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domenica 31 ottobre 2010

LA PARABOLA POLITICA DEL CAV.SILVIO BERLUSCONI E IL DISFACIMENTO DEL REGIME

Chi mi segue sa che da tempo denuncio i pericoli che il Presidente del Consiglio in carica rappresenta per la democrazia del Paese, per le istituzioni, per l' economia, per le conquiste sociali fatte con tanti sacrifici nel dopoguerra
La parabola politica del cav. Berlusconi è alla fine, è evidente. Ormai è circondato dai soli pretoriani.La moglie ha già detto con chiarezza da tempo quello che pensava ed ora tace, Casini lo ha abbandonato da tempo, Fini lo ha fatto nei mesi scorsi e aspetta solo il momento e l'occasione per ufficializzare il distacco. La gerarchia ecclesiastica lo ha abbandonato definitavamente in questi giorni: gli editoriali di Famiglia Cristiana e l'intervento del Papa ieri confermano che ormai alla Chiesa non serve più. La Confindustria lo ha fatto ieri attraverso l'intervento della Marcegaglia, Bankitalia esprime da tempo giudizi severi sulla politica economica del governo. I peones del PDL sono allo sbando e non sanno cosa fare. Vecchie volpi della politica come Pisanu hanno preso le distanze da tempo. La stampa internazionale da tempo si chiede come un tal personaggio possa governare. Rimarranno le clarette presenti in parlamento e nel governo che tanto non saprebbero dove andare, il convertito sulla via di Damasco Bondi e tutti coloro che debbono tutto al premier ( il cuoco Michele, Apicella, la mitica segretaria Marinella), gli uomini politici che hanno fatto il salto della quaglia recentemente e non possono tornare indietro in così breve lasso di tempo. La lega a parole dice di assicurare l'appoggio ma ha conservato gelosamente la sua autonomia e non esiterà ad abbandonare la nave quando le sembrerà opportuno.
Ma io ho la sensazione che il cavaliere cederà non perchè sconfitto dai suoi avversari politici ma perchè non si diverte più, è stanco, quello che doveva dimostrare a se stesso l'ha dimostrato. Nel suo delirio di onnipotenza ha volato troppo alto e ora, come l'aquila solitaria, si allontana nel cielo della storia. Sono convinto, lo ripeto, che ad un certo punto della sua ascesa Berlusconi abbia voluto vedere e provare a se stesso fin dove poteva arrivare. Umiliato il parlamento ridotto ad una aula sorda e grigia - per quanto attiene alla sua parte - perseguito il tentativo di minare l'indipendenza della magistratura, offeso a più riprese il Capo dello Stato, spazzati via gli organi di garanzia, occupati quasi tutti i fortini della  informazione e della comunicazione, che oggi più che mai sono fondamentali per la conquista e la conservazione del potere, irrisi gli altri leaders internazionali (ricordiamo tutti le corna fatte dietro alla testa del ministro spagnolo e tanti altri epusodi simili), fatta comunella con i personaggi più discutibili del panorama internazionale (Putin, Gheddafi), osannato da folle plaudenti che ci mancava poco gli toccassero le vesti e gli chiedessero di imporre loro le mani, come succedeva ai re taumaturghi,adorato dagli strati socialmente e culturalmente più deboli, lodato da tutti gli affaristi della repubblica, diffusa  e fatta sedimentare la immagine di un uomo praticamente immortale e la fama di gran tombeur de femmes, probabilemte si è trovato a giocare da solo nei suoi castelli con un pallone così simile al mondo come già fece Chaplin nella conosciutissima parodia di Adolf Hitler. E, secondo me, tra se e se, si è fatto delle grandi risate alle spalle di tutti constatando come gli era stato facile prendere per i fondelli tutti e tutto.Uomo geniale, non c'è dubbio, dotato di grandi qualità, di energie smisurate e di una altissima considerazione di se stesso Ci mancherà quando il silenzio sarà sceso sulla sua vicenda. Spero solo che questa sia l'ultima volta che il nostro popolo si fa abbindolare da un incantatore di serpenti, da una Vanna Marchi della politica, da un pifferaio tanto simile a quello di Hamlin. Il risveglio dal sonno della ragione sarà duro , sorattutto per i più poveri e i meno istruiti.
Ma anche questa volta il Paese si salverà. Siamo sopravvissuti a Brenno, ad Annibale, ad Attila, ai vandali di Alarico, ai lanzichenecchi, alle SS, sopravviveremo anche al cav. Silvio Berlusconi.

L' AIDA AL TEATRO MANZONI DI BUSTO ARSIZIO IL 29 OTTOBRE

Avevo segnalato che venerdì 29 al teatro Manzoni ci sarebbe stata una rapprentazione dell'Aida meritevole di essere vista e goduta. Non mi sbagliavo: la serata è stata una gran bella serata.
Un plauso innanzitutto all'Associazione "Amilcare Ponchielli" che ha organizzato l'evento ed in particolare al Presidente Prof. Buddy Guaita e alla moglie Professoressa Lella Vismara sui quali è gravato il peso maggiore dell'organizzazione ma tutti i membri della Ponchielli hanno dato il loro contributo perchè la serata fosse un successo, così come è stato.
Fatta questa doverosa premessa e non dimenticando che l'Aida è una delle opere più impegnative dal punto di vista organizzativo tant'è che solo l'Arena di Verona e pochi altri teatri la mettono in cartellone, cercherò di rendere attraverso la pagina scritta le emozioni e le impressioni provate.
L'orchestra, di 32 elementi , tutti giovani e molto bravi, è stata diretta con sicurezza e con molta passione dal maestro Pierangelo Gelmini ed ha dato una bella prova di sè. Affiatamento perfetto ed evidente "piacere" di suonare hanno consentito che emergessero e fossero trasmesse tutte le sfumature della partitura, ricca di notazioni psicologiche che sono state rese con estrema partecipazione.
Bellissime le scenografie del regista e sceneggiatore,. nonchè tenore Antonio Signorello. Direi che nell'ambito di un giudizio complessivo veramente eccellente, è stato l'elemento che mi è piaciuto di più. Non è facile in un teatro al chiuso rendere l'atmosfera in cui si svolge l'azione. E' stata resa benissimo facendo scorrere su uno schermo sullo sfondo bellissimi video in digitale di importanti monumenti egiziani o particolari di affreschi delle tombe più belle. Particolarmente suggestivi i video della parte finale che accompagnavano la morte dei protagonisti. Venendo ai cantanti la voce migliore di tutte, a mio avviso, quella del mezzo-soprano Elena Serra, che ha interpretato Amneris, ed ha accompagnato la voce con una recitazione veramente coinvolgente. Molto bella anche la voce del soprano Donatella Giansanti che interpretava Aida. L'unico piccolo appunto alla protagonista una certa rigidità interpretativa. Radames è stato Antonio Signorello, altresì regista e sceneggiatore. Bravissimo come capacità interpretativa, e bella la voce, che si è "riscaldata" durante lo spettacolo anche se io penso che Antonio sia più adatto ad un repertorio rossiniano o pucciniano che sono più congeniali al suo timbro. Molto bella anche lavoce del baritono Lorenzo Battagion che interpretava Amonasro, padre di Aida e quella del basso  Paolo Vessella che interpretava il faraone, Eccellenti infine il coro diretto da Paolo Vessella che porta il nome di Vittorio Tosto, perito tragicamente in un incidente stradale or non è molto, ed il corpo di ballo diretto da Elsa Gardi
Come si può rilevare lo spettacolo ha impegnato un numero elevato di persone (orchestrali, cantanti, costumisti, tecnici) per cui  i complimenti agli organizzatori sono più che meritati. Infine una notazione: il teatro era soddisfacentemente pieno, e ciò fa piacere, ma con qualche posto vuoto. Mi auguro che nel prosieguo i bustocchi vengano sempre più coinvolti dalle inziative della Ponchielli, che svolge una meritevole opera di divulgazione della cultura musicale, che si autofinanzia ed alla quale va un rinnovato pensiero di ringraziamento e di plauso per i risultati raggiunti. Un arrivederci, quindi, alla prossima iniziativa.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                

sabato 30 ottobre 2010

CARLO VI RE DI FRANCIA - LE BIEN-AIME'

