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domenica 31 luglio 2011

IL MINISTRO GIULIO TREMONTI SOTTO ASSEDIO

Il ministro Giulio Tremonti é sotto assedio da tempo e sottoposto a intenso "fuoco amico". All'argomento ho dedicato parecchi post. Ne ricordo in particolare due:
a) quello del 27 Giugno che riferiva degli attacchi del sottosegretario Crosetto
b) quello del 27 Aprile che riferiva degli attacchi del ministro Galan che, non dimentichiamolo, é un ex dirigente Pubblitalia.
Sono mesi che, con la solita tecnica del "metodo Boffo", vengono sferrati attacchi al ministro ricorrendo alla Guardia di Finanza per spiarne comportamenti ed individuare eventuali punti di debolezza, costruendo dossier sul suo operato, ricorrendo ai servigi di stampa compiacente o di membri delle camere, per mettere in difficoltà il responsabile del ministero più importante.
Dietro tutto ciò c'é la manina del Presidente del Consiglio il quale ha come obbiettivo l'indebolimento del ministro fino ad indurlo alle dimissioni, ministro di cui non sopporta:
- la vera o presunta attività atta a creare le condizioni per poter subentrare  al premier in forte difficoltà
- la politica di rigore finanziario che il ministro conduce, solo da qualche mese aggiungo io, per evitare il default del Paese e che impedisce al premier di continuare a promettere agli italiani la luna nel pozzo
- il carattere forte e spigoloso del ministro, la sua maggior cultura generale ed economica in particolare
- il maggior credito di cui Tremonti gode negli ambienti internazionali
- il fatto che l'ingombrante presenza del ministro oscura l'immagine del premier che vede calare in continuazione il consenso intorno a lui e che, nel suo delirio senile, vede nemici in tutti coloro che non accettano la sua leadership
- il forte legame con Bossi e la Lega dei quali Tremonti é stato, almeno fino ad ora, interlocutore privilegiato
L'obbiettivo del premier é chiarammente quello di costringere Tremonti alla resa, incurante del fatto che a livello internazionale Tremonti viene visto, a ragione o a torto, come l'unico garante, insieme al Presidente Napolitano, di una gestione credibile delle finanze pubbliche e della difesa del debito sovrano dagli attacchi della speculazione.
Al cavaliere tutto questo non interessa, il bene del Paese non é tra le sue priorità, a lui interessa solamente vendicarsi e "distruggere" l'avversario.
Del resto ha già pronto il sostituto, non Mario Monti che, a mio avviso, risponderebbe con un garbato rifiuto ad un eventuale proposta e che già in passato declinò l'offerta. Monti é una persona seria e non é uno sciocco: non si vede chi o che cosa dovrebbero farglielo fare.
No, il sostituto di Tremonti é già lì pronto: Renatino é convinto di essere lì per lì per prendere il Nobel dell'economia e di capirne molto di più  di Tremonti che odia da sempre e ancor di più da quando l'ha definito un "cretino". Renatino é un pasdaran del berlusconismo, ha una ambizione infinita ed è sufficientemente sciocco, o cretino come direbbe Tremonti, per prendere l'incarico in questo momento.
La settimana che si sta aprendo sarà decisiva. Tremonti é oggettivamente indebolito dalla vicenda Milanese ed appare non lucido nel predisporre le sue linee di difesa. Io, se fossi in lui, mollerei: Il cerino passerebbe nelle mani di Renatino e Tremonti ne uscirebbe benissimo. Lui defensor patriae e gli altri affossatori della Nazione. Vedremo.Io  per un paio di giorni non scriverò: il prossimo post dalla Lombardia.

sabato 30 luglio 2011

GIUSEPPE D'AVANZO MUORE DI INFARTO A 58 ANNI

Apprendo dai notiziari che Giuseppe D'Avanzo, una delle firme di punta de "La Repubblica", é morto oggi a Roma, di infarto, all'età di 58 anni.
Ho sempre avuto grande stima di D'Avanzo al quale riconoscevo, tra le tante qualità, una grande facilità di scrittura che gli consentiva di rendere chiari e comprensibili  al lettore argomenti complessi, una autentica passione civile che animava la sua attività di giornalista di inchiesta, e, soprattutto, il suo essere uomo dalla schiena dritta e di grande statura intellettuale e morale.
Gioirà alla notizia il premier che vedeva D'Avanzo come fumo negli occhi. Io lo piango perchè con la scomparsa di D'Avanzo muore un'altro pezzo di democrazia in questo sciagurato Paese.
Un commosso saluto al Dr. DìAvanzo da parte di chi, attraverso questo piccolissimo spazio, cerca di difendere gli stessi valori e gli stessi principi.

L'ONOREVOLE MARIO BORGHEZIO INSISTE

Nei giorni scorsi ho dedicato all'onorevole Borghezio un post etichettato "Le beatitudini"
Apprendo da "La Repubblica on line" che la lega ha sospeso dal partito per tre mesi il poco onorevole il quale ha così reagito:
a) obbedisco
b) questa volta l'ho fatta fuori dal vaso - ha dichiarato - (toh, la stessa espressione che avevo utilizzato io ; per dovere di precisione io avevo scritto "vasetto")
c) ma io non ho sbagliato
Testa dura, questo Borghezio, una vera e propria testa di..............

venerdì 29 luglio 2011

LE ASTE DEI BTP DEL 28 LUGLIO

Il nostro debito sovrano, lo sappiamo tutti, é da giorni sotto l'attacco della speculazione internazionale per cui era di particolare importanza e delicatezza l'asta di BTP che si è tenuta ieri:
BTP TRIENNALI 4,25% SCAD. 1/7/2014
Importo offerto: 3,5 miliardi
Importo richiesto: 4,597 miliardi
Importo assegnato: 3,5 miliardi
Prezzo di aggiudicazione: 98,67
Rendimento lordo: 4,80% (+ 1,12%)
BTP DECENNALI 4,75% scad 1/09/2021
Importo offerto: 2,696 mld
Importo richiesto: 3,711
Importo assegnato 2,696
Prezzo di aggiudicazione: 92,85
Rendimento lordo: 5,77 (+ 0,83%)
L'asta non è andata malissimo ma va rilevato che i tassi hanno subito una ulteriore rapida impennata e che la richiesta é da considerarsi fiacca e non tranquillizzante per il sempre minor differenziale tra l'importo offerto dal Mintesoro e il richiesto.
Le cifre della manovra approvata la scorsa settimana sono già superate e mentre la casa brucia ci si gingilla con il processo lungo vs processo breve e con i ministeri trasferiti a Monza che "Lì sono e lì debbono restare" come dichiarato da Bossi davanti ai microfoni delle emittenti televisive con il sigaro in bocca(Mme de Rambouillet non avrebbe approvato) e i segni della malattia evidenti  nel cervello e nel fisico Rimane una furbizia bertoldesca della quale faremmo volentieri a meno

