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martedì 26 luglio 2011

LA QUESTIONE MORALE E IL PARTITO DEMOCRATICO

Chi segue il mio blog ormai sa di me  parecchie cose. Ne voglio sottolineare due:
a) che ritengo la questione morale la questione centrale per il futuro del Paese
b) che mi riconosco nelle posizioni del Partito Democratico al cui circolo di Busto Arsizio sono iscritto facendo anche parte della segreteria cittadina.
Sto seguedo con particolare attenzione, qui dal mare del golfo di Noto, le vicende che vedono coinvolti vari esponenti del PD e ritengo deveroso esprimere le mie valutazioni in merito. Potrei fare il furbo, glissare sull'argomento, ho la scusante di essere in vacanza, questo é vero, ma siccome "furbo" non sono mai stato, non vedo perché dovrei cominciare ad esserlo adesso.
In primis torno a precisare perchè mi riconosco nelle posizioni del PD. Ho ritenuto e continuo a ritenere che il PD sia il miglior contenitore politico di tutte le forze progressiste del Paese. L' essere progressisti a mio avviso significa una cosa sola in un Paese occidentale nel 2011. Preso atto che una società fondata sull'economia di mercato e sulla tutela delle libertà democratiche è quanto di meno peggio l'umanità abbia finora elaborato come schema di convivenza civile, essere progressisti significa proporre un modello di società le cui linee portanti siano principi di solidarietà, di attenzione ai più disagiati, di tutele di uno stato sociale forte in un contesto di libera iniziativa economica che lo Stato deve favorire e promuover e che consentano di dar vita ad una società equilibrata ed equa. Considerato che le risorse sono comunque limitate, quanto precede richiede in chi amministra la cosa pubblica sobrietà personale e gestione onesta, trasparente e al di sopra di ogni sospetto delle risorse.
Conseguenza di tutto ciò é che un partito che si ispira ai principi sopra enunciati non può essere coinvolto in episodi di corruzione o di gestione della cosa pubblica per fini di interesse personale.Utopia e ingenuità, le mie? Può darsi. Un singolo episodio può capitare e deve essere subito sanzionato. Più episodi, in parti diverse del Paese e in circostanze divese, lasciano intendere che comportamenti censurabili siano sistemici. In questi giorni il partito é coinvolto principalmente in tre episodi:
a) il caso Penati, il più eclatante per le cifre in gioco e per i ruoli che Penati ha coperto, ultimo quello di capo della segreteria di Bersani. Penati é accusato di corruzione in relazione alla riconversione delle aree ex Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni
b) il caso Tedesco, il senatore pugliese accusato di corruzione nella gestione della sanità in Puglia e per il quale la settimana scorsa il senato ha negato l'autorizzazione all'arresto
c) il caso Drocchi  accusato di corruzione in Liguria.
Lombardia, Puglia, Liguria.
Ho apprezzato che Penati abbia immediatamente rassegnato le proprie dimissioni dagli incarichi di partito, come lo scorso anno l'ex sindaco di Bologna Del Bono si dimise per episodi che in casa PDL sarebbero stati
giudicati normale prassi operativa, ma questo non basta.
Dimettersi quando si é stati colti con le mani nella marmellata é gesto doveroso che però non attenua di un iota le responsabilità. E se é vero che é sempre valida la presunzione di innocenza, a pelle ci si accorge se le  accuse hanno fondamento o no.
Continuerò a seguire con la massima attenzione lo stato delle cose e poi valuterò il da farsi.
Gli unici vantaggi della mia età sono il poter scegliere e non subire i compagni di viaggio e l'assoluta libertà di giudizio e di comportamento, Io conto poco nel partito ma conto molto per me stesso e per chi mi apprezza, non ultimi i lettori quotidiani di questo blog.
Ritornerò spesso sull'argomento nelle prossime settimane. Mi auguro che i commenti siano numerosi ed articolati.

2 commenti:

  1. Caro Alberto
    il mio commento dell'altro giorno sulla creazione di pseudo ministeri a Monza in cui mi chiedevo dove fosse il PD era dettato dallo sconforto per ciò chre sta succedendo in questo paese dove ognuno fa quello che vuole senza curarsi minimamente della opportunità, oltre che della legalità, o meno delle proprie azioni. Non avevo certamente dubbi sulla tua posizione! Ormai un po' ti conosco e so che per te la questione morale è prioritaria ed è appunto la mancanza di moralità che mi lasciava scosso e arrabbiato. Per fortuna, sembra che oggi almeno il capo dello Stato abbia scritto una benedetta lettera al piccoletto (in tutti i sensi). Io mi auguro che sia una lettera molto dura verso quel branco di buffoni che ci sta governando.
    Con stima
    Carlo

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  2. Ringrazio per la stima. L'Italia é su una polveriera, oggi la speculazione internazionale ha colpito di nuovo e duramente. Io ho le idee chiare e non risparmio critiche anche al mio partito se ritengo che ce ne sia motivo. Ma non faccio l'errore del mettere tutti sullo stesso piano. Nel PD ci sono tante persone che si adoperano giornalmente, disinteressatamente e fuori dai riflettori per aiutare chi é in difficoltà. Ma anche il PD ha bisogno di liberarsi delle scorie.

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