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mercoledì 27 ottobre 2010

IL CONGRESSO CITTADINO DEL PD TENUTOSI SABATO 23 OTTOBRE 2010

Sabato scorso si è tenuto il congresso cittadino del partito al quale aderisco, il Partito Democratico. All'ordine del giorno la elezione del coordinatore di circolo ( o segretario cittadino o portavoce) e la discussione sullo stato del partito, sulle sue strategie  a livello locale in vista della importante tornata elettorale della primavera p.v. quando i cittadini di Busto saranno chiamati a scegliere il sindaco che amministrerà la città dal 2011 al 2016 e i componenti del consiglio comunale che, dal prossimo anno, scenderanno da 30 a 24
Quanto al primo punto, è stata nominata con voto unanime la coordinatrice uscente, la Dottoressa Erica D'Adda. Erica aveva inizialmemente manifestato l'orientamento di  non riproporsi visto il non lieve peso di conciliare l'incarico di coordinatrice del circolo, quello di consigliere comunale, gli impegni di lavoro - Erica è dottore di ricerca in espistemologia ed in logica matematica e lavora in università - ed infine gli impegni di famiglia.
L'esecutivo del partito, del quale faccio parte, nei giorni precedenti il congresso, pur riconoscendo la validità delle motivazioni addotte, ha esercitato una affettuosa, unanime, convinta opera di convincimento affinchè Erica recedesse dal suo iniziale proposito. E questo per  due ordini di considerazioni,  di carattere generale e di carattere specifico. Sul piano generale per la evidente inopportunità di cambiare guida del partito a pochi mesi di distanza da un importante appuntamento elettorale. Sul piano specifico perchè in questi tre anni Erica ha dimostrato di possedere tutte le qualità che facevano di lei la persona più adatta a coprire l'incarico: solida cultura generale e capacità dialettiche non comuni, esperienze politica ed amministrativa pluriennali e consolidate, capacità organizzative e tanto, tanto impegno anche nelle incombenze legate alla attività ordinaria di un circolo. Tanto è vero che io stesso, qualche mese fà, avevo dichiarato la mia disponibilità ad assumere l'incarico di tesoriere proprio nello spirito di alleggerirla di alcune incombenze.
Estremamente confortante è stato il constatare che le pressioni più convinte venivano proprio dalle persone che avevano manifestato una loro disponibilità a sottoporsi all'attenzione degli iscritti per subentrare alla coordinatrice uscente nel caso avesse confermato il suo inziale proposito. A conferma che il partito è unito e che l'interesse generale viene considerato assolutamente prevalente sulle pur pienamente legittime aspirazioni personali. Chi scrive ha visto quindi con particolare soddisfazione l'esito raggiunto (Erica è stata rieletta con voto unanime di un considerevole numero di iscritti votanti)  in quanto è stato realizzato tangibilmente l'obbiettivo - che è la mission del PD - di unire in un unico soggetto politico coeso le esperienze dei cattolici progressisti, delle forze di matrice socialista e di quelle che si riconoscono in valori di "laicità solidale", come la chiamo io, forze nelle quali mi riconosco e che mi hanno portato ad aderire al nuovo partito al momento della sua costituzione. Un partito che nasce dall'incontro di sensibilità diverse ma che guarda avanti per proporsi come forza di governo, nazionale e locale, seria, consapevole delle difficoltà del governare, ma del tutto aliena dal concepire il rapporto con i cittadini in ottica di mero rapporto di scambio e di promesse più o meno realizzabili, di enunciazioni tanto eclatanti nella fase della ricerca del consenso (il presidente del consiglio è un maestro in questo) tanto deludenti nella fase di realizzazione pratica di quanto promesso. Basti pensare a come è stato affrontato il terremoto a L'Aquila ( i media non ne parlano più ma lì è tutto fermo) il problema dei rifiuti a Napoli e in tutto il sud del paese, basti riflettere all'affermazione - ripetuta ossessivamente come un mantra - che il governo non "mette le mani nelle tasche dei cittadini" e la situazione reale in cui