giovedì 28 luglio 2011

IL MINISTRO RENATO BRUNETTA

Tra i tanti .....personaggi autorevoli che ricoprono importanti ruoli istituzionali ha un posto di rilievo il professor Renato BRUNETTA, parlamentare e ministro e, a suo dire, in lizza per il premio Nobel per l'economia.
Il Brunetta è noto per l'arroganza con la quale affronta chi ha la ventura/sventura di esprimere valutazioni  o giudizi non allineati o addirittura contrari ai suoi, per i giudizi taglienti che esprime sui dipendenti pubblici (lui é ministro della funzione pubblica), in particolare sui precari, per il colorito linguaggio, per l'alta opinione che ha di se stesso. Adesso poi che é neo sposo non lo tiene più nessuno.
A me Brunetta sta simpatico e mi conquisterebbe totalmente se non fosse per la sensazione che ho, talvolta, che certi suoi atteggiamenti  un po' fuori dalle righe siano dovuti più che altro alla necessità di superare in qualche modo qualche piccolo complesso.
E comunque mi viene naturale associare il ministro al personaggio di una canzone composta da Fabrizio De André e che fa parte di un album ormai lontano nel tempo, album che si chiamava "No al denaro, no all'amore,  nè al cielo" e che era ispirato dall'Antologia di spoon river"
Il pezzo si chiama "UN GIUDICE"; ne riporto il testo:
" Cosa vuol dire avere/un metro e mezzo di statura/ve lo rivelan gli occhi/ e le battute della gente/o la curiosità/di una ragazza impertinente/che si avvicina solo/per un suo dubbio impertinente/vuole scoprir se é vero/quanto si dice intorno ai nani/che siano i più forniti/della virtù meno apparente/fra tutte le virtù/la più indecente/Passano gli anni i mesi/e se li conti anche i minuti/é triste trovarsi adulti/senza essere mai cresciuti/la maldicenza insiste/batte la lingua sul tamburo/fino a dire che un nano/é una carogna di sicuro/perché ha il cuore troppo/troppo vicino al buco del culo./Fu nelle notti insonni/vegliate al lume del rancore/che preparai gli esami/e diventai procuratore/per imboccar la strada/che dalle panche di una cattedrale/porta alla sacrestia/quindi alla cattedra in tribunale/giudice finalmente/arbitro in terra del bene e del male/ E allora la mia statura/non dispensò più buonumore/a chi alla sbarra in piedi/mi dicevavostro onore/e di affidarli al boia/fu un piacere del tutto mio/prima di genuflettermi nell'ora dell'addio/non conoscendo affatto/la statura di Dio"
Brunetta dovrebbe essere più prudente, a mio avviso, nelle sue valutazioni. Altrimenti fa la figura di un uomo livoroso, rancoroso e basta.

LE PARTENZE LO SPLEEN LA QUINTA DI MAHLER

Le vacanze al mare in Sicilia stanno per finire e ci si prepara alla partenza. Domenica in nave da Palermo, arrivo previsto a casa lunedì nel tardo pomeriggio. Qualcuno ha detto che partire é un po' morire; io so che quando mi capita, di dover partire, e soprattutto da qualche tempo a questa parte, vengo preso da uno strano senso di straniamento, un sottile senso di incertezza, un fondo di melanconia quasi una leggera angoscia difficile da descrivere ma che é reso bene dal termine SPLEEN che Baudelaire ha utilizzato così spesso.
E mi viene voglia di ascoltare musica che assecondi questo stato d'animo; sopra ogni altra la quinta di Mahler e soprattutto, della quinta, l'adagietto sulle note del quale auguro a tutti coloro che mi leggono una giornata, buona.

mercoledì 27 luglio 2011

L'ONOREVOLE MARIO BORGHEZIO SI SCUSA

Tra i tanti mentecatti che coprono ruoli istituzionali nel nostro Paese (un europarlamentare è un rappresentante delle Istituzioni) brilla la stella di Mario Borghezio, noto per la finezza delle sue argomentazioni, per la complessità del proprio pensiero, per la vasta cultura, per le sue capacità di esprimere giudizi articolati, per il decoro con cui ci rappresenta all'estero,
L'onorevole (sic) ha rilasciato nei giorni scorsi incaute dichiarazionii in merito a quanto accaduto in Norvegia, sii é accorto di averla fatta fuori dal vasetto (l'onorevole è minuto), ora chiede scusa e si dichiara pronto a farsi processare senza farsi scudo delle proprie guarentigie.
Troppo facile, sig. Borghezio. Ci sono molte altre alternative. Considerato che la rupe Tarpea(dalla quale venivano gettati i traditori della patria, dell'intelligenza e del buongusto) é a Roma, notoriamente ladrona e lontana dal suo adorato Piemonte, Padania, Italy, veda lei come fare. L'importante é che ci liberi della sua presenza, in fretta.
Con stima

GEORGE SOROS SI RITIRA

La notizia del giorno, in campo finanziario, é il ritiro di George Soros dalla sua attività di sempre: quella di speculatore sui mercati finanziari di tutto il mondo. Una persona mi ha chiesto qualche giorno fa chi fosse a speculare contro il nostro debito sovrano. Chieda a George Soros, ho risposto sorridendo
 Ma andiamo con ordine: George Soros, chi é costui?
Soros é stato definito in vari modi. Diciamo che é un signore di origine unngherese, ormai piuttosto anziano,  che ha gestito per decenni l'hedge fund più importante e aggressivo, QUANTUM, che ha speculato nel corso degli anni su tutto. Fanno ormai parte della storia gli attacchi speculativi su lira e sterlina all'inizio degli anni '90 e il contributo decisivo nello scatenamento della crisi del 2008.
Ricordo che gli hedge fund sono fondi fortemente speculativi con scarsissimi vincoli statutari all'operato degli amministratori che possono agire con libertà pressoché assoluta.
La motivazione che Soros ha addotto per giustificare  la cessazione dell'attività di QUANTUM é che OBAMA ha imposto delle misure di controllo dell'attività degli hedge funds che impedirebbero la libertà di movimento degli stessi.
La verità, amio avviso, é invece un'altra. Premesso che il fondo continuerà a gestire il cospicuo patrimonio della famiglia Soros (si parla d 25 miliardi di dollari), penso che a Soros siano venute meno le motivazioni per continuare l'attività per conto degli altri. Quello che doveva dimostrare a se stesso e agli altri l'ha dimostrato, é ricco in maniera indecente, é anziano, da tempo si dedica ad attivtà filantropiche, chi glielo fa fare.
Quello che é certo ed urgente, a mio avviso, é che le autorità politiche di tutte le aree finanziarie del pianeta prendano provvedimenti  che limitino in maniera drastica l'operatività dei fondi speculativi. Non é accettabile ed ammissibile che l'avidità di guadagno di pochi individui e società condizionino la vita, il futuro, il lavoro, i risparmi di miliardi di persone in tutto il pianeta.

martedì 26 luglio 2011

LA LEGA APRE A VILLA REALE DI MONZA LE "SUCCURSALI" DI ALCUNI MINISTERI

Qualche giorno fa, il 24 Luglio, ho dedicato un post alla apertura a Villa Reale di Monza delle succursali - chiamiamole così - di alcuni ministeri a ministro leghista:. E mi domandavo perchè opposizione, stampa, magistratura, Istituzioni , non intervenissero a riaffermare i principi costituzionali sui quali si regge il "contratto sociale" tra noi italiani.
E' intervenuto, per fortuna e ad ennesima conferma che la presidenza della Repubblica é l'unico auterevole garante delle Istituzioni, il Presidente Napolitano con una lettera al presidente del consiglio, al quale ormai bisogna ricordare per iscritto anche i principi basilari del suo ruolo. Un presidente del consiglio sotto tutela come gli interdetti, una situazione economica sempre più pesante, gli attacchi della speculazione internazionale, fenomeni di malaffare che emergono ogni giorno. Io vorrei non essere pessimista, ma come si fa. Ad consolationem ho ripreso in questi ultimi giorni di mare a fare il primo bagno all'alba. Vedere sorgere il sole dall'acqua, calma, calda e pulitissima, senza ovviamente nessuno in acqua a quell'ora, dà delle piacevoli sensazioni e predispone ad iniziar bene la giornata.
RARI NANTES IN GURGITE VASTO  (Virgilio, Eneide, libro I, 118)

