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martedì 24 maggio 2011

L'ITALIA PERDE PEZZI AD UNO AD UNO

Seguire con attenzione le cronache giornaliere ed in particolare le notizie economiche pone davanti agli occhi dell'osservatore un quadro desolante, io lo chiamerei "mestamente desolante", perchè il lento disfacimento  del sistema Italia si consuma senza troppo clamore e attraverso tappe successive, a macchia di leopardo per settori ed ubicazione terrritoriale.
Le cronache  riferiscono oggi che Lufthansa ha deciso di "dislocare altrove" i voli che avevano come base Malpensa. La SEA, la società che gestisce l'aereoporto, esce subito con un comunicato che la cosa non danneggerà minimamente lo scalo. Sarà; io mi limito ad osservare che Lufthansa, che aveva rilevato molti "slots"lasciati liberi da Alitalia, è una delle maggiori compagnie aeree mondiali e che, se decide di abbandonare Malpensa, una ragione ci dovrà pur essere
Non parlo nemmeno di Alitalia ormai completamente cotta e decotta che verrà rilevata da AIRFRANCE a costo zero. Un altra delle geniali operazioni  dell'uomo di Arcore.
PARMALAT, completamente risanata dal quel grande e taciturno manager che risponde al nome di Enrico Bondi, è ormai passata ai francesi di LACTALIS. L'opa è UNA FORMALITA'
Oggi le cronache riportano la notizia delle giuste proteste delle maestranze a Genova e a Napoli per la chiusura dei cantieri della FINCANTIERI, un tempo orgoglio nazionale ed ora arrivati al capolinea
BULGARI, la nota casa del settore fashion ha preso qualche mese fa la via francese ed è stata acquisita dal Gruppo LVHM. GUCCI, altro noto marchio, è francese da qualche anno.
La FIAT AUTO, per chi non lo avesse ancora capito, proseguirà le  sue attività a Detroit. A Torino resterà l'headquarter per l'Europa, rimarranno in piedi gli stabilimenti di Melfi e di Cassino e sarà tutto lì.
La PIAGGIO di Pontedera ha di fatto spostato il suo asse produttivo in estremo oriente
La BIALETTI Omegna cessa l'attività. E' stata acquistata qualche tempo fa da un gruppo francese che ha già spostato all'estero la produzione di caffettiere ed ora sposterà in Turchia il ramo d'azienda relativo alla produzione di pentole(marchi Aeternum e Rondine)
Potrei proseguire con mille altri esempi ma tutti vanno nella direzione di uno smantellamento dell'apparato produttivo.E sembra che nessuno sia in grado di invertire la tendenza.
Intanto la classe politica di governo continua nei suoi giochi autoreferenziali e del Paese reale poco si occupa.
Boh.

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