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venerdì 13 gennaio 2012

LE AGENZIE DI RATING

Ho dedicato parecchi post alle Agenzie di rating (cfr. etichette) e da tempo critico con forza il potere che tre sole società, private e di matrice statunitense, hanno di determinare le sorti di intere aree economiche, di Stati, di aziende e, in definitiva, di ciascuno di noi.
Oggi se ne è avuto un altro eclatante esempio: Standard & Poor's ha comunicato il declassamento della Francia, che ha perso la tripla A, e di altri Paesi tra cui il nostro. Non appena diffusa la notizia, seppure ancora a livello di rumours, nel primo pomeriggio, i mercati hanno fatto registrare una brusca inversione di tendenza, gli operatori di tutto il mondo, incollati ai loro computer, hanno cominciato a vendere allo scoperto e si è diffuso un clima se non di panico senz'altro di notevole nervosismo. Tutti comportamenti che poi influiscono sulla economia reale, quella sulla quale deve poggiare ogni singolo Paese.
E allora una volta per tutte: cosa aspettiamo in Europa a dar vita a società che svolgano le stesse funzioni delle Agenzie di Rating, possibilmente di natura pubblica, e che diano garanzie di professionalità e trasparenza, qualità di cui le Agenzie di Rating hanno dato prova in più occasioni di essere sprovviste?
Ma perché dobbiamo continuare a temere il giudizio di queste organizzazioni che, tra l'altro, sono uno degli strumenti attraverso i quali gli USA esercitano la loro influenza sul mondo?
Ma perché dobbiamo essere confusi e deboli davanti al giudizio arrogante di queste società che, tra l'altro, hanno un approccio puramente quantitativo e sono lontane anni luce dal comprendere i valori portanti della vecchia Europa che, pur tra mille contraddizioni, ha elaborato nel corso del tempo quella che con bella espressione viene definita "economia sociale di mercato" al cui disfacimento io personalmente assisto con preoccupazione?
Tra le tante cose da "mettere a posto" in Europa c'è anche questa. L'Europa ha la forza economica, il suo passato, la sua storia per non subire ancora lo strapotere delle tre "sisters"

1 commento:

  1. sono d'accordo;e lo diciamo da un paio di anni all'universiter.Una quarta ag. europea è necessaria;non si può sottostare ai padroni della finanza.Ma c'è un MA-
    L'Europa sta subendo una instabilità politica preoccupante;la classe politica dei governi è scadente ed incompetente;interessata all'umore dell'elettorato;non vi sono statisti in giro:Prodi e Monti non hanno seguito-La disgregazione "revanscista"è forte e l'EU tende a chiudersi.Invece di costruire più Europa ci si illude che i migliori possono farcela da soli-Insomma l'E.U.dimostra in campo internaz. indecisionismo e instabilità della governance-C'è un parlamento europeo che non discute di nulla-Per es. : due anni fa c'è stata battaglia per stabilire se il Parmigiano è doc;se la pizza italiana è doc!! mentre la Grecia,stava fallendo e la Markel si è rifiutata di salvarla con qualche mld di € !Stiamo affondando e si limitano a fare passerella un paio di volte al mese,per NON decidere sul nostro futuro.L'Italia come può essere affidabile,se ha un perenne conflitto istituzionale fra potere legislativo,esecutivo e potere giudiziario?Salvato Cosentino,abbiamo visto nel globo via web gli abbracci e gli applausi della dex in Parlamento;dove i Verdini e i dell'Utri abbondano!E se Bossi dopo il colloquio col caimano ha chinato il capo,ci dobbiamo chiedere se è più ricattabile Bossi o il Caimano o entrambi?? Quali misfatti si celano in questi salvataggi?Ripeto : mala tempora currunt- Se insorge la paura e la disperazione l'assalto al forno delle grucce sarà inevitabile;e toccherà anche alla Germania-Purtroppo abbiamo perso l'orgoglio di essere stati gli inventori in EU del più bello ed avanzato walfare state del mondo;avevamo messo al centro l'uomo come fine e NON come mezzo-

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