Carlo VI di Francia è una delle figure storiche che più hanno attirato la mia attenzione in quanto lo considero paradigmatico di come il giudizio su una persona possa cambiare nel corso degli anni in relazione ai suoi comportamenti ed alla percezione che gli altri hanno dei comportamenti. Ho già scritto dei post su di lui.
Vediamo chi era costui, parafrasando il Manzoni
Carlo VI nacque a Parigi il 3 Dicembre 1368 e morì sempre a Parigi il 21 Ottobre 1422.
Fu re di Francia, dinastia dei Valois, dal 1380 al 1422
Suo padre era Carlo V, cui succedette, la madre era Giovanna di Borbone
Alla sua morte gli succedette il figlio Carlo che prese ovviamente il nome di Carlo VII
Sposò Isabella di Baviera; ebbero 7 figli: Isabella, Giovanna; Michela, Luigi, Giovanni, Caterina, e Carlo, il suo successore.
Incoronato re nel 1380 ad 11 anni nella cattedrale di Reims, prese pieno possesso dei suoi poteri nel 1388. Durante questo lasso di tempo la Francia fu governata dallo zio Filippo II l'Ardito.
Carlo VI fu conosciuto nella prima parte della sua vita come "le bien-aimè" - il beneamato per la amabilità del suo carattere. Più tardi fu invece conosciuto come le fou (il pazzo) da quando, tra i 20 e i 30 anni, incomincio a soffrire di attacchi di psicosi che si trasformarono in vera e propria follia.
Numerosi gli episodi della follia del re. Soffrì dell'allucinazione di essere fatto di vetro, durante gli attacchi vagava per il palazzo reale urlando come un lupo, durante uno spostamento con la sua scorta si scagliò contro i suoi uomini accusandoli di essere traditori, uccise uno dei suoi e, al termine del delirio, cadde esausto in coma Nel 1393 ebbe un crisi violentissima durante la quale dimenticò il suo nome, ignorò di essere re, non riconobbe i figli e fuggì terrorizzato dalla moglie. Sempre del 1393 è un famoso episodio della vita del re, episodio conosciuto come il "bal des ardents" : il re aveva 30 anni.
La regina Isabella aveva organizzato una festa per le nozze di una delle sue dame di corte. Il re ed altri cinque nobiluomini si abbigliarono da selvaggi e danzarono incatenati l'un l'altro (allora si divertivano così, bisogna capirli, non c'era ancora il "bunga bunga") Ad un certo punto il fratello del sovrano, Luigi di Valois, si avvicinò con una torcia accesa, uno dei dansatori prese fuoco, panico, ci furono quattro morti ed il re fu salvo solo per l'intervento della duchessa di Berry che gli gettò l'abito addosso.
Alla fine del suo regno( ricordo che si era in piena guerra dei cento anni e  che nel 1415 la Francia aveva subito una grave sconfitta militare nella battaglia di Azincourt) il re, ormai totalmente incapace di intendere e volere, firmò con gli inglesi il trattato di Troyes (1420) con il quale riconosceva Enrico d'Inghilterra come suo successore, dichiarava suo figlio un bastardo e cedeva in matrimonio ad Enrico sua figlia Caterina. La cosa non fu per niente apprezzata dai francesi  tanto che molti, in primis Giovanna d'Arco, ritennero che il re avesse firmato il trattato, disastroso per i francesi, solo sotto l'impulso della malattia. Morì poco dopo, nel 1422, e  fu sepolto, come la regina, nella basilica di Saint-Denis.Per ironia della sorte Caterina di Valois trasmise la malattia mentale di suo padre a suo figlio, Enrico VI di Inghilterra, la cui incapacità a governare favorì lo scoppio della guerra delle due rose.
Io, come ho detto all'inizio, trovo la vicenda di Carlo VI paradigmatica di tante altre vicende della storia e di tanti personaggi che, durante il corso della loro vita e del loro governo passarono da una condizione di normalità di comportamenti alla follia, pregiudicando gravemente i popoli che governavano Noi contemporanei siamo fortunati: i nostri governanti ce li scegliamo, non diventano tali per diritto di successione, per cui il rischio di ritrovarci un pazzo a governare la nazione non lo corriamo

venerdì 29 ottobre 2010

Robert Kennedy. Discorso sul PIL. Original Speech (it sub.)

IL PIL COME MISURA DI TUTTE LE COSE?

In questi giorni su facebook si è aperto un interessante dibattito sul  Prodotto Interno Lordo e sulla sua  insufficienza, come unico fattore valutativo, a rappresentare lo stato di benessere di una nazione.
Al riguardo è stato citato un famoso discorso tenuto da Bob Kennedy all'università del Kansas 40 anni fà, scaricabile da You tube, nel quale si esprimeva chiaramente questo concetto
Le persone intervenute al dibattitto,  erano in genere left oriented  e di livello di istruzione superiore (del resto credo che alla sciura Mariacome del resto al sciur Mario poco importi, e poco capisca, dell'argomento. E infatti, coerentemente, votano LEGA)
Praticamente tutti hanno indicato nel PIL una specie di mostro responsabile, come indicatore, di creare una scala di valori meramente quantitativa e non qualitativa fuorviante nella valutazione e responsabile di spingere governi e popoli verso obbiettivi che si rivelano inadeguati, anche se raggiunti, ad assicurare una qualità di vita complessivamente soddisfacente
Ebbene voglio dire che sono solo parzialmente d'accordo con queste posizioni.
Anch'io infatti credo che il mero dato numerico non sia esaustivo; e mi chiedo sempre, nel giudicare, come il PIL viene prodotto nelle varie economie e, soprattutto, come è redistribuito. Mi spiego: se la  produzione viene fatta con danni gravi all'ambiente sono il primo a dire che non mi sta bene.Così pure se avviene con sfruttamento di lavoro minorile o di lavoro tout court. o se vengono lesi  dignità dei lavoratori e gli standard di diritti che il mondo occidentale ha conquistato nel corso degli ultimi decenni. E se la redistribuzione di quanto prodotto favorisce solo alcune limitate fasce sociali e "lascia fuori" larghi strati di popolazione, come avviene negli USA  e in molti Paesi che noi chiamiamo "del terzo mondo", non condivido le scelte di quei Paesi. Non è per caso, infatti, che ritengo i paesi scandinavi, caratterizzati da tutela dei diritti e da politiche economiche redistributive, quelli in cui "si vive meglio". Ma l'aspetto quantitativo del PIL conta e sì che conta. Perchè se non si produce la torta, non si possono nemmeno distribuire le porzioni e se la torta non cresce il peso delle porzioni non può essere tale da soddisfare i legittimi bisogni di tutti.
Le difficoltà del nostro Paese in questo ultimo decennio sono legate al fatto che il PIL non solo non cresce , anzi negli ultimi due anni è pesantemente diminuito e al fatto che la politica economica dell'accoppiata Berlusconi-Tremonti ha allargato il divario tra le classi sociali favorendo la formazione e l'accumulo di ricchezza da parte di una percentuale numericamente bassa di cittadini e impoverendo larghe masse con il risultato che la maggior parte di queste non ha le risorse per consumare e, quindi, come il cane che si morde la coda,  la crescita ristagna. Non dimentichiamo che i due decenni migliori della recente nostra storia   nazionale sono stati gli anni 50 e 60, che hanno visto percentuali di crescita molto elevate.
Se infne il PIL ristagna e il debito pubblico sale, l'effetto è di scaricare sulle future generazioni un fardello che peserà come un macigno sulle loro capacità di assicurasi standard di vita accettabili.
Bisogna perciò stare attenti, a mio avviso, nel giudicare superficialmente questi fenomeni. Si rischia di fermarsi a visioni utopiche e ad analisi che non fanno cogliere il cuore dei problemi.
Per concludere ricordo che:
a) il PIL italiano è stato nel 2009 di 1.520 mld. Nel 2010 la crescita dovrebbe essere di un punto e quindi il PIL dovrebbe assestarsi sui 1.535 mld
b) il debito pubblico  a fine luglio - ultimo dato disponibile - era di 1.843 miliardi ed a fine anno sarà di non meno di 1.850 mld
c) il rapporto debito/Pil (b fratto a) sarà pertanto superiore al 120%
Vedete come è importante che il PIL cresca? Sono questi i ragionamenti che cerco di fare con gli amici che il martedì seguono il mio corso di "Ecnomia, borsa, Finanza" alla Università della terza età di Castellanza, amici che saluto.