LA QUESTIONE MORALE E IL PARTITO DEMOCRATICO

Chi segue il mio blog ormai sa di me  parecchie cose. Ne voglio sottolineare due:
a) che ritengo la questione morale la questione centrale per il futuro del Paese
b) che mi riconosco nelle posizioni del Partito Democratico al cui circolo di Busto Arsizio sono iscritto facendo anche parte della segreteria cittadina.
Sto seguedo con particolare attenzione, qui dal mare del golfo di Noto, le vicende che vedono coinvolti vari esponenti del PD e ritengo deveroso esprimere le mie valutazioni in merito. Potrei fare il furbo, glissare sull'argomento, ho la scusante di essere in vacanza, questo é vero, ma siccome "furbo" non sono mai stato, non vedo perché dovrei cominciare ad esserlo adesso.
In primis torno a precisare perchè mi riconosco nelle posizioni del PD. Ho ritenuto e continuo a ritenere che il PD sia il miglior contenitore politico di tutte le forze progressiste del Paese. L' essere progressisti a mio avviso significa una cosa sola in un Paese occidentale nel 2011. Preso atto che una società fondata sull'economia di mercato e sulla tutela delle libertà democratiche è quanto di meno peggio l'umanità abbia finora elaborato come schema di convivenza civile, essere progressisti significa proporre un modello di società le cui linee portanti siano principi di solidarietà, di attenzione ai più disagiati, di tutele di uno stato sociale forte in un contesto di libera iniziativa economica che lo Stato deve favorire e promuover e che consentano di dar vita ad una società equilibrata ed equa. Considerato che le risorse sono comunque limitate, quanto precede richiede in chi amministra la cosa pubblica sobrietà personale e gestione onesta, trasparente e al di sopra di ogni sospetto delle risorse.
Conseguenza di tutto ciò é che un partito che si ispira ai principi sopra enunciati non può essere coinvolto in episodi di corruzione o di gestione della cosa pubblica per fini di interesse personale.Utopia e ingenuità, le mie? Può darsi. Un singolo episodio può capitare e deve essere subito sanzionato. Più episodi, in parti diverse del Paese e in circostanze divese, lasciano intendere che comportamenti censurabili siano sistemici. In questi giorni il partito é coinvolto principalmente in tre episodi:
a) il caso Penati, il più eclatante per le cifre in gioco e per i ruoli che Penati ha coperto, ultimo quello di capo della segreteria di Bersani. Penati é accusato di corruzione in relazione alla riconversione delle aree ex Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni
b) il caso Tedesco, il senatore pugliese accusato di corruzione nella gestione della sanità in Puglia e per il quale la settimana scorsa il senato ha negato l'autorizzazione all'arresto
c) il caso Drocchi  accusato di corruzione in Liguria.
Lombardia, Puglia, Liguria.
Ho apprezzato che Penati abbia immediatamente rassegnato le proprie dimissioni dagli incarichi di partito, come lo scorso anno l'ex sindaco di Bologna Del Bono si dimise per episodi che in casa PDL sarebbero stati
giudicati normale prassi operativa, ma questo non basta.
Dimettersi quando si é stati colti con le mani nella marmellata é gesto doveroso che però non attenua di un iota le responsabilità. E se é vero che é sempre valida la presunzione di innocenza, a pelle ci si accorge se le  accuse hanno fondamento o no.
Continuerò a seguire con la massima attenzione lo stato delle cose e poi valuterò il da farsi.
Gli unici vantaggi della mia età sono il poter scegliere e non subire i compagni di viaggio e l'assoluta libertà di giudizio e di comportamento, Io conto poco nel partito ma conto molto per me stesso e per chi mi apprezza, non ultimi i lettori quotidiani di questo blog.
Ritornerò spesso sull'argomento nelle prossime settimane. Mi auguro che i commenti siano numerosi ed articolati.

lunedì 25 luglio 2011

LE AGENZIE DI RATING

Alle Agenzie di rating ho dedicato parecchi post (cfr.etichette) vista l'importanza che esse hanno nell'influenzare la stabilità finanziaria di intere aree del pianeta ed in definitiva del pianeta stesso. Riprendo il tema oggi perché Moody's ha ulteriormente ridotto il rating della Grecia, di due livelli di giudizio, giudicando di fatto"spazzzatura" i titoli di stato greci.
Non voglio entrare nel merito del giudizio. Mi chiedo però perché i destini di popoli, stati, comunità, cittadini, debbano essere nelle mani di sole tre società (Standard & Poor's, Moody's, Fitch), tutte statunitensi, tutte "private" e che, ne sono assolutamente convinto, non escludono a priori la possibilità di scambiare denaro o altre utilità contro giudizio, in particolare nel giudicare emissioni "Corporate"
Non sarebbe opportuno che la comunità internazionale si ritrovasse d'accordo nell'affermazione di un principio molto semplice?:
" Le sole valutazioni che contano e di cui si deve tener conto sono quelle di organismi pubblici come FMI BCE BANCA MONDIALE BEI. Le valutazioni delle società di rating hanno valore di giudizi di esclusiva natura privata"
Sono convinto che quanto precede servirebbe a ridurre immediatamente lo strapotere delle agenzie e darebbe agli enti sopracitati.il ruolo di soli emanatori di giudizi Non sono così ingenuo da non sapere che negli organismi sopracitati prevale il "peso" dei Paesi di maggiore importnza economica e politica, ma sempre meglio che "dipendere" dal giudizio di società private che hanno come finalità principale della loro attività quella di produrre utile,

domenica 24 luglio 2011

LA LEGA APRE A VILLA REALE DI MONZA LE "SUCCURSALI" DI ALCUNI MINISTERI

Questa settimana é avvenuto un episodio che in qualsiasi paese civile basato sullo Stato di diritto avrebbe provocato sollevazioni da parte di tutti gli schieramenti politici. La Lega, partito che su scala nazionale non arriva al 10% di consensi e che solo nelle valli della bergamasca, del bresciano, della Valtellina o del varesotto riesce ad avere maggiori consensi, un partito guidato da una persona che va in giro con il dito medio ben disteso a dire - con voce tremolante, peraltro - che con la bandiera italiana lui sa cosa farci, che tra i suoi più autorevoli esponenti ha quel fine intellettuale che risponde al nome di Borghezio o quell'autorevole rappresentante del Paese a livello europeo che risponde al nome di Francesco Speroni, da Bùsti Grandi (Busto Arsizio ndr), noto per il gesto dell'ombrello o per le sue performance alla guida di costose vetture pagate dai contribuenti (non mi risulta che abbia altre fonti di reddito al di fuori dell'indennità di parlamentare europeo) e che può vantare tra i suoi leaders il rubicondo Calderoli o il gradevole Castelli, quel partito  che si é inventata la Padania - che non esiste - che parla benissimo in dialetto camunoceltico ma che con l'inglese ha qualche problema, il partito che é partito con lo slogan "Roma ladrona" e che é arrivato ad apprezzare con voluttà le gioie del sottobanco, quel partito lì ha aperto degli uffici di rappresentanza  o succursali, non si capisce bene, di alcuni ministeri a villa reale di Monza che, tra l'altro, é il luogo meno adatto visto che era dimora dei re di Casa Savoia che non hanno mai brillato per eccessivo amore per le classi  popolari. Ha aperto coinvolgendo anche un imbarazzato Tremonti che si vergognava come un ladro di "dover" partecipare alla cerimonia ed avendo come autorevole supporto governativo la minestra del turismo (non é un errore di battitura) M.V. Brambilla, quella che a detta di Bisignani é "mignotta come poche" (cfr mio post del  22 giugno u.s.)
Ha aperto e nessuno interviene? Carabinieri, magistratura, partiti dell'opposizione, vi siete distratti? Guardate che non si può fare e ricordate che il carnevale c'é in inverno non in estate. Lo sa pure il grande Renzo Bossi, detto "la truite aux amandes", al quale ho dedicato il 29 gennaio e l'11 ottobre 2010 due post tutti per lui ripercorrendo le luminose tappe della sua carriera scolastica e politica,
E poi vogliamo che i "mercati" ci risparmino e che la speculazione finanziaria internazionale non  approfitti di un paese in mano a simil gente?
Ma va là - direbbe l'avvocato Ghedini

