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lunedì 31 marzo 2014

DEBORA SERRACCHIANI E ALCUNE IDEE UN PO' CONFUSE IN MATERIA DI DEMOCRAZIA, RUOLI ISTITUZIONALI E QUANT'ALTRO

La governatrice del Friuli Debora Serracchiani, neo vicesegretario del PD, ha fatto alcune dichiarazioni a commento delle valutazioni espresse dal Presidente del Senato Pietro Grasso sul disegno di legge di iniziativa del governo che riforma il senato, che denotano una non perfetta messa a fuoco dei cardini sui quali le democrazie cosiddette "occidentali" debbono "necessariamente" poggiare. La Serracchiani è giovane, copre un doppio ruolo ( lei ha anche dichiarato, peraltro, che non è in cerca di poltrone e dunque le credo rammentandole peraltro che Sabrina Ferilli, un po' appannata ma sempre gradevole, ci ricorda praticamente tutti i giorni che "Divani sofà", artigiani della qualità, fa degli sconti che non ti dico in questo periodo) ha un faccino pulito e mi sento di perdonarle la mancata lettura di Montesquieu. Ma affermare come ha affermato che: "Grasso è un Presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel PD, debba accettarne le indicazioni" è una contraddizione in termini. E le rispondo con le parole di nostro padre Dante:
"ch'assolver non si può chi non si pente
  nè pentere e volere insieme puossi
  per la contradizion che nol consente"
(Inferno - XXVII -118/120)  Cerchio VIII - Consiglieri fraudolenti)
(non  perde un colpo  l'Alighieri)
Se poi collego le dichiarazioni della Serracchiani a quelle del capo del governo Renzi al TG2:
"Ho grande rispetto per Palazzo Madama e per il suo numero uno. Capisco che deve difendere l'Istituzione che presiede, ma il momento per farlo non è una battaglia conservatrice per tutelare lo status quo".
sento uno strano suono di compassi e squadre che si agitano sullo sfondo il tutto in un quadro mediatico che presenta un giovane premier innovatore che trova ostacoli in un mondo di "conservatori" che invece vogliono frenare con tutti i mezzi. Io, ad esempio, la nostra Costituzione la difendo con molto vigore e, soprattutto, ne difendo i valori ispirativi. Se questo significa "essere conservatori", io sono un "conservatore"
Ma, dirà qualcuno, c'è Napolitano a vigilare. Ma Napolitano è d'accordo risponde un altro.
E allora mi si incastrano altri tasselli in quello che frulla nella mia testa e che sto trasferendo in forma scritta con i miei post su Massoneria e potere.

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