mercoledì 27 ottobre 2010

IL CONGRESSO CITTADINO DEL PD TENUTOSI SABATO 23 OTTOBRE 2010

Sabato scorso si è tenuto il congresso cittadino del partito al quale aderisco, il Partito Democratico. All'ordine del giorno la elezione del coordinatore di circolo ( o segretario cittadino o portavoce) e la discussione sullo stato del partito, sulle sue strategie  a livello locale in vista della importante tornata elettorale della primavera p.v. quando i cittadini di Busto saranno chiamati a scegliere il sindaco che amministrerà la città dal 2011 al 2016 e i componenti del consiglio comunale che, dal prossimo anno, scenderanno da 30 a 24
Quanto al primo punto, è stata nominata con voto unanime la coordinatrice uscente, la Dottoressa Erica D'Adda. Erica aveva inizialmemente manifestato l'orientamento di  non riproporsi visto il non lieve peso di conciliare l'incarico di coordinatrice del circolo, quello di consigliere comunale, gli impegni di lavoro - Erica è dottore di ricerca in espistemologia ed in logica matematica e lavora in università - ed infine gli impegni di famiglia.
L'esecutivo del partito, del quale faccio parte, nei giorni precedenti il congresso, pur riconoscendo la validità delle motivazioni addotte, ha esercitato una affettuosa, unanime, convinta opera di convincimento affinchè Erica recedesse dal suo iniziale proposito. E questo per  due ordini di considerazioni,  di carattere generale e di carattere specifico. Sul piano generale per la evidente inopportunità di cambiare guida del partito a pochi mesi di distanza da un importante appuntamento elettorale. Sul piano specifico perchè in questi tre anni Erica ha dimostrato di possedere tutte le qualità che facevano di lei la persona più adatta a coprire l'incarico: solida cultura generale e capacità dialettiche non comuni, esperienze politica ed amministrativa pluriennali e consolidate, capacità organizzative e tanto, tanto impegno anche nelle incombenze legate alla attività ordinaria di un circolo. Tanto è vero che io stesso, qualche mese fà, avevo dichiarato la mia disponibilità ad assumere l'incarico di tesoriere proprio nello spirito di alleggerirla di alcune incombenze.
Estremamente confortante è stato il constatare che le pressioni più convinte venivano proprio dalle persone che avevano manifestato una loro disponibilità a sottoporsi all'attenzione degli iscritti per subentrare alla coordinatrice uscente nel caso avesse confermato il suo inziale proposito. A conferma che il partito è unito e che l'interesse generale viene considerato assolutamente prevalente sulle pur pienamente legittime aspirazioni personali. Chi scrive ha visto quindi con particolare soddisfazione l'esito raggiunto (Erica è stata rieletta con voto unanime di un considerevole numero di iscritti votanti)  in quanto è stato realizzato tangibilmente l'obbiettivo - che è la mission del PD - di unire in un unico soggetto politico coeso le esperienze dei cattolici progressisti, delle forze di matrice socialista e di quelle che si riconoscono in valori di "laicità solidale", come la chiamo io, forze nelle quali mi riconosco e che mi hanno portato ad aderire al nuovo partito al momento della sua costituzione. Un partito che nasce dall'incontro di sensibilità diverse ma che guarda avanti per proporsi come forza di governo, nazionale e locale, seria, consapevole delle difficoltà del governare, ma del tutto aliena dal concepire il rapporto con i cittadini in ottica di mero rapporto di scambio e di promesse più o meno realizzabili, di enunciazioni tanto eclatanti nella fase della ricerca del consenso (il presidente del consiglio è un maestro in questo) tanto deludenti nella fase di realizzazione pratica di quanto promesso. Basti pensare a come è stato affrontato il terremoto a L'Aquila ( i media non ne parlano più ma lì è tutto fermo) il problema dei rifiuti a Napoli e in tutto il sud del paese, basti riflettere all'affermazione - ripetuta ossessivamente come un mantra - che il governo non "mette le mani nelle tasche dei cittadini" e la situazione reale in cui ci troviamo con tagli feroci alla scuola, alla sanità ai servizi sociali. Non è mettere le mani nelle tasche di noi tutti questo modus operandi ? Per non parlare del fatto che, malgrado questi tagli, il debito pubblico cresce in misura abnorme ed è arrivato a 1.843 mld contro i 1.265 di inizio decennio - durante il quale ha governato praticamente sempre il governo di centro destra - gravando le future generazioni di un peso che condizioneràpesantemente il loro futuro del. Sul piano locale, poi, basti pensare alla frenetica attività di riasfaltatura delle strade di queste settimane per aver conferma che il centro destra continua a considerare i cittadini come minori incapaci di giudicare una amministrazione per l'operato di tutta una legislatura. Per non parlare poi delle ambiguità nella gestione delle problematiche relative all'inceneritore Accam, alle zone d'ombra nella gestione della vendita del patrimonio immobiliare del comune e nelle modalità di concessione delle licenze edilizie, questi ultimi due punti centrali nell'impianto del bilancio comunale. Ultimo, ma non meno importante il pasticcio nel settore della riscossione della tassa sulla raccolta dei rifiuti (la TARSU) , pasticcio del quale molti cittadini bustocchi hanno sperimentato le conseguenze.
Messo alle spalle il passaggio della nomina del segretario,il partito si sta ora preparando all'appuntamento elettorale della primavaera prossima. Anche a questo riguardo sono pienamente convinto che dovranno essere cercate tutte le convergenze con le altre forze che si oppongono ad amministrazioni di matrice PDL/LEGA che hanno dato risultati pessimi in questi anni. Basti citare, uno per tutti, lo spreco di denaro pubblico nella realizzazione di quel manufatto surreale che è la passerelladei 5 ponti.
Io, per quanto mi compete, continuerò, all'interno del partito e nei rapporti con le altre forze oggi all'opposizione, a ricercare le ragioni che uniscono, a stigmatizzare ogni comportamento che non andasse in questa direzione, perchè le condizioni del Paese e della comunità di Busto sono preoccupanti (abbiamo riflettuto su quante aziende hanno chiuso in città e nel circondario, abbiamo riflettuto su quanti cassaintegrati ci sono tra gli abitanti di Busto, abbiamo presente la situazione di disagio economico e sociale di larga parte della cittadinanza?). Se la risposta è sì ci si rende immediatamente conto della insufficienza dell'azione delle  forze politiche che governano la città. Se la risposta è no, occorre che che ci si rifletta e che se ne traggano le opportune conclusioni. Il Paese e la città di Busto hanno urgente bisogno di un cambio di modo di governare perchè sono sotto gli occhi di tutti  i risultati di un'azione di governo, nazionale e locale, responsabile dell'impoverimento complessivo del Paese, dell'allargamento delle disparità economiche, delle tensioni sempre più evidenti all'interno del corpo sociale, della distruzione delle speranze delle nuove generazioni.
Il PD di Busto, di questo sono pienamente convinto, insieme alle forze politiche che si riconoscono in un progetto comune, è in grado di sottoporre al giudizio degli elettori un programma serio di amministrazione della città. Il partito può contare sulle energie di un segretario politico eletto con voto unanime espressione di un giudizio condiviso(Erica D'Adda) e di un Capogruppo in consiglio comunale (Valerio Mariani ) di consolidata esperienza. A loro spetta il compito più impegnativo. A noi tutti iscritti e simpatizzanti il compito di dare un contributo il più possibile efficace al raggiungimento dell'obbiettivo comune

martedì 26 ottobre 2010

LA QUESTIONE MORALE E LE CLASSIFICHE DI TRANSPARENCY INTERNATIONAL

Chi mi segue sa che considero la questione morale la madre di tutte le questioni. Ritengo infatti che il Paese sia destinato ad un sempre più rapido declino se non inverte la tendenza in atto da troppo tempo a non sanzionare in misura adeguata e con tempestività comportamenti illeciti sia da parte dei singoli cittadini sia, soprattutto, da parte di coloro che sono chiamati ad amministrare la cosa pubblica (funzionari pubblici e personale politico). Non sono un moralista e non sono tanto ingenuo da pensare che sia possibile un mondo perfetto e senza macchie ma ne faccio, realisticamente, una questione di limiti. E i limiti sono stati ampiamente superati, secondo me.
Puntuale riscontro è venuto oggi dalla pubblicazione da parte di Tranparency International, the global coalition against corruption, delle classifiche 2010 circa la percezione della corruzione presente nei vari paesi. Premetto che classifiche come questa non  debbono essere considerate come strumenti precisissimi di valutazione ma le linee di tendenza le percepiscono e  le individuano. Ebbene, su 178 paesi il nostro si colloca al 67°posto con una perdita di 4 posizioni rispetto all'anno precedente.
Ai primi posti dei paesi percepiti come meno corrotti, al primo la Danimarca, seguita da Nuova Zelanda, Singapore, Finlandia, Svezia, Canada, Olanda, Australia, Svizzera, Norvegia (le prime dieci) mentre agli ultimi dieci posti figurano, partendo dall'ultimo, la Somalia, il Myanmar, l'Afghanistan, maglie nere a pari merito, e poi l'Iraq, l'Uzbekistan, il Turkmenistan, il Sudan, il Chad, il Burundi, la Guinea Equatoriale(le ultime dieci)
Ma a me interessa vedere come sono posizionati i paesi confrontabili con il nostro per popolazione, importanza del sistema produttivo, collocazione nello scenario internazionale. Ebbene trovo la Germania al quindicesimo posto, il Giappone al diciassettesimo, la Gran Bretagna al ventesimo, la Francia al venticinquesimo, la Spagna e Israele appaiate al 30°.
Noi siamo in gruppo con Ghana , Croazia, Macedonia, Samoa (appaiate al 62°), Ruanda (66), Georgia (68), Brasile, Cuba, Montenegro, Romania, appaiate al 69°. Perfino la Polonia (41°) e la Namibia (56*) fanno meglio di noi.
Che dire, i dati parlano da soli