giovedì 21 luglio 2011

PIERGIANNI PROSPERINI, SPECCHIO DEI TEMPI, CI RICASCA

All'ineffabile Piergianni Prosperini ho dedicato a suo tempo un post che intitolai "Piergianni Prosperini, specchio dei tempi." Il post lo pubblicai  il 23 Marzo 2010; sono andato a rileggerlo: é gustoso.
Ma il Piergianni, sempre paciarotto, ci è ricascato: un' altra mazzetta di 10.000 euro su un contratto di 300,000. I prezzi sono rimasti costanti. Prosperini é coerente, prende il 3%
C'é poco da commentare. Io mi auguro soltanto che, vista la recidiva, possa restare ospite per un periodo sufficientemente lungo delle patrie galere, a spese del contribuente.
Certo é che lo squallore di certo personale politico, si fa per dire, é senza limiti. E putroppo non passa giorno che non emerga uno scandalo, un episodio di corruzione, una violazione di norme giuridiche. Anche Penati, ora

A BUSTO LEGA E PDL FANNO IL PIENO

A Busto stanno avvenendo cose che danno la misura di come é gestita la città dalle forze che hanno vinto le elezioni ammministrative di maggio.
Vediamo:
a) con delibera di giunta del 27 Giugno (prima dell'insediamento del consiglio comunale) sono state concesse erogazioni di notevole importo (dai 15.000 a 20.000 euro ciascuno, riferiscono  fonti di stampa) a 5 dirigenti comunali mentre al resto del personale vengono richiesti sacrifici. Finalità delle erogazioni? Non si capisce bene. La mia interpretazione è che servano a tenerseli buoni favorendo sinergie tra componente politica e componente tecnica nell'esclusivo interesse dei cittadini bustocchi
b) sono stati nominati i presidenti di commissioni consiliari. La maggioranza ha fatto il pieno e non ha concesso alle opposizioni alcuna presidenza venendo meno ad una prassi in vigore in tutte le democrazie occidentali nelle quali il conntrollo democratico dell'operato delle amministrazioni é riconosciuto comunemente alle opposizioni.
c) per la individuazione dei componenti dei consigli di amministrazione delle partecipate, in particolare di Agesp servizi, Manifattura Cittadina ha preso l'iniziativa - ad evitare che la maggioranza occupasse arbitrariamente tutte le posizioni - di sollecitare i cittadini che fossero stati interessati a proporsi per il ruolo ad inviare il loro curriculum al sito di Manifattura che poi li avrebbe fatti giungere all'ufficio protocollo del comune. Sembra che siano giunti 13 curricula
La sensazione che se ne ha é che la fame spartitoria dei due maggiori partiti (Lega e PDL) non conosca più limiti e non cerchi più nemmeno di nascondere la reale natura dello scontro (potere, controllo delle finanze del comune, controllo degli appalti, ambizioni personali)
L'opposizione può fare poco in questo contesto ma una cosa la può fare,a mio avviso.
Se ravvedesse nell'operato degli amministratori anomalie, cose poco corrette, comportamenti non in linea con le norme legislative, il percorso tra Palazzo Gilardoni e la procura della Repubblica può esssere fatto tranquillamente a piedi.

UNA OSSERVAZIONE PICCOLA PICCOLA, SEMPLICE SEMPLICE, BANALE BANALE

La concessione dell'autorizzazione all'arresto dell'onorevole Papa ha scatenato una serie di reazioni che si sostanziano in definitiva nel denunciare un attentato alla libertà dei deputati e dei senatori, un pericolo di "giacobinismo" che travolgerebbe le Istituzioni, una deriva dagli sbocchi imprevedibili. Il "Giornale", fondato da Montanelli ed ora finito nelle mani di Sallusti, ha titolato "Tremate, Tremate, le manette son tornate." Cicchitto ha fatto in aula un intervento veemente a difesa della funzione parlamentare, lo stesso Papa si é definito "prigioniero politico".
Io faccio una osservazione semplice semplice, banale banale
MA SE LA CLASSE POLITICA SMETTESSE DI COMMETTERE REATI, SE INTERPRETASSE IL SUO RUOLO - DEL RESTO BEN REMUNERATO - COME SERVIZIO ALLA POLIS E NON COME MEZZO PER ARRICCHIMENTI PERSONALI O DI PARTE POLITICA, SE GLI APPALTI PUBBLICI NON FOSSERO ACCOMPAGNATI DA MAZZETTE CHE FANNO LIEVITARE I COSTI E TURBANO IL TANTO ESALTATO MERCATO, SE AVESSIMO UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COME DEGASPERI E NON COME QUELLO ATTUALE CHE GRIDA CONTINUAMENTE AL COMPLOTTO, SE SCILIPOTI TORNASSE A FARE IL SUO LAVORO, NON SI RISOLVEREBBERO TUTTI I PROBLEMI? SE NON SI COMMETTESSERO REATI LA MAGISTRATURA NON AVREBBE OGGETTO PER PERSEGUITARE ALCUNO.
CI SIAMO MAI CHIESTI PERCHE' DE GASPERI, EINAUDI, ALMIRANTE, NENNI, TOGLIATTI, MERZAGORA, MALAGODI E TANTI ALTRI DELLA FASE INIZIALE DELLA NOSTRA STORIA REPUBBLICANA, NON SONO STATI MAI PERSEGUITI PER REATI DI CORRUZIONE E CONNESSI?
LA RISPOSTA E' SEMPLICE: PERCHE' NON LI COMMETTEVANO.

martedì 19 luglio 2011

LE GUARENTIGIE DEI DEPUTATI E DEI SENATORI

Il nostro ordinamento, lo sappiamo tutti, prevede una rappresentanza costituita da 630 deputati e da 315 senatori. Il quadro é completato dai senatori a vita(ex Presidenti della Repubblica) e dai senatori nominati dal Presidente della Repubblica.( 5 al massimo)
L'art 68 della Costituzione regola le guarentige che tutelano i parlamentari e che riporto integralmente.
Art.68: "I membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni.
Senza autorizzazione della camera cui appartiene nessun membro del parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale é previsto l'arresio obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione é necessaria per sottoporre  i membri del parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni e comunicazioni e a sequestro di corrispondenza"
Questo dice la Costituzione.
Sul primo capoverso nulla da eccepire. Nessun parlamentare può essere sanzionato per come vota e per quello che dice e scrive nell'esercizio della propria funzione.
Il secondo capoverso afferma invece il principio che un parlamentare non può essere arrestato, nè perquisito sulla persona nè nel proprio domicilio senza autorizzzazione della camera cui appartiene. Uniche eccezioni: una sentenza passata in giudicato (con i nostri tempi praticamente mai o dopo lunghissimo tempo) o nel caso sia stato colto in flagranza per un reato grave( lo trovano con la pistola fumante accanto al  cadavere della moglie, lo colgono con in tasca una mazzetta appena passata di mano)
L'autorizzazione é necessaria anche per sottoporlo ad intercettazione e per  sequestrargli corricpondenza-
In linea di principio anche queste tutele sono giuste, anche se è evidente la disparità di trattamento con i comuni cittadini,.per difendere il parlamentare dal pericolo che possa eesere accusato ingiustamente da avversari politici, da altri soggetti o da magistrati superficiali.
Le tutele sono giuste in linea di principio per la tutela in astratto del singolo parlamentare.
Sono molto meno condivisibili se vengono usate, come sono state sempre usate, a difesa della "casta"e a difesa di personaggi indifendibili.
E' per questo che la votazione sul deputato Papa é importante. Tutti quanti riconoscono che non c'é fumus persecutionis. Berlusconi lo vuol difendere "a prescindere" ed ha paventato come pericoloso precedente l'eventuale concessione della autorizzazione; chi ha minimamente a cuore la difesa delle Istituzioni non dovrebbbe avere dubbi sulla concessione.
Mi auguro che la votazione avvenga a scrutinio segreto; permetterà ai cittadini di conoscere quanti sono i deputati con senso delle Istituzioni e quanti sono quelli cui interessa solamente la difesa dei propri interessi e dei propri privilegi.

