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martedì 10 gennaio 2012

LE MARCHE GIOACCHINO ROSSINI E LA MUSICA DESCRITTIVA

La mia regione, le Marche, è ignorata dai più eppure qualche cosa di buono ce l'abbiamo. Abbiamo delle colline dolcissime, città d'arte come Urbino, tanti  borghi di impianto medioevale come quello in cui sono nato,  ottimi vini (Verdicchio, Bianchello del Metauro, Passerina, Lacrima d Morro, Rosso Conero, Rosso Piceno) abbiamo dato i natali ad alcuni personaggi di un certo spessore: ad esempio tal Giacomo Leopardi, lui e Dante, tutto il resto a notevole distanza), a Raffaello Sanzio, al Bramante, in campo musicale a Pergolesi, a Spontini e, soprattutto, a Gioacchino Rossini. Il quale a 12 anni (faceva le medie se usassimo i parametri odierni) fu invitato da un amico, Agostino Triossi, a passare una vacanza estiva nella  tenuta di famiglia di Conventello nei pressi di Ravenna. Lì compose le sei sonate a quattro (faceva le medie) che poi suonava insieme ai suoi ospiti la sera. Un giorno scoppiò uno dei quei temporali estivi dei quali si sono quasi perse le tracce. Io me la immagino  la cappa di calura che partendo dalla costa si dirige sempre più pesante verso l'interno, verso il triangolo delle Bermude Lugo, Belricetto, Russi,  fino a "rompere" in uno di quei temporali tutti tuoni, lampi e saette, temporali che durano poco ma che sono di una violenza inaudita. E ciò gli dette ispirazione per comporre la sesta delle sonate il cui terzo movimento "descrive" in maniera estremamente naturalistica la "tempesta". Tipico esempio di "musica descrittiva" che Rossini riprese più volte e nel quale si cimentarono in tanti. Quanto a Rossini, basta ricordare la sinfonia iniziale del Guglielmo Tell in cui ad un certo punto si descrive magistralmente un'altra tempesta e che fu copiata quasi pari pari da Verdi per la scena della tempesta all'inizio dell' Otello.Tutta la sesta sinfonia "Pastorale" di Beethoven è musica descrittiva e anche lì il quarto movimento "descrive" una tempesta. Altri esempi "Le quattro stagioni" di Vivaldi (io preferisco l'inverno), il volo del Calabrone, "Il carnevale degli animali " di Saint Saens, le "Fontane di Roma" di Respighi e tanti altri.
Perché ho parlato della musica descrittiva e di Rossini? Boh! Forse per ricordare che gli anni intellettualmente più fecondi sono quelli della prima infanzia e della prima giovinezza. E' in quegli ani che il cervello funziona meglio, va in banda larga ad almeno 100 mega, memorizza tutto, è in quegli anni che si determina il destino di ognuno. Perciò, mamme, poche merendine e pochi piagnistei, che di fatica di studio non è mai morto nessuno.

4 commenti:

  1. Pochi chilometri a sud di Ancona troviamo Loreto con il più grande santuario mariano d’Italia, visitato ogni anno da milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo la cui tradizione è legata alla Santa Casa di Nazareth che, leggenda vuole, venne trasportata dagli angeli in volo per salvarla dall’invasione della Palestina da parte dei Maomettani nel 1294. Poco distante c’è il “borgo” di Recanati, che vive nel culto di Giacomo Leopardi e dove è possibile ritrovare la Torre Antica del passero solitario, la piazzetta del Sabato del Villaggio, l’umile casa di Silvia per poi giungere sino al Colle dell’Infinito dove è scolpito il primo verso del celebre canto “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.
    Ho visitato, ho guardato, ho assoporato un'epoca a me sconosciuta. Non so se la "casa di Nazaret" sia leggenda o storia, ma posso assicurarvi che l'atmosfera che si respira oltrepassa i limiti della mia curiosità!
    concita occhipinti, giornalista

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  2. Ho letto con sorpresa e pubblicato con emozione l'intervento della giornalista concita occhipinti che non conosco e che immagino come una giovane donna intelligente e sensibile, chiaramente non marchigiana, che chissà attraverso quali vie è arrivata a leggere quello che scrivo. Mi fa piacere se le mie parole hanno ridestato ricordi ed emozioni.
    Quanto alla Santa Casa di Loreto, chi scrive l'ha vista meta di numerose gite scolastiche (di quelle da fare in giornata) e è sempre stato più propenso a considerare l'episodio pia e devota leggenda più che realtà. E' una delle tante belle cose che abbiamo nelle Marche che meriterebbero maggiore attenzione

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  3. Gentilissimo Alberto,
    ho avuto la fortuna di visitare Chiaravalle ed Ancona, oltrechè Loreto. Le Sue parole hanno destato curiosità ed emozioni, tant'è che mi sono imbarcata in un commento! Non sono marchigiana, ma siciliana, ciò non toglie che le distanze geografiche non potranno mai essere un ostacolo per una fotoreporter curiosa e amante di viaggi culturali. Le "vie" che mi hanno condotta in questa pagina sono così semplici da percorrere che basterebbe un click su Google! :) Esaustiva la risposta sulla leggenda. Grazie! Ho provato a cercarLa su Fb... ma presumo non abbia un profilo! Saluti

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  4. Errata corrige: l'ho trovato facendo riferimento a Busto Arsizio!

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