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martedì 6 agosto 2013

L'ESPRIT DES LOIS - MONTESQUIEU VS SILVIETTO


Tutti gli studiosi di teorie politiche sono concordi sul fatto che le moderne democrazie trovino fondamento nel pensiero del Montesquieu, che nel 1748 pubblicò un'opera che si è poi rivelata fondamentale: "l'espritt des Lois" nella quale veniva teorizzato il principio che è alla base della democrazia, quello della divisione dei poteri.
Sull'argomento ho scritto più volte, in particolare in un lungo post del 23 Maggio 2009, oltre quattro anni fa, che ho  titolato "La democrazia". Visti peraltro gli accadimenti di questi giorni e le "bizzarre"categorie di pensiero di Silvietto nostro in materia, ritengo utile ritornare sull'argomento.
Perché Silvio, che è un uomo del fare, che va dritto alle cose, mica sta lì a pettinar le bambole, tende a semplificare. 
Il potere giudiziario, questo è il suo pensiero, è in mano a "impiegati dello stato" che "fanno il compitino" e che si permettono di giudicare "gli eletti dal popolo", in  particolare LUI che è pure "unto del signore". Perché sia chiaro, LUI non cura più le scrofole come faceva Luigi IX di Francia solamente perché per le migliorate condizioni igieniche le scrofole non ci sono più (Le Goff - I re taumaturghi) Quindi il potere giudiziario non è nemmeno un potere e va ricondotto alla sua collocazione naturale. Quanto agli altri due poteri..........."il parlamento", sia chiaro, deve andare avanti per approvare i provvedimenti adottati dal Governo" ( testuali parole recentemente pronunciate davanti ai fans riuniti sotto il balcone di Palazzo Grazioli)) Quindi il parlamento lo conserviamo ma comunque eletto col "porcellum" e con il compito di ratificare quello che il governo decide. Quindi dei tre poteri ne rimane in pratica uno solo, il suo. 
Lascio alla valutazione di chi mi legge farsi una opinione al riguardo. Quanto a me, ribadisco che tutta l'impalcatura di pensiero, e di conseguente azione, del nostro contiene reali pericoli per le conquiste fatte negli ultimi tre secoli in tema di affermazione dei principi di libertà ed eguaglianza, solidarietà che sono il cuore della democrazia.

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