PAOLO BORSELLINO E IL G 8 DI GENOVA

Oggi ricorre il diciannovesimo anniversario dell'assassissinio di Paolo Borsellino e della sua scorta e il decimo anniversario del G8  di Genova.
A prima vista sembrerebbe che non ci sia alcun nesso tra i due accadimenti. Io, invece, ritengo che ci sia un fil rouge che colloca i due fatti e molti altri in uno stesso solco interpretativo. La nostra Democrazia é debole, fragile e sottoposta in continuazione ad attacchi. 
Difendiamola, la nostra democrazia: molto e a molti é costato conquistarla

lunedì 18 luglio 2011

LE REAZIONI DEI MERCATI ALLA MANOVRA

Ieri scrivevo che alla riapertura dei mercati stamattina ci sarebbe stato probabilmente un rimbalzo ma che sarebbe durato poco. Ero troppo ottimista: non solo il rimbalzo non c'é stato ma la seduta si sta sviluppando su basi di profondo rosso. Prosegue evidentemente massiccia  la vendita allo scoperto sia di azioni del nostro mercato che di titoli di Stato La speculazione ha individuato nell' Italia il bersaglio dal quale ricavare i maggiori profitti e prosegue senza tentennamenti nell'attuazione di tale strategia. Ho già scritto mesi fa che Grecia e Irlanda erano ballons d'essai e che la caccia grossa avrebbe avuto noi come preda. Vediamo se giovedì a livello europeo si riuscirà ad individuare delle misure efficaci per contrattaccare al tiro al piccione di cui siamo fatti oggetto. Vedremo, certo è che si naviga a vista.

domenica 17 luglio 2011

LA MANOVRA

Ero indeciso se dedicare alla manovra un articolo che la esaminasse in dettaglio. Su tutti i quotidiani, sia cartacei che on line, sia nelle trasmissioni di informazione televisiva l'argomento è stato trattato in lungo e largo per cui mi sembrava di non aver niente da aggiungere.
Mi limiterò pertanto ad alcune considerazioni di carattere più generale-
Sostengo da tempo che per rimettere a posto il bilancio dello stato bastano due semplicissime misure:
a) dal lato delle entrate una lotta senza quartiere all'evasione fiscale. Con gli attuali supporti elettronici si può fare.
b) dal lato delle uscite una lotta senza quartiere a sprechi e corruzione
Sostengo da altrettanto tempo che Giulio Tremonti é il principale responsabile della situazione nella quale il Paese si trova. Perchè se é vero che il presidente del consiglio di economia capisce poco o niente e quel poco  lo ha appreso al CEPU, il ministro dell'economia è tutt'altro che un incompetente ed è pienamente responsabile di una politica economica che nell'ultimo decennio é stata caratterizzata da misure di vantaggio per gli elusori e gli evasori(( una per tutti i tre scudi fiscali del decennnio), da "creatività" che ha nascosto la reale situazione dei conti, dalla totale assenza di una strategia che denotasse una visione lunga dei destini del Paese.
Solamente nell'ultimo anno, vedendo avvicinarsi il crash con l'iceberg ( a proposito, adesso tutti parlano di TITANIC, io ne scrivo da più di due anni), ha indossato le vesti del difensore della stabilità e del sostenitore dell'austerità nella gestione della cosa pubblica. E quello che è esilarante é che, essendo stato l'unico della maggioranza e del governo a far finta di fare l'austero, ora è l'unico che, anche da parte degli osservatori internazionali, viene ritenuto in grado di rimediare alla situazione. Assurdo.
Tornando alla manovra, il giudizio che se ne può dare, in sintesi , é questo
a) é una colossale operazione di macelleria sociale
b) poggia essenzialmente su un forte incremento di imposte (per chi le paga) (ridurre le detrazioni e le deduzioni equivale ad un aumento delle imposte)
c) colpisce essenzialmente i ceti  medi e medio bassi a reddito fisso( con la citata riduzione delle detrazioni e deduzioni)
d) é una ulteriore tappa dello smantellamento dello stato sociale (ticket sulle prestazioni sanitarie)
e) contiene una patrimoniale mascherata; l'imposta di bollo sui depositi titoli é una patrimoniale
f) non contiene alcuna misura di contenimento dei costi della politica
g) contiene misure di pura demagogia. Bollo sulle auto di potenza superiore ai 225 Kw(sono pochissime le auto interessate ed i proprietari non hanno preoccupazioni economiche di nessun tipo.) Contributo a carico delle pensioni  superiori ai 90.000 euro (sono pochissime e vengono percepite da persone che hanno buoni patrimoni alle spalle). Rammento che il contributo é sulla parte eccedente i 90.000.
h) non contiene alcuna misura  per il rilancio dell'economia, misure che sarebbero estremamente necessarie per far ripartire la crescita che è ferma da un decennio
i) non contiene alcuna misura in favore delle nuove generazioni, anzi. La riduzione della deducibilità degli interessi sui mutui colpisce soprattutto i giovani
INFINE E' LA MANOVRA DI UN GOVERNO DI MENTECATTI E DI GENTE CHE GIOCA CINICAMENTE SULLA PELLE DI 60 MILIONI DI ITALIANI. BOSSI CHE DUE GIORNI FA' DICHIARA CHE L'ONOREVOLE PAPA VA ARRESTATO E IL GIORNO DOPO CAMBIA IDEA SI INSERISCE PERFETTAMENTE IN QUESTO CONTETSO.
Questo Paese non si salva e la speculazione internazionale se ne sta accorgendo benissimo. Domani riaprono i mercati; probabilmente ci sarà un rimbalzo positivo che durerà poco. A questo riguardo osservo che le cifre della manovra sono già superate. L'aumento dei tassi sulle nostre emissioni di BTP si è già mangiato una buona fetta delle cifre.
SURSUM CORDA ITALIANI CHE NE ABBIAMO BISOGNO
Quanto a me, riaffora sempre più prepotente il Saint-Just che c'è in me e che tende a prevalere su Voltaire

sabato 16 luglio 2011

il BerteBlog: Alberto la sa lunga

il BerteBlog: Alberto la sa lunga: "Alberto Pirani l'aveva detto: 'lasciate un po' di tempo e la questione dello spread per i nostri titoli vedrete che ci metterà tutti al tapp..."


