimi - l'ha sempre coerentemente detto. Le fondazioni tacciono, per carità di patria e per le evidenti inadeguadezze, manchevolezze, forse collusioni dei loro vertici. Ma ancora più massacrati escono i sottoscrittori di obbligazioni subordinate che perdono anch'essi tutto il capitale. Sfido chiunque a dimostrarmi che si fossero resi conto del rischio intrinseco del prodotto che veniva loro  proposto e sono praticamente certo che il personale delle filiali che le hanno vendute non si sia minimamente sognato di farlo presente, spesso per mera mancata conoscenza. Potrebbe essere configurato anche il reato di truffa. I soli soci e gli obbligazionisti si sono visti distruggere ricchezza per circa 1,6 mld.
  Il governo ha tenuto a sottolineare che è stata salvata l'attività operativa della banca e i livelli occupazionali; i sindacati, che rivendicano come successo anche loro questo aspetto, farebbero bene a tacere visto l'assoluto silenzio che ha caratterizzato in tutti questi anni il loro comportamento. Mai una richiesta di chiarimenti ad una voce di bilancio, mai una critica, ma neanche mai una proposta costruttiva forte.Banca marche è la più grande azienda della regione, il sindacato dove era durante gli anni della spoliazione? Il governo rivendica anche che non è stato impegnato nemmeno un euro di fondi pubblici; dimentica, però, di dire che ciò è dovuto esclusivamente al fatto che l'Unione Europea ha bocciato l'ipotesi d'intervento nel capitale del Fondo Interbancario di garanzia che avrebbe configurato l'ipotesi di "Aiuto di Stato". Pertanto l'euforia del PD marchigiano è del tutto fuoriluogo. Il precedente governatore Spacca, a capo di una coalizione a guida PD, si è fatto notare per la assoluta mancanza di iniziative. Quello attuale, Cerescioli, dovrebbe essere più prudente anche per gli evidenti intrecci con le vicende del Monte dei Paschi, intrecci di cui ho scritto in più occasioni e che sono tutti da chiarire. Le giovani deputatesse che nel corso del commissariamento sono intervenute più volte nella vicenda facendo figure barbine, di questa cose non capiscono niente per cui farebbero bene a tacere. Così è fuorviante esprimere soddisfazione per il mancato coinvolgimento dei depositanti con somme superiori ai 100.000 euro; basti considerare che se il fondo interbancario aveva deliberato un suo intervento diretto nel capitale della banca, sarebbe stato contraddittorio che l'avesse fatto in un contesto che richiedesse anche il sacrificio dei depositanti opulenti e che lo avrebbe coinvolto anche sotto questo aspetto. L'unico che ha sempre capito tutto , gliene deve essere dato atto, è Giuliano Nardino che ha sempre commentato con competenza gli articoli di Marco Ricci su Cronache Maceratesi.
  A Marco Ricci i marchigiani dovrebbero fare un monumento, per l'equilibrio con cui ha seguito la vicenda, per la chiarezza con la quale ha sempre illustrato i fatti e per l'onestà intellettuale di giornalista serio e libero.
  Mi riservo di seguire ovviamente gli ulteriori sviluppi; debbo purtroppo con amarezza constatare che la mia regione è stata depredata da una banda di malavitosi che probabilmente, questo aumenta l'amarezza,   pagheranno niente o molto poco i loro misfatti.
Parlare infine con euforia di "salvataggio" è una offesa all'intelligenza di ciascuno, viste le ferite che la vicenda lascia aperte, ed un insulto a chi ha perduto tutti i suoi risparmi, magari l'intera liquidazione percepita dopo una vita di lavoro

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