lunedì 25 ottobre 2010

EUGENIO SCALFARI - IL SASSO ISTITUZIONALE E LO TSUNAMI POLITICO

Io ho grande stima di Eugenio Scalfari, leggo Repubblica dal primo numero e mi trovo praticamente sempre d'accordo con le posizioni del fondatore del quotidiano.
Di Scalfari apprezzo soprattutto:
a) le posizioni politiche fondate su una solida coscenza morale e su solide basi culturali nonchè i riferimenti al pensiero illuminista del '700 che ha elaborato i principi sui quali poggiano le moderne democrazie ed al quale anche io attingo
b) la chiarezza di esposizione che rende facile la comprensione anche di argomenti complessi
c) la coerenza del suo percorso umano e politico
d) la lungimiranza con la quale ha ceduto, ormai molti anni fa, ad Ezio Mauro la direzione del quotidiano ritagliandosi il ruolo di opinionista ( il termine mi sembra riduttivo ma non ne trovo altri) le cui analisi sono attese con vivo interesse da molti, me compreso che non perdo un editoriale domenicale.
L'unica recente divergenza di giudizio: non ho apprezzato le  motivazioni con le quali ha supportato la sua posizione di continuare a pubblicare da Einaudi, appartenente al gruppo Mondadori, anche dopo la entrata in vigore di una norma scandalosa, una norma ad aziendam, che consente alla società di Segrate di "risparmiare" notevoli somme in una situazione di contenzioso con il fisco.
E proprio all'editoriale di ieri mi riferisco, dal titolo in oggetto, la cui linea di pensiero può così sintetizzarsi:
a) il  cosiddetto "Lodo Alfano" (perchè poi lodo, che è tutt'altra cosa?), scrive Scalfari ed io concordo pienamente, è uno dei tasselli, e non il meno importante, della costituzione materiale con la quale il presidente del consiglio sta cercando di sostituire la Costituzione voluta dai nostri padri fondatori e che ha un impianto completamente diverso dal disegno berlusconiano
b) la norma inserita nella proposta di legge Alfano che "tutela" le massime cariche istituzionali, di fatto limita e lede il ruolo del Presidente della Repubblica che, secondo l'articolo 90 della Costituzione, non può essere sindacato per gli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni se non per i casi di "alto tradimento" e "attentato alla costituzione" nel qual caso è messo in stato d'accusa dal parlamento e giudicato dalla Corte Costituzionale Costituzionale. Per gli illeciti che non riguardano l'esercizio delle sue funzioni, invece, il capo dello Stato può essere inquisito e giudicato dai tribunali ordinari. La proposta Alfano di fatto mette le figure del Presidente del Consiglio sullo stesso piano del Presidente della Repubblica sul piano delle immunità con la differenza che il premier è scelto direttamente dai cittadini che trovano sulla scheda il nome del candidato premier mentre il Capo dello Stato è scelto dal parlamento. Si crea, come ha giustamente affermato il Presidente emerito della Corte Costituzionale Onida, un sistema sbilanciato a favore del Presidente del Consiglio che trasforma la figura del Capo dello Stato in un ruolo puramente notarile mentre secondo l'impianto costituzionale, perfettamente attuale, il Capo dello Stato è il supremo organo di garanzia. Inoltre nel progetto Alfano di fatto non si  realizza solamente una sorta di immunità , che si traduce nella sospensione della procedibilità nei confronti di una delle alte cariche dello Stato per gli illeciti commessi nell'eserciuzio delle sue funzioni e limitatamente ai reati commessi nell'esercizio delle sue funzioni, ma una vera e propria impunità che copre anche gli illeciti commessi al di fuori dell'esercizio delle proprie funzioni.
C'è in gioco, conclude Scalfari ed io concordo pienamente,  la Costituzione. Conseguentemente, dice Scalfari, tutte le forze che hanno a cuore la difesa dello stato di diritto e della Costituzione - da Fini in là -  hanno il dovere, nella situazione di emergenza democratica in atto, di trovare tutti i punti di convergenza, azzerando ogni tipo di veto, per liberare il Paese dalla persona che sta minacciando l'impianto democratico sul quale si fonda la nostra convivenza civile. Poi, superata la fase di emergenza, ogni forza avrà modo di riprendere la propria navigazione  sottoponendosi al giudizio del  Paese sulla base della propria proposta politica. Il rischio, se così non fosse, sarebbe una ulteriore vittoria del berlusconismo che ha una concezione radicalmente diversa della democrazia e dello stato rispetto al modello che i padri costituenti hanno elaborato.
Sono completamente d'accordo. Ho sempre pensato, e scritto, che SB è persona pericolosa a se,agli altri e alla democrazia del nostro Paese. La sua concezione dello stato è populista ed autoritaria, la sua politica, che lui afferma essere "liberista e liberale", di fatto si traduce nella distruzione dello stato sociale, del collante  che tiene unita la nazione, produce un modello di società squilibrata che inasprisce il conflitto tra classi categorie e regioni , trascura gli interventi necessari a fronteggiare il gravissimo problema di un debito pubblico che continua a crescere in maniera abnorme, lascia l'economia del paese in una situazione da farwest dove ognuno persegue il proprio interesse immediato, sta impoverendo larghi strati di popolazione.
Allarme rosso, conclude Scalfari, e io con lui.
E' necessario liberarci al più presto, concludo io, del "regime" e mandare definitivamente il cavaliere piduista nelle fogne della storia.
Con la speranza che sia l'ultima volta che il nostro popolo ricade nell'errore di attribuire ad un "uomo della provvidenza", ad un "re taumaturgo",ad un qualsiasi sedicente "salvatore della patria", ad un "uomo solo al comando"  il compito di risolvere i problemi del Paese. Abbiamo bisogno di diventare democratici adulti, urgente bisogno prima che sia troppo tardi

domenica 24 ottobre 2010

REPORT DI DOMENICA 24 OTTOBRE 2010

Ho appena finito di vedere la puntata odierna di Report, la bella, seria, equilibrata trasmissione condotta da Milena Gabanelli  che si è occupata di manovra finanziaria, ruolo di Tremonti come ministro dell'economia e come titolare del più affermato studio di tributaristi del Paese, politiche fiscali.
Che dire. Sto scrivendo da due anni le stesse cose che la Gabanelli ha sottoposto stasera all'attenzione di un pubblico ben più vasto di quello che può avere il mio blog.
Del resto basta avere onestà intellettuale ed un minimo di dimestichezza con le problematiche sopracitate per avere un quadro chiaro e completo della situazione.
Lunga vita a Report e a Milena Gabanelli

LA MUSICA

Questo post lo voglio dedicare a Carlo Torretta. Un signore non più giovanissimo ma che ha lo spirito di un ventenne, la cultura di un uomo maturo, l'amore per la musica di tutte le età.  Un signore che, tra l'altro, è un mandolinista di valore elemento di punta della "Società Mandolinisti Bustesi" . So che mi legge e so di godere della sua stima come lui gode della mia
Stamattina mi sono svegliato presto e sto ascoltando, ovviamente con le cuffie, della buona musica. In particolare, visto che è domenica, ho messo su un CD che non ascoltavo da tempo con la musica sacra di Mozart e che contiene la Missa in do minore K 427, il Kyrie in re minore K 341, la Messa di Incoronazione in Do K 317, la Missa Solemnis in do K 139 , Litaniae de venerabili altaris sacramento K 243, la Missa Brevis in do K 220 e, infine l'Exultate, Jubilate K 165. Poi passserò ad un CD dei mandolinisti Bustesi che Torretta mi ha regalato qualche tempo fa con pezzi classici famosi suonati da mandolini. Tutta buona, eccellente musica che fa bene allo spirito ed al cuore.
Io non ho mai fatto distinzione tra musica cosiddetta classica, musica operistica, musica cosiddetta "leggera". Io faccio differenza tra la buona musica e quella che non lo è , almeno a mio avviso. E mi auguro che almeno la libertà di scegliere quale musica ascoltare ci venga lasciata.
Tanto per citare i mie gusti musicali posso dire che dei  "classici" le mie preferenze vanno a Mozart, a Brahms, a Beethoven, alla musica barocca. In campo operistico sono pucciniano convinto. La Boheme per me è il massimo perchè c'è dentro tutto: gioventù, amore, morte ed arie stupende con melodie che prendono mente e cuore.
Tra la musica cosiddetta "leggera" - ma poi perchè- e mi limito a citare solo gli italiani, tra gli uomini in primis Vasco Rossi, poi Zucchero Fornaciari, Fabrizio De Andrè, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Guccini, Cocciante, Battisti., De Gregori Tra le donne Fiorella Mannoia in primis,Mia Martini, Gianna Nannini, la Pausini, Alice e, ovviamente, Mina Tra i complessi i Matia Bazar, i Nomadi, i Pooh , perchè no? -
Ma quello che voglio dire è che la musica, se è buona, è tutta buona.
Mozart mi sta facendo cominciare bene la giornata e mi da lo spunto per augurare buona giornata a tutti. La mia cagnetta mi sta facendo segno che per lei l'ora della passeggiata mattutina è arrivata. Sono le 7: ha ragione lei

venerdì 22 ottobre 2010

L' AIDA AL TEATRO MANZONI DI BUSTO ARSIZIO IL 29 OTTOBRE PROSSIMO

In un post del  10  corrente mese, al quale mi permetto rimandare per i dettagli, ho segnalato l'iniziativa in questione, organizzata a cura dell'associazione Amilcare Ponchielli . Rammento che l'opera verrà rappresentata al teatro Manzoni di Busto Arsizio alle ore 21 di Venerdì prossimo e che il biglietto costa 25 euro. La prevendita sta andando bene per cui consiglio a chi fosse interessato di affrettarsi a prenotare i biglietti contattando la professoressa Vismara al n 3284781997.
Io e mia moglie ci saremo; siamo sicuri che sarà una serata interessante

