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domenica 31 ottobre 2010

LA PARABOLA POLITICA DEL CAV.SILVIO BERLUSCONI E IL DISFACIMENTO DEL REGIME

Chi mi segue sa che da tempo denuncio i pericoli che il Presidente del Consiglio in carica rappresenta per la democrazia del Paese, per le istituzioni, per l' economia, per le conquiste sociali fatte con tanti sacrifici nel dopoguerra
La parabola politica del cav. Berlusconi è alla fine, è evidente. Ormai è circondato dai soli pretoriani.La moglie ha già detto con chiarezza da tempo quello che pensava ed ora tace, Casini lo ha abbandonato da tempo, Fini lo ha fatto nei mesi scorsi e aspetta solo il momento e l'occasione per ufficializzare il distacco. La gerarchia ecclesiastica lo ha abbandonato definitavamente in questi giorni: gli editoriali di Famiglia Cristiana e l'intervento del Papa ieri confermano che ormai alla Chiesa non serve più. La Confindustria lo ha fatto ieri attraverso l'intervento della Marcegaglia, Bankitalia esprime da tempo giudizi severi sulla politica economica del governo. I peones del PDL sono allo sbando e non sanno cosa fare. Vecchie volpi della politica come Pisanu hanno preso le distanze da tempo. La stampa internazionale da tempo si chiede come un tal personaggio possa governare. Rimarranno le clarette presenti in parlamento e nel governo che tanto non saprebbero dove andare, il convertito sulla via di Damasco Bondi e tutti coloro che debbono tutto al premier ( il cuoco Michele, Apicella, la mitica segretaria Marinella), gli uomini politici che hanno fatto il salto della quaglia recentemente e non possono tornare indietro in così breve lasso di tempo. La lega a parole dice di assicurare l'appoggio ma ha conservato gelosamente la sua autonomia e non esiterà ad abbandonare la nave quando le sembrerà opportuno.
Ma io ho la sensazione che il cavaliere cederà non perchè sconfitto dai suoi avversari politici ma perchè non si diverte più, è stanco, quello che doveva dimostrare a se stesso l'ha dimostrato. Nel suo delirio di onnipotenza ha volato troppo alto e ora, come l'aquila solitaria, si allontana nel cielo della storia. Sono convinto, lo ripeto, che ad un certo punto della sua ascesa Berlusconi abbia voluto vedere e provare a se stesso fin dove poteva arrivare. Umiliato il parlamento ridotto ad una aula sorda e grigia - per quanto attiene alla sua parte - perseguito il tentativo di minare l'indipendenza della magistratura, offeso a più riprese il Capo dello Stato, spazzati via gli organi di garanzia, occupati quasi tutti i fortini della  informazione e della comunicazione, che oggi più che mai sono fondamentali per la conquista e la conservazione del potere, irrisi gli altri leaders internazionali (ricordiamo tutti le corna fatte dietro alla testa del ministro spagnolo e tanti altri epusodi simili), fatta comunella con i personaggi più discutibili del panorama internazionale (Putin, Gheddafi), osannato da folle plaudenti che ci mancava poco gli toccassero le vesti e gli chiedessero di imporre loro le mani, come succedeva ai re taumaturghi,adorato dagli strati socialmente e culturalmente più deboli, lodato da tutti gli affaristi della repubblica, diffusa  e fatta sedimentare la immagine di un uomo praticamente immortale e la fama di gran tombeur de femmes, probabilemte si è trovato a giocare da solo nei suoi castelli con un pallone così simile al mondo come già fece Chaplin nella conosciutissima parodia di Adolf Hitler. E, secondo me, tra se e se, si è fatto delle grandi risate alle spalle di tutti constatando come gli era stato facile prendere per i fondelli tutti e tutto.Uomo geniale, non c'è dubbio, dotato di grandi qualità, di energie smisurate e di una altissima considerazione di se stesso Ci mancherà quando il silenzio sarà sceso sulla sua vicenda. Spero solo che questa sia l'ultima volta che il nostro popolo si fa abbindolare da un incantatore di serpenti, da una Vanna Marchi della politica, da un pifferaio tanto simile a quello di Hamlin. Il risveglio dal sonno della ragione sarà duro , sorattutto per i più poveri e i meno istruiti.
Ma anche questa volta il Paese si salverà. Siamo sopravvissuti a Brenno, ad Annibale, ad Attila, ai vandali di Alarico, ai lanzichenecchi, alle SS, sopravviveremo anche al cav. Silvio Berlusconi.

2 commenti:

  1. Fino a quando abuserai tu,Silvio,della nostra pazienza?Nessuna impressione ti hanno fatto le manifestazioni della gente,ed il sospetto del popolo,ed il concortso di tutti i buoni, e la sede del Parlamento quanto mai difesa? Non ti avvedi che le tue trame sono scoperte? Non vedi quanto è palese la tua congiura? E credi che alcuno di noi ignori ciò che hai fatto e con chi ti sei raunato?....
    Forse non è molto originale ma mi sembra assolutamente adeguata.
    Roberto

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  2. Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra? Questa orazione di Cicerone è attualissima e assolutamente adeguata al momento storico che stiamo vivendo. Per fortuna a Genova, a Busto, altrove c'è chi vigila. Un saluto affettuoso da parte mia a tutti gli amici genovesi. e alua........buona giornata

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