Ho recepito sul mio blog l'articolo che Alessandro Berteotti mi ha dedicato sul suo blog

LE STATISTICHE DEL MIO BLOG

Siamo arrivati a 30.000 visualizzazioni. Le visualizzazioni hanno segnato un picco durante la campagna elettorale, con una punta di oltre 450 in un solo giorno, poi sono ritornate su livelli più contenuti ma sempre superiori alle 100 visite al giorno.
I post più letti:(dall'inizio delle rilevazioni statistiche)
a) Il debito pubblico italiano - dati al 31 Gennaio 2011 con 3.446 visualizzazioni
b) Busto Arsizio Elezioni Amministive 2011 - articolo del 17 Aprile con 991 visualizzazioni
c) Busto Arsizio Elezioni Amministrative  2011 - articolo del  2 Aprile  con 615 visualizzazioni
Il pubblico, dopo l'Italia,
a)  739 visualizzazioni dagli USA
b)  278 visualizzazioni dal Regno Unito
c)  275 visualizzazioni dalla Germania
Il passaggio da 25.000 a 30.000 visualizzazioni è avvenuto in  40 giorni
Prossimo appuntamento a quota 35.000

venerdì 15 luglio 2011

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 31 MAGGIO 2011

Stamane è stato pubblicato il supplemento mensile al bollettino statistico con i dati dell'indebitamento pubblico al 31 Maggio 2011.
Ero particolarmente curioso di conoscere i dati vista la settimana di fibrillazioni dalla quale venivamo.
E vediamoli, i dati:
- l'indebitamento ha raggiunto un nuovo record collocandosi a 1.897.472 milioni di euro con un incremento  di poco meno di 7 miliardi rispetto al mese di Aprile.
- dall'inizio dell' anno il debito è cresciuto di 54.457 milioni in cinque mesi
- il debito é costituito per 1.597.357 milioni da titoli a lungo termine (la Dssa Cannata santa subito)
- la duration, cioé la vita media residua, del debito è di 7,7 anni
- il debito publico é in mano per 796.220 milioni a soggetti non residenti (e questo é l'elemento di maggior debolezza della struttura del nostro debito)
Non ci sono da fare molti commenti: il debito continua a salire per cifre considerevoli malgrado i tagli, la mancanza di investimenti, le continue affermazioni che tutto é sotto controllo. Soggetti non residenti hanno in mano 796 miliardi e sarebbero dolori forti se gli investitori esteri cominciassero a non fidarsi più e a rallentare le sottoscrizioni. La guardia deve rimanere alta perchè la situazione continua ad essere estremamente pesante e delicata.

IL TITANIC

Ieri il Ministro Tremonti, nel presentare in Senato la manovra, ha fatto riferimento alle vicende del TITANIC ed ha sottolineato che se il Paese e l'Europa affondano non si salvano nemmeno i passeggeri di prima classe. Questo é solo parzialmente vero perchè i passeggeri di prima classe hanno comunque possibilità ben maggiori degli altri di cavarsela. A me ha fatto particolarmente piacere il riferimento al Titanic. Ho scritto innumerevoli volte che l'Italia assomigliava al Titanic che andava inesorabilmente incontro al suo iceberg mentre l'orchestra continuava a suonare. Ora sembra che se ne siano accorti tutti tranne, in verità, il beneamato che, asserragliato a palazzo Grazioli,"ripudia i tagli del tesoro". Lui sì che avrebbe ridotto le tasse, non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani ecc.ecc.ecc.; se dipendesse da lui..................
Ho anche scritto in passato che la legge Basaglia, se in linea di principio aveva delle positività, nella realizzazione pratica aveva evidenziato notevoli criticità perché, diciamocelo, prima della legge Basaglia certe persone sarebbero state curate in una struttura "ristretta" che avrebbe evitato che si facessero del male e facessero del male.
La settimana scorsa abbiamo evitato all'ultimo momento di fare un frontale con l'iceberg, l'orchestra sembra aver smesso di suonare, e questo è estremamente positivo, ma il percicolo non è passato. Ci vuole un capitano che conosca bene il suo mestiere, abituato a navigare tra le nebbie, e non racconti che il mare é senza pericoli.
La nottata sembra stia passando, all'orizzonte si intravede l'aurora dalle rosee dita, come diceva Omero, speriamo che il sorgere del sole non faccia vedere solo macerie.

giovedì 14 luglio 2011

SILVIO BERLUSCONI RES NULLIUS VEL RES DERELICTA ANIMO DERELINQUENDI

Chi ha fatto studi giuridici ricorda che una delle prime cose che si studiava preparando l'esame di " Istituzioni di diritto privato" erano i concetti di:
a) RES NULLIUS
b) RES DERELICTA ANIMO DERELINQUENDI
Il primo concetto riguarda le cose o i beni di proprietà di alcuno e quindi di tutti (l'aria,l'acqua, la fauna ittica)
Il secondo riguarda le cose abbandonate dal proprietario con l'intenzione di abbandonarle e, quindi, di proprietà di chi le raccoglie.
Mi sono venuti in mente questi due concetti riflettendo sull'assordante assenza del capo del governo in questa delicatissima settimana per le sorti dell'Italia. A me sembra che tutto il mondo politico e una percentuale sempre più elevata di cittadini abbiano abbandonato il premier che si trova nella situazione della res derelicta animo derelinquendi. Ma siccome nessuno raccoglierà la res derelicta, essa - la res - si troverà ben presto oggettivamente nella situazione della res nullius, eterea ed evanescente come l'aria di montagna, chiara e trasparente come l'acqua dei ruscelli montani.Delle quali poco a poco non ci si accorge nemmeno perchè fanno parte delle cose inanimate che sono lo sfondo sul quale si svolge la nostra vita.
RES.............DERELICTA................NULLIUS
Mi piace, mi piace, mi piace

martedì 12 luglio 2011

L'AVVOCATO GHEDINI DICHIARA CHE FINIVEST PAGHERA'

L'avvocato Ghedini, povero cristo, che da parecchio tempo non ne azzecca una, ha dichiarato che Fininvest pagherà i 560 milioni alla Cir.
Io osservo due cose:
a) che Fininvest pagherà perchè non può fare altrimenti. Anzi, pagheranno le banche che hanno emesso la fidejussione che si rivarranno su Fininvest
b) che l'avvocato Ghedini, detto anche " ma va là", verrà avvicendato quanto prima nel suo incarico di legale di fiducia del premier. Non ne vince una, di cause

IL G 8 DI GENOVA DIECI ANNI DOPO

Dieci anni fa il governo di allora, che è lo stesso di adesso, fece a Genova "prove generali di fascismo".
Ne ero convinto allora, ne sono ancor più convinto ora.
Ne ero talmente convinto che, allora, io che lavoravo in Piazza De Ferrari, a trenta metri da Palazzo Ducale, in quei giorni me ne andai con mia moglie in vacanza il più lontano possibile da Genoova, alle Maldive.
Rientrai il martedì successivo al fine settimana del G 8 e seppi della caserma di Bolzaneto, del ragazzo ucciso, del comportamento delle cosiddette forze dell'ordine che andarono ben oltre alla loro legittima azione di contrasto. Berlusconi, Scajola, Fini, anche lui a quel tempo, furono, sono, i responsabili di quei fatti, davanti alla legge, al popolo italiano, alla storia.

L'ATTACCO AL NOSTRO DEBITO SOVRANO

Tra meno di due ore riaprono i mercati ed è difficile prevedere se proseguirà l'attacco speculativo o meno. Difficile perchè anche gli USA hanno gravissimi problemi di bilancio. Oggi, inoltre, c'è una consistente asta di Bot il cui esito è difficile da decifrare.
Quello che colpisce è il silenzio assordante del premier e del ministro dell'economia e vergognosi sono i titoli dei due quotidiani di supporto al premier, Il giornale e Libero.
Esilarante poi è l'affermazione di Ennio Doris secondo la quale il sistema bancario italiano è il più solido del mondo.
Siamo in mano a degli irresponsabili e la ricetta per salvarci è una sola:
                                                 centralità della questione morale
Nessuna misura, nessun sacrificio serviranno ad alcunchè se non verranno allontanati corrotti, corruttori, raccomandati senza alcuna competenza e capacità, in pratica tutta la classe politica di governo e buona parte di quella di opposizione. Una vera e propria palingenesi come dopo una guerra. Ricordiamo l'Italia del '45: la situazione è la stessa.
Questo non è moralismo, è semplicemente realismo. Un Paese corrotto e inefficiente come il nostro non può che fare la fine dei paesi corrotti e inefficienti come l'Argentina, la Grecia e quelli del terzo mondo.
Non penso da oggi quello che penso, l'ho detto e l'ho scritto da tempo e la centralità della questione morale é la chiave di lettura del mio libro "Sulla crisi e dintorni" che ho pubblicato lo scorso Gennaio. Prediche inutili, le mie, come furono inutili a suo tempo quelle di personaggi ben più autorevoli di me

lunedì 11 luglio 2011

CONTINUA L'ATTACCO AL NOSTRO DEBITO SOVRANO

La seduta di borsa sta chiudendo in questo momento von una perdita del 4%.
Mi auguro che nelle prossime ore le autorità responsabili riescano a prendere delle misure idonee a tenere sotto controllo la situazione che è pesante, molto pesante.