giovedì 21 ottobre 2010

LO IOR

Ho dedicato allo IOR due post, uno del 24 settembre ed uno del 26 settembre.
Sostengo da tempo che l'Istituzione Chiesa è una delle Istituzioni più ciniche del pianeta e che lo IOR, la banca vaticana, è una specie di buco nero nel quale sprofondano capitali di dubbia origine, triangolazioni di ogni genere, operazioni border line da parte di soggetti che, essendo rigorosamente credenti, dovrebbero dare esempio di onestà, trasparenza, rispetto di principi etici. Ed invece.
Leggo sulla stampa odierna, ma me lo aspettavo da tempo, che ci sono evoluzioni nella inchiesta della Procura della Repubblica  di Roma sulle operazioni messe in piedi dallo IOR ed in particolare sulla somma di 23 milioni di euro depositata su un conto del Credito Artigiano già posta sotto sequestro(sequestro confermato dal Tribunale del riesame) e che i vertici dello IOR, Gotti Tedeschi e Cipriani, avrebbero voluto trasferire quanto a 20 miloni alla Jp Morgan di Francoforte e quanto a 3 milioni alla banca del Fucino. L'indagine della Procura ha fatto emergere centinaia di operazioni per contanti disposte negli ultimi anni dallo IOR eche configurano l'ipotesi di reato di "riciglaggio". Inoltre, più specificatamente, sono state poste sottola lente di ingrandimento alcune operazioni effettuate recentemente:
1) nel novembre del 2009 da un conto acceso presso Banca Intesa risultano prelevati  dai vertici IOR 600.000 euro in contanti con destinazione sconosciuta( su quel conto lo IOR ha movimentato nel solo 2009 oltre 140 milioni di euro)
2) sempre nel 2009 vengono bonificati da  una banca di San Marino(altro paradiso fiscale) 300.000 euro su un conto Unicredit (ex Bancaroma) intestato ad un monsignore. A parte il fatto che l'operazione non viene giustificata si scopre che il reale beneficiario non è il monsignore ma un imprenditore e una signora, tale Maria Rossi, che risulta essere un nome di fantasia.
3) sempre nel 2009 su un conto IOR acceso presso Banca Intesa vengono versati due assegni, per un importo di poco inferiore ai 50.000 euro, da Don Evaldo Biasini, tratti su unconto che lo stesso Biasini ha acceso presso la Filiale di via Romagna 11a Roma di Banca delle Marche, guarda caso la stessa filiale dove hanno conto Angelo Balducci e Diego Anemone e, soprattutto, le società consortili che si sono aggiudicate gli appalti del G8 della Maddalena(Imatec, la Maddalena e l'Arsenale), del mondiale di nuoto del 2009 (la Cosport e la Musport), dell'areoporto di Perugia (( Consortile Sant'Egidio). Ricordo che i due personaggi sopracitati sono al centro di inchieste per appalti truccati; la stampa ha attribuito loro il nome, ben azzeccato, "LA  CRICCA"
E allora basta fare qualche approfondimento sulla Banca delle Marche ( io sono marchigianoi di origine) e si può cominciare a fare qualche riflessione. Diciamo che Banca delle Marche di Roma, Filiale via Romagna, era stata scelta da  Don Biasini, Anemone e Balducci, come la banca più comoda per apporgiarvi le loro operazioni. Chissamai perchè.

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DATI AL 31 AGOSTO 2010

Torno a scrivere dopo qualche giorno. Avevo la casa sottosopra in quanto abbiamo imbiancato prima che arrivi l'inverno ed avevo telefono e computer scollegati.
Nel frattempo è  uscito il bollettino mensile di Bankitalia con i dati sulla finanza pubblica  al 31 Agosto  e si è arrivati ad un accordo  tra i ministri finanziari dell'Unione Europea in merito al nuovo patto di stabilità che verrà formalmente approvato nel summit dei capi di governo previsto a Bruxelles il 28 e il 29 p.v. Le due cose sono strettamente collegate e vanno esaminate congiuntamente:
I dati sul debito pubblico a fine agosto si sostanziano:_
a) il debito ha raggiunto i 1.843 mld, nuovo record assoluto, con un incremento di circa 2,5 mld rispetto ai dati definitivi di fine luglio (1.840,6 mld)
b) il debito è rappresentato per 1.542 mld da debiti a medio e lungo termine (BTP e CCT) e questo è un elemento di relativa tranquillità in quanto la maggior parte del debito è spostato sul medio lungo con pressioni non eccessive sul rifinanziamento
c) il debito in mano a non residenti ammonta a ben 814 mld (ultimo dato disponibile) e questo è invece un elemento di forte debolezza, come ho più volte scritto in passato, in quanto se si apre una fase di sfiducia sul nostro paese o se la speculazione internazionale decide di puntare sul nostro paese gli investitori esteri ci metteranno poco a non acquistare più i nostri titoli di stato
Rammento che da inizio anno il debito è cresciuto di ben 80 miliardi (1.843 contro 1.763 di fine dicembre) e io continuo a chiedermi dove vanno a finire tutti questi soldi considerato che:
a) i tassi sono bassissimi e quindi l'onere di finanziamento relativo alle nuove emissioni è basso (ma già si nota una inversione su questo fronte e l'euribor a tre mesi si è riportato dopo molto tempo sopra l'!%)
b) Tremonti ha tagliato drasticamente i trasferimenti agli enti locali e il bilancio dei ministeri (vedansi le proteste del mondo delle università, della scuola primaria e secondaria, delle forze dell'ordine, del mondo del lavoro che vede con timore il rischio che non ci siano fondi per rifinanziare gli ammortizzatori sociali. Eclatante infine che la tesoreria abbia detto che non ci sono fondi per finanziare il federalismo fiscale
c) di investimenti in grandi opere nemmeno l'ombra, malgrado le dichiarazioni del governo; inoltre il problema dei rifiuti in Campania e in Sicilia è evidente come non mai e non risolto, i cittadini dell'Aquila non hanno visto alcun sviluppo nelle misure rivolte a fronteggiare i danni del terremoto.
Io continuo a non capire o, meglio, capisco benissimo, e mi sembra molto preoccupante il monito recente della Corte dei Conti in merito allo spreco di risorse pubbliche e alla corruzione dilagante nella amministrazione della cosa pubblica. In definitiva la Corte dice esattamente quello che io sostengo da tempo: la questione morale è la madre di tutte le questioni ma non mi sembra che le forze politiche facciano molto su questo fronte.
Il nuovo patto di stabilità:
Mi riprometto di affrontare con ampiezza l'argomento dopo l'approvazione da parte dei capi di governo. Per il momento osservo che:
a) è stato raggiunto un faticoso compromesso tra la posizione rigorista di Germania e dei paesi più a posto con i conti e la posizione dei paesi latini( Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia cui si è aggiunto il Belgio)i quali, avendo grossi problemi di finanza pubblica, sostenevano misure meno restrittive.
Il più significativo successo, se vogliamo così chiamarlo, di questi ultimi è stato quello che non è passata la norma che avrebbe imposto ai paesi con un deficit superiore al 60% di rientrare dal deficit di un ventesimo l'anno. Inoltre Tremonti è riuscito a far passare il principio che nel valutare la posizione di un paese si terrà conto di "altri fattori rilevanti" quali il risparmio privato e la sostenibilità nel medio periodo delle finanze pubbliche. Premesso che questa mi pare una mera dichiarazione di principio osservo che:
- non è stato per niente un successo del nostro paese l'accordo raggiunto. Chi ha ha deciso sono Germania e Francia
- rimangono inalterati i problemi conseguenti all'elevato stock di debito che condizionano pesantemente politica economica del Paese
- se è vero che non dovremo rientrare nei tempi in un primo momento ipotizzati, rimane altrettanto vero che dovremo stare nel 3% di deficit annuo e questo sarà già di per se difficile visto che non c'è più avanzo primario (differenza da entrate e spese dello stato prima al lordo degli interessi sul debito) e che i tassi stanno risalendo
In sintesi secondo me i conti pubblici non sono per niente sotto controllo ed il debito sul PIL a fine 2010 sarà di almeno il 120% Prevedo infatti che a fine anno il debito sarà di circa 1.850 mld( a dicembre non ci saranno le entrate rivenienti dallo scudo fiscale e continuerà nel corso dell'ultimo trimestre la flessione delle entrate tributarie) mentre il Pil dovrebbe crescere di un punto portandosi a 1.535 mld( basta dividere 1.850 per 1.535 e si trova un rapporto pari a 120,5)
Vedremo ma non sono per niente convinto dalle dichiarazioni tranquillizzanti del capo del governo e del suo ministro dell'economia i quali si sono inventati ieri che ridurranno le imposte sul lavoro dipendente e sulle famiglie numerose ma senza aumentare l'aliquota sulle rendite finanziarie, senza far ricorso alla lotta all'evasione (Tremonti ha correttamente detto che no si può mettere il carro davanti ai buoi) e senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.Se ci spiegassero come intendono fare saremmo tutti più tranquilli

mercoledì 13 ottobre 2010

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

Ieri il blog ha superato le 5.000 pagine visualizzate  Mi riservo di commentare i dati ogni 5.000 visualizzazioni. Per quanto attiene ai dati presenti(ricordo che la procedura statistica è partita il primo maggio) essi sono i seguenti:

POST PIU' LETTI

1) VITO MANCUSO, LA MONDADORI E LA QUESTIONE MORALE   478 visualizzazioni
2)  BENEDETTO DI RIENZO PRESIDE DELL'ITC TOSI DI BUSTO A.     182 visualizzazioni
3)  VITO MANCUSO - LA VITA AUTENTICA                                           102 visualizzazioni