ci troviamo con tagli feroci alla scuola, alla sanità ai servizi sociali. Non è mettere le mani nelle tasche di noi tutti questo modus operandi ? Per non parlare del fatto che, malgrado questi tagli, il debito pubblico cresce in misura abnorme ed è arrivato a 1.843 mld contro i 1.265 di inizio decennio - durante il quale ha governato praticamente sempre il governo di centro destra - gravando le future generazioni di un peso che condizioneràpesantemente il loro futuro del. Sul piano locale, poi, basti pensare alla frenetica attività di riasfaltatura delle strade di queste settimane per aver conferma che il centro destra continua a considerare i cittadini come minori incapaci di giudicare una amministrazione per l'operato di tutta una legislatura. Per non parlare poi delle ambiguità nella gestione delle problematiche relative all'inceneritore Accam, alle zone d'ombra nella gestione della vendita del patrimonio immobiliare del comune e nelle modalità di concessione delle licenze edilizie, questi ultimi due punti centrali nell'impianto del bilancio comunale. Ultimo, ma non meno importante il pasticcio nel settore della riscossione della tassa sulla raccolta dei rifiuti (la TARSU) , pasticcio del quale molti cittadini bustocchi hanno sperimentato le conseguenze.
Messo alle spalle il passaggio della nomina del segretario,il partito si sta ora preparando all'appuntamento elettorale della primavaera prossima. Anche a questo riguardo sono pienamente convinto che dovranno essere cercate tutte le convergenze con le altre forze che si oppongono ad amministrazioni di matrice PDL/LEGA che hanno dato risultati pessimi in questi anni. Basti citare, uno per tutti, lo spreco di denaro pubblico nella realizzazione di quel manufatto surreale che è la passerelladei 5 ponti.
Io, per quanto mi compete, continuerò, all'interno del partito e nei rapporti con le altre forze oggi all'opposizione, a ricercare le ragioni che uniscono, a stigmatizzare ogni comportamento che non andasse in questa direzione, perchè le condizioni del Paese e della comunità di Busto sono preoccupanti (abbiamo riflettuto su quante aziende hanno chiuso in città e nel circondario, abbiamo riflettuto su quanti cassaintegrati ci sono tra gli abitanti di Busto, abbiamo presente la situazione di disagio economico e sociale di larga parte della cittadinanza?). Se la risposta è sì ci si rende immediatamente conto della insufficienza dell'azione delle  forze politiche che governano la città. Se la risposta è no, occorre che che ci si rifletta e che se ne traggano le opportune conclusioni. Il Paese e la città di Busto hanno urgente bisogno di un cambio di modo di governare perchè sono sotto gli occhi di tutti  i risultati di un'azione di governo, nazionale e locale, responsabile dell'impoverimento complessivo del Paese, dell'allargamento delle disparità economiche, delle tensioni sempre più evidenti all'interno del corpo sociale, della distruzione delle speranze delle nuove generazioni.
Il PD di Busto, di questo sono pienamente convinto, insieme alle forze politiche che si riconoscono in un progetto comune, è in grado di sottoporre al giudizio degli elettori un programma serio di amministrazione della città. Il partito può contare sulle energie di un segretario politico eletto con voto unanime espressione di un giudizio condiviso(Erica D'Adda) e di un Capogruppo in consiglio comunale (Valerio Mariani ) di consolidata esperienza. A loro spetta il compito più impegnativo. A noi tutti iscritti e simpatizzanti il compito di dare un contributo il più possibile efficace al raggiungimento dell'obbiettivo comune

2 commenti:

  1. Noi speriamo che ce la caviamo...

    Comunque grazie per l'apprezzamento e il bell'articolo!

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  2. Ieri sera siamo andati al Manzoni ad assistere ad una bellissima Aida; ho avuto la tentazione di mettermi il papillon per festeggiare poi mi son detto:.....adelante Pedro, cum jucio......... ma sento che il momento di un rovesciamento del quadro generale è prossimo

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