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giovedì 21 ottobre 2010

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO DATI AL 31 AGOSTO 2010

Torno a scrivere dopo qualche giorno. Avevo la casa sottosopra in quanto abbiamo imbiancato prima che arrivi l'inverno ed avevo telefono e computer scollegati.
Nel frattempo è  uscito il bollettino mensile di Bankitalia con i dati sulla finanza pubblica  al 31 Agosto  e si è arrivati ad un accordo  tra i ministri finanziari dell'Unione Europea in merito al nuovo patto di stabilità che verrà formalmente approvato nel summit dei capi di governo previsto a Bruxelles il 28 e il 29 p.v. Le due cose sono strettamente collegate e vanno esaminate congiuntamente:
I dati sul debito pubblico a fine agosto si sostanziano:_
a) il debito ha raggiunto i 1.843 mld, nuovo record assoluto, con un incremento di circa 2,5 mld rispetto ai dati definitivi di fine luglio (1.840,6 mld)
b) il debito è rappresentato per 1.542 mld da debiti a medio e lungo termine (BTP e CCT) e questo è un elemento di relativa tranquillità in quanto la maggior parte del debito è spostato sul medio lungo con pressioni non eccessive sul rifinanziamento
c) il debito in mano a non residenti ammonta a ben 814 mld (ultimo dato disponibile) e questo è invece un elemento di forte debolezza, come ho più volte scritto in passato, in quanto se si apre una fase di sfiducia sul nostro paese o se la speculazione internazionale decide di puntare sul nostro paese gli investitori esteri ci metteranno poco a non acquistare più i nostri titoli di stato
Rammento che da inizio anno il debito è cresciuto di ben 80 miliardi (1.843 contro 1.763 di fine dicembre) e io continuo a chiedermi dove vanno a finire tutti questi soldi considerato che:
a) i tassi sono bassissimi e quindi l'onere di finanziamento relativo alle nuove emissioni è basso (ma già si nota una inversione su questo fronte e l'euribor a tre mesi si è riportato dopo molto tempo sopra l'!%)
b) Tremonti ha tagliato drasticamente i trasferimenti agli enti locali e il bilancio dei ministeri (vedansi le proteste del mondo delle università, della scuola primaria e secondaria, delle forze dell'ordine, del mondo del lavoro che vede con timore il rischio che non ci siano fondi per rifinanziare gli ammortizzatori sociali. Eclatante infine che la tesoreria abbia detto che non ci sono fondi per finanziare il federalismo fiscale
c) di investimenti in grandi opere nemmeno l'ombra, malgrado le dichiarazioni del governo; inoltre il problema dei rifiuti in Campania e in Sicilia è evidente come non mai e non risolto, i cittadini dell'Aquila non hanno visto alcun sviluppo nelle misure rivolte a fronteggiare i danni del terremoto.
Io continuo a non capire o, meglio, capisco benissimo, e mi sembra molto preoccupante il monito recente della Corte dei Conti in merito allo spreco di risorse pubbliche e alla corruzione dilagante nella amministrazione della cosa pubblica. In definitiva la Corte dice esattamente quello che io sostengo da tempo: la questione morale è la madre di tutte le questioni ma non mi sembra che le forze politiche facciano molto su questo fronte.
Il nuovo patto di stabilità:
Mi riprometto di affrontare con ampiezza l'argomento dopo l'approvazione da parte dei capi di governo. Per il momento osservo che:
a) è stato raggiunto un faticoso compromesso tra la posizione rigorista di Germania e dei paesi più a posto con i conti e la posizione dei paesi latini( Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia cui si è aggiunto il Belgio)i quali, avendo grossi problemi di finanza pubblica, sostenevano misure meno restrittive.
Il più significativo successo, se vogliamo così chiamarlo, di questi ultimi è stato quello che non è passata la norma che avrebbe imposto ai paesi con un deficit superiore al 60% di rientrare dal deficit di un ventesimo l'anno. Inoltre Tremonti è riuscito a far passare il principio che nel valutare la posizione di un paese si terrà conto di "altri fattori rilevanti" quali il risparmio privato e la sostenibilità nel medio periodo delle finanze pubbliche. Premesso che questa mi pare una mera dichiarazione di principio osservo che:
- non è stato per niente un successo del nostro paese l'accordo raggiunto. Chi ha ha deciso sono Germania e Francia
- rimangono inalterati i problemi conseguenti all'elevato stock di debito che condizionano pesantemente politica economica del Paese
- se è vero che non dovremo rientrare nei tempi in un primo momento ipotizzati, rimane altrettanto vero che dovremo stare nel 3% di deficit annuo e questo sarà già di per se difficile visto che non c'è più avanzo primario (differenza da entrate e spese dello stato prima al lordo degli interessi sul debito) e che i tassi stanno risalendo
In sintesi secondo me i conti pubblici non sono per niente sotto controllo ed il debito sul PIL a fine 2010 sarà di almeno il 120% Prevedo infatti che a fine anno il debito sarà di circa 1.850 mld( a dicembre non ci saranno le entrate rivenienti dallo scudo fiscale e continuerà nel corso dell'ultimo trimestre la flessione delle entrate tributarie) mentre il Pil dovrebbe crescere di un punto portandosi a 1.535 mld( basta dividere 1.850 per 1.535 e si trova un rapporto pari a 120,5)
Vedremo ma non sono per niente convinto dalle dichiarazioni tranquillizzanti del capo del governo e del suo ministro dell'economia i quali si sono inventati ieri che ridurranno le imposte sul lavoro dipendente e sulle famiglie numerose ma senza aumentare l'aliquota sulle rendite finanziarie, senza far ricorso alla lotta all'evasione (Tremonti ha correttamente detto che no si può mettere il carro davanti ai buoi) e senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.Se ci spiegassero come intendono fare saremmo tutti più tranquilli

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