PAESI  DAI QUALI SONO STATE APERTE LE PAGINE

1)  ITALIA                                                                                                     4.501 visualizzazioni
2)  U.S.A.                                                                                                          189 visualizzazioni
3)  REGNO UNITO                                                                                            65 visualizzazioni
4)  GERMANIA                                                                                                  38 visualizzazionI
5)  CANADA                                                                                                      29 visualizzazioni

martedì 12 ottobre 2010

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2011 A BUSTO ARSIZIO

 E' cominciata la corsa  per le elezioni amministrative, previste per la primavera 2011,  che porteranno al rinnovo del consiglio comunale (ridotto da 30 a 24 componenti) e alla elezione del sindaco.
Il PDL ha ufficializzato ieri la ricandidatura del sindaco uscemte Gigi Farioli.. Che la ricandidatura fosse nell'aria era evidente e lo si percepiva chiaramente dal fervore di lavori in città, soprattutto lavori di sistemazione e  asfaltatura delle strade, argomento che fa sempre presa in prossimità delle elezioni. La conferma veniva dall'improvvisa accelerazione della "pratica" giostra dei 5 ponti.
Ho già dedicato nei giorni scorsi un primo  post alle elezioni comunali della città in cui vivo e mi riprometto di seguire con continuità l'evolversi della campagna elettorale con l'ambizione di farlo in modo tale che chi mi legge possa essere pienamente informato delle problematiche che interessano la città. Perchè solo da una informazione completa ciascuno di noi può formarsi delle opinioni suffragate da dati di riscontro oggettivi senza farsi influenzare da facili slogan, da affermazioni non documentate, dalla "vendita di fumo" nelle quali molti politici, sia a livello nazionale che locale sono maestri.

lunedì 11 ottobre 2010

UN ASTRO NASCENTE NELLA POLITICA NAZIONALE - RENZO BOSSI

In un post del 29 gennaio 2010  in cui trattavo il tema della candidature alle elezioni regionali scrivevo testualmente:
" tra i candidati figura Renzo Bossi il cui curriculum comprende, oltre ad essere stato bocciato tre volte alla maturità, la conoscenza approfondita del dialetto della valganna, esperienze di viaggio a Lozza, Samarate, Buguggiate, un incarico di prestigio come portaborse di Speroni remunerato 12.000 euro mensili, alcune consulenze dubbie in vista dell'expo"
Il ragazzo (22 anni), che ha indubbie qualità, ne ha fatta di strada in poco tempo: è stato eletto in modo plebiscitario dai leghisti di Darfo, Edolo e dintorni, consigliere regionale, lo intervistano in continuazione ed in una recente intervista in cui gli si chiedeva se si sentisse pronto a fare il sindaco di Milano ha risposto con estrema sicurezza che si sente pronto senz'altro.Infine apprendo senza molto stupore che è stato scelto come presidente di una commissione regionale che si occuperà deille infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia del nord (su you tube c'è il video della partecipazione del giornalista Gramellini alla trasmissione di Fabio Fazio in  cui la notizia è data)
Ora se è vero come è vero che l'acronimo S.P.Q.R., si riferisce ad una celebre massima del senatur e sighifica: SONO. PADRE. di QUESTO. RIMBAMBITO.  io mi chiedo con quale faccia si possa attribuire ad uno che è stato definito "trota" dallo stesso suo illustre, si fa per dire, padre, incarichi così delicati e che coinvolgono la vita di tutti noi , residenti e non residenti in Lombardia? E mi chiedo in quale abisso questo paese è precipitato se i cittadini/elettori non riescono più a distinguere, a selezionare, a scegliere, ottusi ed inconsapevoli come "anime morte"? E questo lo dico anche ai leghisti: capisco tutto , capisco che il Bossi vi ha convinto che Roma è ladrona, ma Cassano Magnago non lo è da meno, capisco che lo straniero vi fa paura( ma dimenticate che se non ci fossero i mungitori pakistani e indiani il latte non arriverebbe sulle nostre tavole), capisco che l'inglese vi spaventa e preferite il più conosciuto dialetto bustocco, ma su, il cervello lo avete amcora e dicono che il buon Signore - per chi ci crede - ce lo ha dato per farlo funzionare. Che se non lo si fa funzionare non arrugginisce, visto che non è fatto di metallo, ma diventa "pappetta" ed è pure peggio perchè a quel punto non può che essere buttato via tirando bene lo sciacquone una volta fatto. Perchè non c'è cosa che emani più cattivo odore di un cervello andato a male. Provare per credere

domenica 10 ottobre 2010

L'AIDA AL TEATRO MANZONI DI BUSTO ARSIZIO IL 29 OTTOBRE 2010

Venerdì 29 ottobre verrà rappresentata l' AIDA di Verdi al Teatro Manzoni di Busto Arsizio .La rappresentazione è la più impegnativa della stagione tra quelle messe in campo dall'Associazione Amilcare Ponchielli di Busto, della quale ho parlato in precedenti occasioni e che è impegnata - su basi completamente volontarie - nella diffusione della cultura musicale, in specie dell'opera  lirica
Parlare di sfida impegnativa è d'obbligo vista la complessità dell'aspetto costumistico, delle scenografie (non credo peraltro che ci saranno gli elefanti),dell'orchestrazione, della regia, ma sono certo, visti anche i precedenti delle passate stagioni, che anche questa volta assisteremo ad uno spettacolo di piena soddisfazione.
Il cast dei cantanti è consolidato ed è costituito da artisti ormai affermatisi nel difficle mondo della lirica, il maestro Gelmini assicura una direzione di alto livello, come di sicura qualità sono  il coro diretto dal maestro Vessella ed il corpo di ballo diretto da Elsa Gardi. Regia e scene sono a cura di Antonio Signorello, un bravo tenoore già noto a Busto e che sarà anche RADAMES
Che altro aggiungere: che lo spettacolo inizia alle 21, che il biglietto di ingresso costa 25 euro(20 i ridotti), che le iniziative della Ponchielli, guidata dal Professor Guaita e che può contare su un buon numero di appassionati soci, meritano ogni attenzione. Sono un esempio concreto di quello che si può fare anche con pochi mezzi se ci sono passione, impegno disinteressato, competenza.
Io e mia moglie ci saremo, il 29 al teatro Manzoni e spero che il teatro sia strapieno. Lo meritano Verdi, la Ponchielli, gli artisti

sabato 9 ottobre 2010

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD A MALPENSA FIERE BUSTO ARSIZIO

Sono appena rientrato a casa dopo aver assistito ai lavori conclusivi dell'assemblea nazionale del PD che si sono tenuti a Malpensafiere in comune di Busto Arsizio, a trecento metri da casa mia, e non a Varese come i media hanno riportato.
La relazione finale del segretario Bersani ha toccato i vari punti della proposta politica che il PD sottopone al Paese, proposta politica seria,consapevole, fatta di cose concrete che si possono realizzare e non di promesse alla Vanna Marchi che non tengono minimamente conto delle risorse disponibili per realizzarle, dei tempi necessari, delle priorità, promesse nelle quali, per contro, il cavalier Silvio è specializzato.Ma finalmente gli italiani stanno cominciando a capire che ad andar dietro al pifferaio di Hamlin si finisce nel burrone e mi sembra di captare l'inizio di un capovolgimento di opinioni e di rapida sempre maggior disaffezione dei cittadini-elettori nei confronti del berlusconismo inteso come metodo di comunicazione con il quale il cavaliere ha plagiato il cervello di molti italiani in questo ultimo quindicennio abbondante
Tra leproposte che il partito propone ne cito in questa sede solamente una. La proposta in materia fiscale del  20-20-20
a) riduzione della prima aliquota dell'IRPEF per venire incontro ai ceti economicamente più deboli
b) unificazione della tassazione delle rendite  finanziarie al 20%, come nel resto d'Europa, per mettere almeno sullo stesso piano salari e stipendi, frutto di lavoro, e rendite finanziarie. Ricordo che attualmente le aliquote applicate sono il 27% sugli interessi in conto corrente e il 12,50% sulle cedole dei titoli di stato e delle obbligazioni emesse da soggetti privati (banche, aziende, enti sovranazionali - come la BEI o la World Bank.
Con il risultato paradossale che se una persona vive di lavoro paga come minimo il 23%, mentre se vive di rendita paga il 12,50%
c) applicazione di una aliquota unica del 20% , abolendo gli studi di settore, l'IVA, l'IRPEF e l'IRAP, sul lavoro autonomo, aliquota equa che tiene conto dell'alea insita e nelle minori coperture del lavoro autonomo ma al contempo rappresenta la giusta partecipazione degli autonomi al finanziamento  dello statto.
Proposta concreta, equa, realizzabile, di buon senso.
Il documento integrale delle proposte del PD in materia fiscale può essere scaricato sul sito del partito
Ho fortemente apprezzato, per finire, la passsione con la quale Bersani ha esposto le idee ed il programma del partito e il tono sicuro, netto, deciso, autorevole con il quale ha pronunciato il discorso.
Carenze di comunicazione sono state in passato rimproverate, anche da chi scrive, al PD. Gli interventi della Bindi, di Franceschini, di Letta , di Bersani  ieri e oggi non possono essere accusati di non essere stati chiari, pertinenti ed efficaci

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD A MALPENSA FIERE BUSTO ARSIZIO