CONTINUA L'ATTACCO AL NOSTRO DEBITO SOVRANO

Oggi, lunedì 11 Luglio, i mercati hanno riaperto sotto il segno del pessimismo e sotto il segno delle vendite, sia di azioni sia di titoli obbligazionari sia di titoli di stato.
Le vendite continuano ad interessare prevalentemente i nostri BTP e quello che è più grave è che a vendere, in questa fase, sono soprattutto gli investitori istituzionali (fondi pensione, banche) mentre gli hedge funds sembrerebbe che stiano ancora alla finestra affilando le armi,
Nel frattempo la BCE ha aumentato i tassi, il differenziale con i bund tedeschi aumenta di giorno in giorno per cui le cifre della manovra sono di fatto già superate..
Coloro che seguono il mio corso di economia alla Universiter di Castellanza mi daranno atto che da anni sto dicendo e scrivendo che si sarebbe arrivati al REDDE RATIONEM.
Se ne può uscire, ma solo con un governo tecnico di salvezza nazionale che potrebbe essere guidato da Mario Monti e comunque da persona internazionalmente credibile e lontana anni luce dall'attuale premier.

domenica 10 luglio 2011

IL LODO MONDADORI

La famiglia del premier, in primis la figlia Marina, ha espresso giudizi durissimi sulla sentenza (di secondo grado, meglio precisarlo e che conferma di fatto quella di primo grado) che condanna la Fininvest a pagare una notevole somma di denaro al Gruppo Cir/De Benedetti in relazione ai danni  da questo  subìti in relazione alle vicende del cosiddetto LODO MONDADORI che attribuì la Mondadori stessa al Gruppo del presidente del Consiglio sulla base di una sentenza del Giudice Metta pagata, è stato accertato giudizialmente, 400 milioni di lire.
Si tratterebbe del solito accanimento contro il premier e il suo Gruppo, vittime innocenti dell'azione distruttiva dei giudici "di sinistra"che perseguitano da sempre il presidente del consiglio e le sue attività
Io faccio una piccola osservazione, prima di cercare di spiegare con parole chiare e semplici, così almeno cercherò di fare, l'oggetto del contendere.
Il premier da vent'anni è tirato in ballo dalle procure di tutta Italia e anche di quache Paese estero (basti pensare alla Spagna e alle inchieste del giudice Garzon) per una gamma di reati che comprende quasi tutto il codice penale: corruzione in atti giudiziari, falso in bilancio, prostituzione minorile,corruzione di magistrati, ufficiali della guardia di finanza, pubblici ufficiali in genere ecc.ecc.ecc.
E non è vero che è stato sempre riconosciuto innocente. Spesso si è salvato con la prescrizione, alcune volte è stato condannato in primo grado ed il procedimento è ancora in corso. Il fatto é che il premier ha sempre concepito come costo industriale la corruzione, ha sempre considerato tutti in vendita e perciò comprabili, non ha mai esitato a violare le regole del codice civile e del coodice penale (non parlo delle regole del codice etico) se nel rapporto costi/benefici prevaleva l'utilità di violare la norma sul rischio che si correva.
Comportamenti discutibili, censurabili ma in qualche modo comprensibili se si limitavano alla attività imprenditoriale(sai di commettere reati, ti conviene farlo, valuti il rischio, lo fai, amen, l'importante che  le sanzioni arrivino rapide in caso di accertamento di responsabilità) ma non tollerabili in un uomo di stato responsabile dei destini di una nazione di 60 milioni di abitanti
Alfano ha dichiarato ieri che il premier è sereno per poter governare.
Excusatio non petita, accusatio manifesta, caro sig. ministro neo segretario del partito dell''amore e degli onesti (glielo dico in siciliano - sto scrivendo dalla Sicilia - "minchia, ma che ci vulissi prinniri pu 'u culu, signor ministro ?"
No, SB era "unfit" prima ed è sempre più deleterio adesso. Chieda al ministro Tremonti in che condizioni sono le casse dello stato.
E i suoi incontri con le procure sono conseguenze di comportamenti, non di accanimenti. A meno che non si voglia dire che la magistratura è superflua ed allora tutto si tiene.
E veniamo al LODO MONDADORI
Siamo nella seconda metà degli anni '80. Il gruppo Fininvest in piena espansione decide di acquisire la Mondadori rastrellando sul mercato consistenti pacchetti di azioni. Le operazioni avvengono in gran parte con lo schermo di società estere del perimetro Mills e utilizzando fondi esteri.
I pacchetti acquistati non sono peraltro sufficienti ad acquisire il controllo del Gruppo-
Nell' 87 muore Mario Formenton, marito di Cristina Mondadori, che amministra il pacchetto di azioni rimasto alla famiglia. Si apre la sucessione ed emergono contrati in famiglia sul miglior utilizzo del pacchetto.
Mario Formenton, che di De Benedetti era amico, aveva stipulato un contratto con quest'ultimo per il passaggio delle quote a De Benedetti entro il 31 Gennaio 1991. Gli eredi, invece, optano per cedere il pacchetto al Gruppo Fininvest che, nel frattempo, aveva acquisito il pacchetto di Leonardo Mondadori.
Nel novembre 89, nello studio dell'avvocato Dotti, di sabato mattina, viene perfezionata l'operazione di passaggio del pacchetto in mano agli eredi Formenton al Gruppo Fininvest per l'importo, pare, di circa 200 miliardi di lire, il che consente a Silvio Berlusconi di insediarsi nel gennaio 90 come nuovo Presidente della Mondadori. E' il culmine della "Guerra della Rosa."
De Benedetti non ci sta, si apre un contenzioso e le parti (a quel punto sono rimasti solamente Fininvest e Cir) si accordato per attribuire ad un arbitrato il compito di dirimere la controversia.
Viene nominato un collegio arbitrale di tre persone: di esso fanno parte il prof. Pietro Rescigno (mio professore di Istituzioni di diritto privato a Bologna nella seconda metà deglii anni 60) designato dalla Cir, Natalino Irti, desgnato dai Formenton, Carlo Maria Pratis, Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, designato dal primo presidente della Corte di Cassazione.
Il 20 Giugno 1990 il verdetto: l'accordo Formenton/De Benedetti è valido per cui le azioni ex Formenton debbono andare a De Benedetti che, a quel punto, ha il 50,3% delle ordinarie e il 79% delle privilegiate.
Come conseguenza del lodo, Sivio Berlusconi lascia la Presidenza di Mondadori.
Ma il Presidente del consiglio, coriaceo come sempre, e i Formenton non si danno per vinti ed impugnano il lodo presso la corte d'appello di Roma la quale stabilisce che del caso dovrà occuparsi la sezione civile.
La sezione civile, presieduta da Armando Valente con giudici a latere Giovanni Paolini e Vittorio Metta, relatore, sentenzia che una parte dell'accordo Formenton/De Benedetti è in contrasto con le regole del codice civile per cui l'intero accordo deve ritenersi nullo.
La sentenza annula il lodo e, di conseguenza, le azioni tornano al Gruppo Fininvest.
Viene accertato giudizialmente, in un procedimento a parte, che il giudice Metta ha ricevuto attraverso l'avvocato Previti e per conto del Gruppo Finivest 400 milioni di lire per "pilotare" la sentenza in senso favorevole al Gruppo.
La guerra della Rosa si arresta momentaneamente in quanto il "mediatore" Ciarrapico, su incarico del Presidente Andreotti, compone il dissidio con un armistizio che attribuisce Panorama, Epoca e il resto della Mondadori alla Fininvest ed il Gruppo Repubblica/L'Espresso a De Benedetti. Fininvest riceve un conguaglio di 365 miliardi di lire(Questo se lo sono dimenticato tutti)
I processi penali vanno di pari passo con quelli civili ed alla luce della sentenza che riconosce il giudice Metta responsabile di essersi fatto corrompere, viene emessa  il 3 Ottobre 2009 la sentenza di primo grado che riconosce che il Gruppo De Benedetti é stato danneggiato per la somma di 750 milioni di euro nella ripartizione delle attività tra i due gruppi.
IERI LA SENTENZA  DI APPELLO CHE CONFERMA NEL MERITO QUELLA DI PRIMO GRADO MA RIDUCE L'IMPORTO A 540 MILIONI DI EURO PIU' 20 DI INTERESSI LEGALI E SPESE.
RAMMENTO CHE IL PREMIER, TEMENDO LA SENTENZA DI IERI, AVEVA TENTATO NEI GIORNI SCORSI DI INSERIRE FRAUDOLENTEMENTE NEL DECRETO RELATIVO ALLA MANOVRA UNA NORMA DI SALVAGUARDIA, CHIAMAMOLA COSI, CHE GLI PERMETESSE DI PROCASTINARE IL PAGAMENTO, TEMUTO PERCHE' DOVUTO.
RAMMENTO ANCHE CHE GIA LA SENTENZA DI PRIMO GRADO ERA PROVVISORIAMENTE ESECUTIVA E CHE IL GRUPPO DE BENEDETTI AVEVA RINUNCIATO DOPO IL PRIMO GRADO A VALERSI DELLA ESECUTORIETA' FACENDOSI GARANTIRE IL CREDITO DA UNA FIDEJUSSIONE DI 800 MILIONI DI EURO RILASCIATA DA 4 IMPORTANTI ISTITUTI DI CREDITO NELL'INTERESSE E PER CONTO DEL GRUPPO FININVEST
LA FIDEJUSSIONE E' ESCUTIBILE FIN DA DOMANI MATTINA E LA SENTENZA DI SECONDO GRADO E' ESECUTIVA.
QUESTI I FATTI. A CHI LEGGE LIBERTA'DI FORMARSI UN PROPRIO CONVINCIMENTO IN MERITO.

