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venerdì 1 luglio 2011

LA MANOVRA

Martedì scorso  ho scritto che avrei espresso un giudizio sulla manovra una volta che essa fosse stata approvata. Il provvedimento è stato approvato ieri e quindi comincio a fare qualche riflessione.
La manovra, come  noto, è di complessivi 47 miliardi in quattro anni così distribuiti: 1,5 quest'anno ( è la manovrina di "manutenzione" dei conti pubblici di cui aveva già parlato nelle settimane scorse il premier), 5,5 nel 2012, 20 nel 2013 e 20 nel 2014).
A prima vista sembra una manovra che scarica sul futuro governo tutto l'onere,  così ho scritto nell'articolo del 28 e così giudicano molti osservatori. Bersani l'ha definita giustamente una bomba ad orologeria.
Io per una volta voglio essere buono e credere alle parole di Tremonti che ha affermato che siccome il nostro impegno è di arrivare al pareggio di bilancio nel 2014 non si capisce perché si dovrebbe raggiungere l'obbiettivo con un percorso pesante all'inizio e più leggero alla fine, considerato anche che la nostra economia é in fase recessiva da tempo.
Ritorno subito a pensar male: é una furbata, un comportamento da magliari e Elle Kappa su Repubblica ha sintetizzato con la solita efficacia:"è una vuota manovra epocale - però aggancia in pieno la ripresa in giro".
E ancor più esplicito, e anche un po' patetico, é stato il commento del presidente del consiglio il quale é rimasto deluso perché.........è solo un intervento da ragionieri.............che non contiene alcun provvedimento  per recuperare consenso...........Manca il timbro del sogno............(Così parlò il cavaliere che ormai, tra un pisolino e l'altro, sempre più frequenti in verità, si sveglia di soprassalto dicendo ad alta voce" Non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani". E' come un mantra; del resto se é andata bene finora, pensa il cavaliere, perché non dovrebbe andar bene anche in futuro?
Il paese è in mano a Bossi e a Berlusconi, uno più malconcio dell'altro: attenti a quei due, titolava un noto serial televisivo dei tempi andati.
Fatte queste premesse cerchiamo di vedere come dovrebbe svilupparsi, la manovra.
Una chicca, per iniziare: accantonato velocemente il superbollo sui SUV (il popolo dei SUV vota compatto per il PDL) il superbollo è stato invece introdotto per le vetture con potenza superiore ai 301 cv ( è una presa in giro, polvere negli occhi, le vetture con queste caratteristiche sono pochissime ed il gettito irrrisorio. Anche per i proprietari non sarà un grosso sacrificio essendo tutte persone per le quali il danaro é "una variabile indipendente".)
La manovra, invece, e qui interessa tutti icittadini si regge su tre pilastri (sanità, impiego pubblico, pensioni) e sui tagli agli enti locali Non ci vuole molto a capire che viene ulteriormente depauperato fino allo smantellamento lo stato sociale con sempre minori tutele per la grande maggioranza dei cittadini e un sempre più rapido avvicinarsi al modello tanto gradito al cavaliere: il far-west. In termini politici si chiama "macelleria sociale E bravi, Italiani.
a) pesnioni: le pensioni più alte, superiori a  5 volte il minimo, non saranno più rivalutate. La cosa mi riguarda ma osservo che dalla prima "pensione" che ho preso - nel Gennaio 2005 ( Madonna, son passati già sei anni)  non ho ancora visto aumenti  in quanto i piccoli incrementi annuali sono stati compensati da aumenti delle addizionali Irpef). Vedremo di sopravvivere.
L'età di pensionamento si innalzerà dal 2014 gradualmente e se si considera che i futuri pensionati andranno con il sistema contributivo, che penalizza notevolmente, vediamo già che uno dei pilastri dello stato sociale è praticamente demolito.  In pensione sempre più tradi e con assegni sempre più poveri. E' stato rimandato, è vero, a dopo il 2020 l'aumento graduale dell'età per la pensione di vecchiaia delle donne nel settore privato, ma ache questo è fumo negli occhi in quanto le lavoratrici del settore privato in genere usufruiscono della pensione di anzianità.
b) pubblico impiego: blocco del turnover, blocco degli stipendi, uleriore perdita di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado. Capisco che Brunetta consideri gli statali e i precari il peggio che c'è nel Paese, ma a parte il fatto che non é vero, forse dovrebbe chiedersi se  i malfunzionamenti non dipendano da cattiva organizzazione e da responsabilità dei dirigenti. In tal caso occorrerebbe ricordargli che è compito del ministro per la funzione pubblica, cioé il suo, provvedere.
Un altro pezzo di stato sociale, soprattutto la scuola pubblica che se ne va.
c) sanità: ritorna il ticket sul pronto soccorso (25 euro) e sulle visite specialistiche (10 euro). Questo significa mettere le mani nelle tasche degli Italiani, soprattutto dei più anziani e degli economicamente più deboli.
Il settore della sanità è quello in cui si annida in gran parte la corruzione, sono d'accordo, ma allora si colpisce la corruzione, non si tagliano i servizi ai cittadini
d) regioni ed enti locali: sono previsti tagli per 9,3 miliardi:  il federalismo è morto prima di nascere e giustamente regioni ed enti locali sono sul piede di guerra
Osservo che nella manovra non c'è una misura che una che sia volta a  sostenere l'economia reale. e che agevoli la crescita senza la quale ogni manovra è destinata al fallimento.
Infine la chicca finale: FISCO.
SI PARLA DI TRE ALIQUOTE IRPEF, DI ALIQUOTA AL 20% PERLE RENDITE FINANZIARE, DI RIDUZIONE DELLE IMPOSTE A 5 IN TUTTO, DI ABOLIZIONE DELL'IRAP (MA QUANDO MAI), DI RIORDINO DELLE NORME SU ASSISTENZA E INVALIDITA', DI FISCALITA' DI VANTAGGIO PER I GIOVANI IMPRENDITORI ECC.ECC.
SI DIMENTICA DI SOTTOLINEARE CHE SI TRATTA DI UNA LEGGE DELEGA - VERRA' APPROVATA PONENDO LA FIDUCIA -  CHE DA' TRE ANNI DI TEMPO AL GOVERNO PER RENDERE OPERATIVE LE DELEGHE
CHISSA' DOVE SAREMO TRA TRE ANNI TUTTI NOI.
In sintesi, si tratta di una manovra di galleggiamento, furba se è furbizia un atteggiamento da magliari, che non affronta e non risolve alcun problema strutturale, una manovra in linea con i princìpi ed i valori del berlusconismo, di cui anche Tremonti è espressione.
La grande rivoluzione liberale si è rivelata all'atto pratico lo smantellamento dello stato sociale.  E bravi, Italiani, che ci avete creduto.
E' sola sopravvivenza e solo galleggiamento; tiriamo lo sciacquone, prima che sia troppo tardi.

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