Ieri ed oggi la struttura di Malpensafiere ospita l'assemblea nazionale del Partito Democratico. Invito tutti a leggere gli interventi dei dirigenti pd. Da parte mia ho assistito alla relazione della Presidente Rosy Bindi e del Vicesegretario Enrico Letta, relazioni lucide in cui sono state esposte idee chiare con un linguaggio diretto e comprensibile non solo agli addetti ai lavori. Ho apprezzato soprattutto l'invito all'unità del partito e l'invito del partito al cosiddetto terzo polo a trovare tutti i punti di convergenza possibili per liberare il paese una volta per tutte dal regime berlusconiano. Se vinciamo - ha affermato Letta - vinciamo tutti e vince il Paese. Se perdiamo quest'ultima occasione di ridare al Paese la sua dignità e speranza per il futuro, perdiamo tutti in particolare le nuove generazioni. Il giudizio mi trova completamente d'accordo. Io, come chi mi segue sa, sono "ferocemente" antiberlusconiano per molte ragioni che sintetizzo in tre punti:
a) il berlusconismo è portatore di "valori" di disgregazione della società in quanto sostiene un modello di cannibalismo economico e sociale che non tiene conto delle esigenze di tutti ma tende a mettere l'uno contro l'altro classi sociali, regioni, territori. Il berlusconismo sta distruggendo lo stato sociale costruito con tanta fatica nel dopoguerra. Il berlusconismo sta distruggendo la scuola pubblica gratuita ed uguale per tutti che è stata la principale conquista del dopoguerra. Il berlusconismo poggia tutta la sua comunicazione sul nascondimento della verità e sulla menzogna  istituzionalizzata, come aveva detto in periodo non sospetto Indro Montanelli che conosceva bene il cosiddetto "Cavaliere"
b) la corruzione e la mancanza di ogni  principio etico hanno raggiunto livelli tali  che non possono che portare alla rovina il paese. Il saccheggio delle risorse pubbliche è sotto gli occhi di tutti; proprio oggi si apprende, ciliegina sulla torta,  che il ministro Maroni ha "incassato" 60.000 euro per una consulenza. Piccola osservazione: un ministro non ha tempo per fare consulenze e anche se lo avesse non le fa. Alla faccia di Roma ladrona.
c) il governo berlusconi, che ha governato praticamente senza interruzioni nel decennio che si sta concludendo, nasconde la verità sui conti pubblici che sono in condizioni drammatiche. Con l'entrata in vigore delle nuove norme sul patto di stabilità europeo, prevista per la fine del mese, ci attende un brusco risveglio che non saranno certo le alchimie del ministro Tremonti in grado di negare o nascondere
Nota finale: i notiziari televisivi e la stampa stanno veicolando il messaggio che l'assemblea si sta svolgendo a Varese. No, non a Varese ma a Busto Arsizio- spazio Malpensafiere -che è la principale città della provincia con una popolazione sugli stessi livelli di popolazione del capoluogo e con una economia solida e con lunghe tradizioni alle spalle

venerdì 8 ottobre 2010

I MISTERI DELL'AGENDA ROSSA

Ieri sera alla libreria Boragno, lo spazio culturale più prestigioso di Busto Arsizio, è stato presentato il libro "I misteri della agenda rossa", scritto a quattro mani da Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, due giornalisti siciliani inviati di "Repubblica"esperti in fatti di mafia. Editore "Aliberti editore" - prezzo euro 15
Il libro è imperniato sull'attentato nel quale morì, nell'estate del '92 il giudice Borsellino, sul ruolo dei servizi, e sulle ipotesi circa i mandanti dell'attentato e le motivazioni che ne sono state alla base.
Mi riservo di leggere il libro che mi da lo spunto, peraltro, per esporre le mie valutazioni in merito alle vicende degli ultimi trenta anni del nostro Paese.
Inizierò a trattare il tema nei prossimi giorni alla luce delle convinzioni che mi sono fatto nel corso del tempo sulla base dell'attenta lettura di libri pubblicati sull'argomento, articoli di stampa di vari orientamenti e di altre fonti di informazione.
Il passaggio dalla prima alla seconda repubblica presenta infatti zone d'ombra, punti oscuri, ruoli non chiari di organi dello Stato, interventi di poteri forti interni e internazionali che rendono difficile l'interpretazione degli accadimenti e dei legami tra loro.
Io una idea comunque me la son fatta: che una qual sorta di fil rouge lega le vicende del nostro Paese alle vicende internazionali, un filo d'Arianna  che può essere la guida alla  lettura, peraltro non facile, di ciò che è acccaduto e di quello che, presumibilmente, accadrà

giovedì 7 ottobre 2010

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 2011 A BUSTO ARSIZIO

A Busto Arsizio, che i leghisti chiamano Busti Grandi, come si vede chiaramente sui cartelli stradali all'entrata della città, la prossima primavera si terranno le elezioni per il rinnovo dell'amministrazione comunale. Chi se ne fosse dimenticato non può fare a meno di ricordarsene assistendo all'accelerazione improvvisa e sospetta dei lavori in città. Le strade, che di solito sono in uno stato di manutenzione pietoso, vedono un fiorire di asfaltature, rimessa a nuovo della cartellonistica stradale, sia verticale che orizzontale, operazioni di maquillage di ogni genere.
Ma quella che colpisce di più è l'accelerazione improvvisa delle opere per la sistemazione delle "passerelle dei 5 ponti" una delle opere più inutili, non prioritarie, un mix tra un' opera di Chagall e una di Salvator Dalì,  in sintesi  "surreali" che mai amministrazione abbia potuto concepire. Tanto è vero che qualche tempo fa all'"opera" la televisione pubblica ha dedicato un servizio lungo e documentato la cui filosofia si sintetizzava nella affermazione: non solo al Sud si spreca denaro pubblico e si fanno opere completamente inutili utilizzando il denaro dei cittadini.  l'ANAS ha finalmente consegnato l'area al Comune ( ma perchè non prima visto che sono passati anni?) e la consegna ha consentito al comune di sloccare i 120,000 euro risparmiati rispetto al costo previsto per una serie di interventi nel settore della viabilità.
Onestà intellettuale vuole che vada riconosciuto all'amministrazione comunale che:
a) l'opera è stata concepita e realizzata sotto l'amministrazione di un altro sindaco (ma il governo della città è stato sempre in mano allo stesso gruppo di partiti)
b) che non capita tutti i giorni che un'opera pubblica costi meno di quanto preventivato
Mi auguro che con la ultimazione delle opere necessarie per dare piena utilizzabilità al "manufatto" i cittadini comincino ad utilizzare veramente le passserelle visto quanto sono costate e visto che finora sono state completamente ignorate dalla cittadinanza.
Io personalmente ne dubito, per leseguenti ragioni
1) abito in via Fagnano al 27 a non più di cento metri dalle passerelle. Più di una volta le ho "fatte", se non altro per curiosità. Ebbene una persona anziana o con problemi di deambulazione impiega circa due mesi (categoria  retorica dell'iperbole). a fare l'intero percorso. Se poi è un ciclista deve essere almeno un professionisa della mountain bike o del ciclocross per avventurarsi nell'avventura (gioco di parole voluto)
2) la mia cagnetta , una beagle di  poco più di due anni che si chiama CLIO come la musa della storia, si è sempre rifiutata fermamente e risolutamente di entrare nela "giostra". E siccome la ritengo molto più intelligente di molti umani, ne traggo la conclusione, che una ragione, se si rifiuta, ci deve essere.
Più utili, per contro, saranno le quattro rotonde previste sul Sempione che serviranno a ridurre le code e a rendere meno pericolosa la circolazione. Perchè è bene ricordare che Busto ha una percentuale di incidenti gravi, anche mortali, molto elevata.
Rotonde quindi necessarie ma perchè dopo anni di attesa lo slocco avviene ora?
Morale di tutto: i cittadini vengono considerati come persone immature che si lasciano suggestionare e convincere dall'ultima cosa che vedono, come i bambini
Io invece sostengo che un cittadino, e ribadisco cittadino, maturo, e ribadisco maturo. valuta una amministrazione per quello che fa durante tutto il corso del tempo e non per i fuochi d'artificio finali..
Ma bisogna essere cittadini e maturi

mercoledì 6 ottobre 2010

UNIVERSITER CASTELLANZA - ANNO ACCADEMICO 2010 - 2011

Quest'anno sono stato indeciso fino all'ultimo se tenere o meno il corso di "Economia, borsa, finanza" alla Universiter di Castellanza. Le mie condizioni di salute sono infatti ancora non buone. Nell'ultimo mese sono stato visto da un radiologo, da una reumatologa, da un fisiatra, stamattina da uno specialista della chirurgia della spalla e con continuità da uno specialista delle terapie del dolore. Allo stato so quello che non ho e quello che sicuramente ho: dei dolori forti al collo ed alle spalle, come in questo momento, che mi rendono penosa qualsiasi attività.
Poi le telefonate di alcuni amici, che tali li considero, che hanno seguito il corso negli scorsi anni, e la telefonata della responsabile dei corsi, telefonata di cui ho apprezzato il contenuto ed il tono, mi hanno convinto a  continuare a dare la mia disponibilità.
Per cui do appuntamento a coloro che hanno manifestato il loro interesse a seguire il corso a martedì 12 p.v. per il primo incontro. Quest'anno il martedì perchè era ed è nelle intenzioni mie e di mia moglie fare dei fine settimana lunghi. Certo che così.............
Vorrà dire che mi prenderete come sono, parecchio ""scassato" e quello che è assurdo senza sapere bene il perchè.
Grazie a tutti per la stima e l'apprezzamento

