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lunedì 2 maggio 2011

BUSTO ARSIZIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE MAGGIO 2011 ILPROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO STELLUTI IL LAVORO

Il secondo punto del programma che vado a sottolineare è quello del LAVORO.
Nel mese di Gennaio ho pubblicato un libro dal titolo "Sulla crisi e dintorni", editore "il mio libro.it", nel quale ho affrontato le problematiche della crisi che ha colpito a partire dal 2008 le economie occidentali. Non è questa la sede per illustrare con completezza le mie tesi. Mi limito a citare un punto della prefazione.
" Sono convinto - ho scritto - che l'attuale crisi finanziaria internazionale non sia affatto congiunturale per il nostro Paese. Il sistema Italia, non più concorrenziale nei prodotti manufatturieri ad alto utilizzo del fattore lavoro, e scarsamente presente nei settori tecnologicamente avanzati, si trova fortemente condizionato, nel contesto di una economia irreversibilmente globalizzata, dai vincoli di un debito pubblico enorme, di un ritardo evidente nell'aggiornamento delle infrastrutture, di un apparato pubblico, sia a livello centrale che periferico, farraginoso e pesante, che ostacola oggettivamente l'attività di impresa e quindi le possibilità di ripresa del ciclo"
In sintesi il mio pensiero è che la crisi sia per noi strutturale  e sia una crisi di riposizionamento  dell'economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale l'Italia uscirà ridimenzionata.L'Italia a mio avviso è destinata ad essere avvicendata tra i Paesi di prima fascia a livello mondiale  da economie ben più dinamiche come quelle di  Cina, India, Corea, Brasile.
Se questo è vero, il problema del lavoro sarà sempre più centrale per la nostra società; è gia drammatico il livello di disoccupazione tra i giovani, il numero di aziende che mensilmente chiudono i battenti , il monte ore di cassa integrazione, evidente la perdita di competività del nostro sistema industriale. Una amministrazione locale può fare poco per invertire la tendenza e arrestare il declino. Questo è un compito, immane, che spetta al governo nazionale di concerto con le parti sociali, ma una politica del lavoro anche a livello locale si può fare. Preso atto che la fase storica nella quale Busto era conosciuta come la "Manchester d'Italia" è definitivamente alle spalle, la nostra proposta si articola:
- innanzitutto affrontando l'emergenza disoccupazione con una serie di interventi coordinati .   Come?
° potenziando e coordinando gli sportelli informativi  sui diritti e sulle possibilità di incontro tra domanda e  offerta di lavoro
° istituendo un fondo di solidarietà comunale per interventi urgenti in favore di famiglie di lavoratori licenziati o sospesi dal lavoro senza poter usufruire degli ammortizzatori sociali
° riducendo l'addizionale Irpef per i redditi più bassi
° favorendo la collaborazione tra  lo sportello unico per le attività produttive e gli sportelli che operano nel mercato del lavoro
° inserendo punteggi preferenziali nelle assunzioni pubbliche al fine di venire incontro alle persone collocate in cassa integrazione o in mobilità
- favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro. Come?
° realizzzando lo sportello imprese in grado di erogare tutte le informazioni sulle opportunità e gli incentivi disponibili sul territorio in materia di lavoro
° incentivando particolarmente i giovani ad avviare nuove attività imprenditoriali destinando risorse di bilancio allo scopo
°riservando almeno il 20% degli appalti pubblici per la gestione del verde pubblico, della manutenzione generica ecc, a cooperative coinvolgendo il terzo settore
° difendendo ed incentivando il piccolo commercio di vicinato, che svolge una funzione sociale in favore dei ceti più deboli e degli anziani, mantiene posti di lavoro e aiuta a tenere vivo il tessuto urbano
° instaurando un rapporto di collaborazione intensa e continuativa con il mondo delle imprese per individuare le possibilità di concreto intervento dell'amministrazione
° mettendo il lavoro al centro dell'attenzione e dell'azione della amministrazione. Al riguardo non è superfluo ricordare che la storia personale di Carlo Stelluti è stata tutta incentrata sulla difesa del mondo del lavoro, dei lavoratori, delle persone più deboli. Non si occupa per tanti anni il ruolo di segretario generale della Cisl di Milano con 250.000 iscritti, non si sceglie di far parte, da deputato, della Commissione lavoro, non si promuovono decine di provvedimenti a tutela del mondo del lavoro, tra cui la legge 68/99 che sancisce il diritto al lavoro dei disabili, se non c'è una autentica sincera e totale partecipazione ai problemi del lavoro e dei lavoratori.
In un momento storico in cui qualcuno, imbeccato da altri, propone la modifica dell'articolo 1 della Costituzione che riconosce la Repubblica Italiana come "fondata sul lavoro", una persona come Stelluti è la miglior garanzia di tutela dei principi generali sui quali si fonda il nostro essere cittadini italiani e di concreta attenzione ai problemi reali e concreti della gente.
Ci riflettano tutti colori che sono messi a rischio dall'attuale governo di cui l'amministrazione locale non è che il replicante; ci riflettano insegnanti, dipendenti pubblici, pensionati, tutti coloro che pagano regolarmente le tasse e che vedono il loro tenore di vita abbassarsi mese dopo mese, gli operai delle industrie che sono a rischio di licenziamento, tutti quelli che sono già entrati nella spirale perversa cassa integrazione, mobilità, licenziamento. Ci riflettano i commercianti che vedono il loro giro d'affari calare paurosamente per mancanza di risorse da parte della loro clientela, gli industriali per i quali raggiungere l'equilibrio economico diventa sempre più difficile, i professionisti, anche loro colpiti dalla mancanza di risorse dei loro clienti. Ci riflettano tutti: il Paese dei balocchi non esiste, a raccontar "balle"si fa presto, tanto a pagare sono i cittadini comuni e le nuove generazioni.
L'attenzione del centrosinistra ai problemi del lavoro è scritta nel DNA delle varie forze che lo compongono. Una conferma la si è avuta oggi: questo articolo è stato scritto stamattina. Nel primo pomeriggio Massimo D'Alema era in città. Non è andato a fare passerella in centro; ci siamo ritrovati tutti quanti ospiti di una bella azienda in zona industriale, la NUPIGECO, che produce tubi  ad altissima tecnologia ed è all'avanguardia sotto tutti i punti di vista. Il titolare, senza fare scelte di campo, ha manifestato la delusione per il modo in cui, in questi anni, non è stato affrontato nè tantomeno risolto alcuno dei problemi che la zona industriale denuncia (mancanza di collegamenti - è una specie di cattedrale nel deserto - di infrastrutture, mancanza in definitiva di attenzione da parte delle amministrazioni che si sono succedute). Ebbene il PD oggi era lì, non era a vendere fumo in centro.
Siamo a fine giornata, rileggo l'articolo e lo pubblico.

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