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lunedì 11 ottobre 2010

UN ASTRO NASCENTE NELLA POLITICA NAZIONALE - RENZO BOSSI

In un post del 29 gennaio 2010  in cui trattavo il tema della candidature alle elezioni regionali scrivevo testualmente:
" tra i candidati figura Renzo Bossi il cui curriculum comprende, oltre ad essere stato bocciato tre volte alla maturità, la conoscenza approfondita del dialetto della valganna, esperienze di viaggio a Lozza, Samarate, Buguggiate, un incarico di prestigio come portaborse di Speroni remunerato 12.000 euro mensili, alcune consulenze dubbie in vista dell'expo"
Il ragazzo (22 anni), che ha indubbie qualità, ne ha fatta di strada in poco tempo: è stato eletto in modo plebiscitario dai leghisti di Darfo, Edolo e dintorni, consigliere regionale, lo intervistano in continuazione ed in una recente intervista in cui gli si chiedeva se si sentisse pronto a fare il sindaco di Milano ha risposto con estrema sicurezza che si sente pronto senz'altro.Infine apprendo senza molto stupore che è stato scelto come presidente di una commissione regionale che si occuperà deille infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia del nord (su you tube c'è il video della partecipazione del giornalista Gramellini alla trasmissione di Fabio Fazio in  cui la notizia è data)
Ora se è vero come è vero che l'acronimo S.P.Q.R., si riferisce ad una celebre massima del senatur e sighifica: SONO. PADRE. di QUESTO. RIMBAMBITO.  io mi chiedo con quale faccia si possa attribuire ad uno che è stato definito "trota" dallo stesso suo illustre, si fa per dire, padre, incarichi così delicati e che coinvolgono la vita di tutti noi , residenti e non residenti in Lombardia? E mi chiedo in quale abisso questo paese è precipitato se i cittadini/elettori non riescono più a distinguere, a selezionare, a scegliere, ottusi ed inconsapevoli come "anime morte"? E questo lo dico anche ai leghisti: capisco tutto , capisco che il Bossi vi ha convinto che Roma è ladrona, ma Cassano Magnago non lo è da meno, capisco che lo straniero vi fa paura( ma dimenticate che se non ci fossero i mungitori pakistani e indiani il latte non arriverebbe sulle nostre tavole), capisco che l'inglese vi spaventa e preferite il più conosciuto dialetto bustocco, ma su, il cervello lo avete amcora e dicono che il buon Signore - per chi ci crede - ce lo ha dato per farlo funzionare. Che se non lo si fa funzionare non arrugginisce, visto che non è fatto di metallo, ma diventa "pappetta" ed è pure peggio perchè a quel punto non può che essere buttato via tirando bene lo sciacquone una volta fatto. Perchè non c'è cosa che emani più cattivo odore di un cervello andato a male. Provare per credere

4 commenti:

  1. L' SPQR di piraniana rivisitazione meriterebbe adeguata valutazione a Stoccolma !!

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  2. Ti ringrazio per l'apprezzamento. Certo è che assistere alla irresistibile ascesa del pargolo fa accapponare la pelle. Comincio a rimpiangere i tempi della democrazia cristiana e del partito comunista,io che non ho mai votato nè per l'una nè per l'altro. Almeno a quei tempi c'era una non breve fase di apprendistato per chi faceva politica. Adesso il primo "pirla" che passa si sente in grado di fare il ministro e se è nel giro giusto ed è figlio di........almeno un posto da deputato non glielo leva nessuno.
    Roma ladrona.........Ma mi faccia il piacere, mi faccia, avrebbe detto Totò

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  3. In un paese in cui il merito non riesce ad affermarsi e trionfa il familismo amorale, il caso Bossi rientra nella "normalità". In un paese con alta disoccupazione giovanile, le famiglie più potenti cercano di assicurare un posto ai loro rampolli. Gli altri si arrangino come possono. La gente non si indigna e i giornali non di rado fanno finta di niente. Enzo Russo

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  4. Mi fa piacere che anche altri pensino che così non si può andare avanti. Io credo che sia necessario un forte movimento di opinione che denunci im maniera sempre più forte la situazione in atto e che risvegli le coscenze. Quello che preoccupa di più, concordo pienamente con Enzo Russo,è la mancanza di reazioni,di indignazione, la assuefazione. Ma se non invertiamo la rotta siamo destinati ad una decadenza sempre più rapida e sempre più forte. Il Paese non lo merita e, soprattutto, non lo meritano le nuove generazioni.

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