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lunedì 24 marzo 2014

GLI STIPENDI E LE LIQUIDAZIONI DEI SUPERDIRIOGENTI

In questi giorni si fa un gran parlare di stipendi e di liquidazioni dei dirigenti che occupano posizioni apicali (amministratori delegati, direttori generali, Presidenti nel caso in cui abbiano deleghe operative) nelle aziende sia del settore pubblico che privato. Dico la mia.
Io faccio un netta distinzione tra stipendi e liquidazioni.
LIQUIDAZIONI
Le liquidazioni per questa tipologia di posizioni dovrebbero semplicemente non esserci. Il manager dovrebbe essere assunto esclusivamente con contratti a tempo determinato e con uno stipendio composto da una parte fissa e una parte variabile legata ai risultati. Non si capisce quindi in base a quale principio e criterio vengano erogate delle liquidazioni che, ricordiamolo, sono "salario differito" accantonato durante il  rapporto di lavoro e "sbloccato" all'atto della risoluzione dello stesso. L'istituto è stato introdotto quando i contratti di lavoro duravano in genere tutta la vita lavorativa e consentiva ai lavoratori di trovarsi al "pensionamento" con un "gruzzolo" da parte, di dimensioni più o meno consistenti, ed era di ancor maggior utilità per le aziende che "risparmiavano" non erogando la parte di salario che andava a formare la liquidazione ( considerato che le aziende sono quasi tutte indebitate con le banche, il risparmio era pari agli interessi non pagati al sistema bancario sul "mancato indebitamento")
Ed invece di liquidazioni ai superdirigenti ne sono state erogate tante e di importi spesso eclatanti. Alcuni Esempi:
CESARE ROMITI: lascia la FIAT nel 1998. Per i suoi 25 anni trascorsi in Fiat riceve complessivamente 204 miliardi di lire pari a 101 milioni di euro che investe in varie attività insieme ai suoi due figli Giorgio e Giampiero. Non essendo i figli fulmini di guerra, in particolare Giampiero,   direttore centrale in Mediobanca, gli investimenti in alcuni casi hanno prodotto perdite ma i soldi la Fiat li aveva erogati. Un aneddoto: partecipai negli anni '90 ad alcune riunioni in Mediobanca per discutere del Gruppo Ferruzzi. Le riunioni erano in genere coordinate da Giampiero Romiti  il quale appariva a tutti come un uomo sospettoso, incerto, privo di carisma. Un pomeriggio, al termine di un suo intervento particolarmente incolore, sussurrai con un sorriso al collega di un'altra banca che sedeva accanto a me: "il buon Giampiero, se non fosse figlio di suo padre in una banca al massimo potrebbe fare il cassiere" Lui ricambiò il sorriso e mi rispose: " sì, ma di una filiale piccola" Il sorriso di entrambi iniziò ad allargarsi............Ci ricomponemmo.
MATTEO ARPE
Amministratore Delegato di Capitalia. Inviso a Geronzi. Nel 2007 per pochi anni nel ruolo percepì 31,22 milioni di buonuscita e 1,28 di tfr.
ALESSANDRO PROFUMO
Amministratore Delegato Unicredit. Liquidazione di 40 milioni di euro di cui 17,2 destinati alla Casa della Carità di Don Colmegna
CESARE GERONZI
20 MILIONI  di Euro nel momento in cui lascia Capitalia-Unicredit per passare in Mediobanca
VITO GAMBERALE
Amministratore Delegato della Società Autostrade: nel 2006 liquidazione di 11,4 milioni
GIOVANNI PERISSINOTTO
Ammre Delegato di Generali: liquidazione percepita nel 2012 di 10,8 milioni
DIEGO BOLZANELLO
Braccio destro per oltre vent'anni di Mario Polegatto (Geox). Liquidazione di 9,6 milioni
.............e tanti altri.
STIPENDI
Diverso il caso,a mio avviso, degli stipendi.
Ha destato scalpore la recente affermazione dell'Ing. Mario Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, che ha detto di essere pronto a dimettersi se gli verrà ulteriormente ridotto lo stipendio. In effetti il suo stipendio è di euro 873.666 lordi che netti diventano circa 420.000 eu. E' un bel prendere , ma se si considera che le FFSS sono una grandissima azienda con decine di migliaia di dipendenti e una funzione essenziale per il paese non sono certo uno scandalo. Non si capisce invece perchè Massimo Sarmi , amministratore delegato di Poste Italiane, azienda dello stesso livello delle ferrovie, percepisca eu 1.563.719. Anche i manager delle aziende pubbliche quotate in borsa ricevono stipendi molto alti :  Fulvio Conti, amministratore delegato ENEL , 3.9 milioni ; Flavio Cattaneo , A.D. di Terna 2.4 milioni; Carlo Malacarne, A.D. di SNAM 1.6 ml.; Alessandro Pansa , A.D. di FINMECCANICA 1.2 ml.
Nettamente più alto , 6.7 ml. , lo stipendio di Paolo Scaroni A.D. di ENI ; tuttavia va considerato che l'ENI è un'azienda assolutamente strategica per il Paese. 
In sintesi, a parte quello che ho scritto sulle liquidazioni, non mi sembra che a livello stipendi ci siano discrepanze macroscopiche rispetto agli omologhi europei. 
Do per scontato che detti ruoli siano coperti da persone assolutamente competenti e non scelte unicamente per vincoli di appartenenza.


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