IL DEBITO PUBBLICO

Non più tardi di ieri dedicavo un post al problema del debito pubblico e le mie valutazioni hanno trovato il conforto, ben più autorevole della mia persona, del Fondo Monetario Internazionale. Il quale, in un rapporto pubblicato nella serata di ieri, ci mette sullo stesso piano della Grecia tra i paesi a più alto rischio. Tra l'altro il FMI vede per l'Italia un deficit sul PIL a fine anno al 118,4 mentre secondo me sarà molto vicino al 120.  Nella classifica, se così vogliamo chiamarla, dei paesi più indebitati, al primo posto si colloca il Giappone con un rapporto deficit/Pil del 230 (ma il Giappone ricopre una posizione dominante nei mercati dell'est asiatico ed è leader in settori importanti quali l' elettronica, il settore automobilistico, quello cantieristico) seguito dalla Grecia con il 132( ma la Grecia è un paese piccolo che non conta niente nello scacchiere internazionale), poi veniamo noi  con il 118%, secondo me 120. Tremonti a stretto giro ha subito lanciato messaggi tranquillizzanti (e come  potrebbe fare altrimenti) ribadendo il concetto che il Pil non è il solo parametro, ma resta il fatto che la Germania, che conta più di noi, segue un orientamento diverso per cui ribadisco che ci aspettano finanziarie da lacrime e sangue. Se poi dalle urne - perchè si va a votare in primavera - uscirà un governo di centrosinistra, per l'ennesima volta saranno "le sinistre", come dice lui, a dover rimediare ai danni prodotti sempre da lui con il concorso attivo di Tremonti
Per chi volesse approfondire i dati sull'indebitamento, rimando al Corriere della Sera di oggi che riporta e commenta esaurienemente il documento.
Poi non diciamo che gli allarmi non erano giustificati

martedì 5 ottobre 2010

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Chi mi segue sa che ho il pallino dei conti pubblici nel senso che annetto grande importanza  al loro andamento. Infatti tutta la politica di spesa( investimenti in infrastrutture, trasferimenti agli enti locali, spesa primaria) e di entrata  (politiche fiscali e previdenziali) dello Stato  è condizionata dall'andamento dei conti. Conseguentemente se essi sono in squilibrio non si possono promettere riduzioni fiscali nè fare investimenti in infrastrutture (ponte sullo stretto - questo per fortuna dico io - grandi opere, politiche energetiche) e non si può che continuare a tagliare i trasferimenti agli enti locali che, a loro volta, non possono che ridurre i servizi resi ai cittadini( sanità, strade, scuola ecc.). Oltretutto per un paese come il nostro che ha un debito pari al 120% circa del PIL (1.838 mld il debito a fine luglio) e che le norme europee che stanno entrando in vigore(/Rif. mio ultimo post sull'argomento) costringeranno a fare manovre per circa 45/mld l'anno solo per ottemperare all'obbligo di riportare il deficit nei parametri.
Ebbene ieri l'Istat ha pubblicato il bollettino trimestrale che esamina i risultati  del secondo trimestre e del primo semestre dell'anno in corso. Le risultanze sono oltremodo preoccupanti e confermano quello che sto scrivendo da molto tempo.
A) L'indebitamento nel trimestre è stato pari al 3,6% del PIL e nel primo  semestre al 6,1%. Un po' meno che nel 2009 quando era stato del 6,3%(e già il governo ha sottolineato solo questo dato) ma sempre cifre enormi. Inoltre nel 2009 si era in piena crisi internazionale mentre quest'anno la ripresa si è fatta sentire in tutto il mondo ed in Europa la Germania ha ripreso a trainare l'economia del continente.
Il saldo primario (differenza tra entrate e uscite al lordo dell'onere per il pagamento degli interessi sul debito pregresso) è stato negativo nel semestre per l'1,5% del PIL. E' vero che nel secondo trimestre è stato positivo, ci mancherebbe altro visto che le dichiarazioni dei redditi si fanno in maggio, ma meno dello scorso anno (5.804 milioni contro i 6.593 del 2009). Il saldo primario è un indicatore importantissimo, visto il debito pubblico che abbiamo, e se è negativo vuol dire che non ci sono margini .Ricordo che dovrebbe essere positivo di 5 punti solo per pagare gli interessi sul debito pregresso
Le entrate totali, inoltre,sono diminuite nel trimestre dell' 1,8%, ( nel semestre 0,8%) e l'incidenza delle entrate rispetto al PIL è scesa nel semestre al 42,2% contro il 43,3 del 2009. Questo non vuol dire che è diminuita la pressione fiscale. Vuol solo dire che è aumentata l'evasione
Alla luce di tutto questo ritengo:
a) che non ci sia alcun margine per ridurre le imposte come ha promesso domenica il presidente del consiglio a Milano
b) che anzi sono prevedibili manovre da lacrime e sangue per chi le imposte le paga( per gli evasori non  cambia niente.)
c) che i conti pubblici non sono affatto sotto controllo
d) che sono del tutto  ingiustificate le dichiarazioni ottimistiche del premier e del suo ministro; la stessa confindustria è fortemente allarmata perchè il sistema Italia sta collassando e il capitano del Titanic continua a far suonare l'orchestra.

sabato 2 ottobre 2010

UNICREDIT - PERCHE' E' STATO SCELTO GHIZZONI

Nel mio ultimo post dedicato a Unicredit segnalavo che la nomina di Ghizzoni aveva destato sorpresa perchè Nicastro sembrava avere maggiore caratura e visibilità. Ma esprimevo anche l'opinione che  la ragione per cui Ghizzoni era stato scelto andava individuata nel fatto che e' il manager responsabile delle attivtà estere del Gruppo; perchè sono le attività estere a destare le  maggiori preoccupazioni. Sul fronte interno l'Istituto deve ancora "digerire" il pesante fardello portato in dote da Capitalia, l'elevata mole di contenzioso accumulata durante la lunga ed "ecumenica" gestione del suo Presidente, ora Presidente dielle Generali. A questo elemento di debolezza va aggiunto il rischio intrinseco nella aggressiva  politica sui "derivati" portata avanti dall'Istituto negli ultimi anni e il rischio di credito dovuto alla debolezza delle aziende italiane affidate che stanno subendo pesantemente gli effetti della crisi. Ma i problemi maggiori vengono dal fronte estero.Non va dimenticato che in Germania Unicredit ha raggiunto una posizione di rilievo con l'acquisizione di Hbv, banca bavarese  della quale le autorità tedesche si liberarono volentieri viste le pesanti perdite accumulate e che, al momento dell'acquisizione da parte di Unicredit, era guidata da Dieter Rampl.
Ai problemi in Germania si sono aggiunti i problemi, pesanti, in Ucraina e Kazakistan. Nell'ambito della politica di espansione sui mercati dell'est europeo, infatti, nel 2007 furono acquisite, a caro prezzo, in Ucraina la Ukrsotsbank di Kiev e in Kazakistan la ATF per un esborso complessivo di oltre 3,2 miliardi di euro, grosso modo 1,6 mld ciascuna. Dall'ultima relazione semestrale emerge che il valore delle due attività è sceso a 2,1 mld con perdite per più di un miliardo in meno di tre anni e il trend negativo prosegue.
Per questo ho scritto che il compito di Ghizzoni è difficile e pieno di insidie. Le insidie vengono dal mercato inerno, dai mercati dell'est e, soprattutto, dalla situazione dei debiti sovrani di molti, troppi paesi dell' Unione Europea. La Grecia è nelle condizioni che tutti sappiamo. Pesanti sono attualmente i problemi di Irlanda e Portogallo. Poi emergeranno i problemi di Spagna e del nostro paese. Sono i  paesi PIGS per i quali non è escludibile un rischio di default anche perchè l'effetto domino può innescare reazioni non controllabili e che non possono non colpire il sistema bancario internazionale. Inoltre gli USA hanno deficit di bilancio enormi e di conseguenza la necessità di collocare sui mercati internazionali masse enormi di titoli di stato. In questo contesto c'è chi perde(la maggior parte dei paesi della vecchia europa, l'america latina, i paesi del terzo mondo) e chi vince (Cina soprattutto, Paesi arabi, e gli speculatori di tutto il mondo, nascosti dietro il paravento dei mille hedge funds operativi nel mondo). Gli USA sono un caso a parte; sono messi male ma hanno l'apparato militare nettamente più potente e in mano le tecnologie nei settori più strategici ( elettronica, chimica, farmaceutica, aereonautica, )
E il nostro Paese? In mano al barzellettiere di Arcore, con una buona parte di senatori e deputati inquisiti per i reati più vari, con intere regioni in mano alla criminalità organizzata, con una economia concentrata in poche regioni del Nord, dove peraltro ha successo la Lega che in un mondo globalizzato si rifugia nella difesa del territorio e dei dialetti, stretta tra infrastrutture obsolete, una pubblica amministrazione non all'altezza, mancanza di materie prime, dipendenza energetica e costo del lavoro dell'industria manufatturiera non competitivo con le aree dove si è spostata la "fabbrica" del mondo, non può che arretrare, arretrare e arretrare Anche perchè il Paese ha perso la rotta e non sa dove andare e come andarci