venerdì 8 luglio 2011

ATTACCO SPECULATIVO AI TITOLI DI STATO ITALIANI

Faccio seguito al post di stamattina. L'attacco speculativo si è sviluppato con virulenza durante tutta la giornata.
Il differenziale di tassi tra il nostro BTP decennale e l'analogo Bund tedesco ormai veleggia intorno ai 250 punti base, il rendimento del BTP è salito al 5,18%, la borsa ha perso il 3,47.
la situazione è estremamente preoccupante: Draghi, il Presidente dell'Eurogruppo, la Consob si stanno muovendo per tranquillizzare i mercati e lanciano messaggi rassicuranti.
Solamente il nostro presidente del Consiglio pensa a tutt'altro; al modo di evitare di pagare a DeBenedetti quanto dovuto.
La farsa si sta trasformando in tragedia, per il nostro Paese.
E la mia rabbia cresce sempre di più perchè bastava poco (buonafede, buon senso e buona conoscenza delle problematiche) per capire che sarebbe finita così.

LE AGENZIE DI RATING - ATTACCO SPECULTATIVO SUL NOSTRO DEBITO SOVRANO

Negli ultimi mesi ho dedicato parecchia attenzione alle Agenzie di rating e alla loro capacità di influenzare i mercati e in definitiva di condizionare il futuro di intere aree del pianeta, di singoli Stati e dei cittadini .
Venerdì 1 Luglio scrivevo che gli interventi continui e ravvicinati di Moody's e di Standard & Poor's sul nostro debito sovrano sembrava stessero preparando il terreno per un attacco speculativo sui nostri titoli di Stato.
Io non sono un pescatore ma so che prima di gettare le lenze bisogna "pasturare", cioè preparare il terreno, meglio, l'area di pesca: Così fanno le Agenzie di rating che creano aspettative sulle quali si innestano gli speculatori professionali e mi sembra che questa sia la situazione che stiamo vivendo.
Nelle sale operative é sempre più diffusa la sensazione che l'attacco sia stato sferrato. Il differenziale di tasso co i bund tedeschi ha superato i 250 punti base. Il costo dei CDS per assicurarsi dal rischio default del nostro Paese salgono di giorno in giorno. Le difficoltà di Grecia e Portogallo ci coinvolgono pesantemente. e il nervosismo cresce.
A questo punto non serve a niente sapere se Brunetta è cretino o meno, se il governo regge o meno
Siamo nell'occhio del ciclone e vedo molto pericoloso e stretto il crinale sul quale il premier e Tremonti sono chiamati a muoversi. Se Tremonti crolla in questa fase siamo fatti perchè è l'unico ministro sul quale gli osservatori internazionali ritengono il Paese possa contare per uscire dal tunnel.
Mi si dia atto che sto scrivendo da tempo sui pericoli che il nostro sistema corre e che era prevediibile la situazione che si é venuta creando.

mercoledì 6 luglio 2011

I MAGLIARI

Chi non é più giovanissimo ricorda forse un bel film uscito nel  1959 opera del regista  Francesco Rosi con Alberto Sordi, Renato Salvatori, Belinda Lee ecc.               .
Ho pensato a quel film leggendo sulla stampa quotidiana il resoconto dell'ultima furbata dell' Arcorman che spudoratamente ha fatto inserire (da chi non si capisce bene) nel testo della manovra finanziaria quadriennale una "normicina" che avrebbe consentito al Gruppo che a lui fa riferimento di non pagare al Gruppo DeBenedetti una notevole somma come da dispositivo di una sentenza di primo grado che ha deciso sul cosiddetto "lodo Mondadori". Ricordo che le sentenze di primo grado sono provvisoriamente esecutive.
L'ennesimo uso per interessi personali dei poteri costituzionali.
La magliarata era talmente evidente che é stata stigmatizzata da tutti, anche da settori della maggioranza, e la normicina é stata ritirata, ma lui ci ha provato, per l'ennesima volta, e sembra che sia abbacchiato perché non ne azzecca più una.
Quello che é sconvolgente è che il cavaliere é sinceramente convinto che il consenso elettorale gli dia il diritto di piegare IL DIRITTO ai suoi interessi e ai suoi voleri: in quest'ottica il Presidente della Repubblica é un ostacolo e sono ostacoli tutti coloro che "non capiscono"
Questa é l'eredità più pesante che ci lascia il berlusconismo: LA CONFUSIONE GIURIDICA ED ETICA CHE HA CONDIZIONATO COSCIENZE E CONVINCIMENTI
Il ventennio é ormai all'epilogo. Bisognerà ripartire dalle macerie che esso lascia dietro di se.
Corsi e ricorsi.

CESARE GERONZI E SERGIO CRAGNOTTI

Ieri, commentando la sentenza  di primo grado che condanna Cragnotti e Geronzi per il crac Cirio, chiudevo dicendo che avrei ripreso l'argomento per approfondire i rapporti tra i due.
CHI E' SERGIO CRAGNOTTI
Sergio Cragnotti nasce nel 1940 a Roma Inizia a lavorare per la BPD di Colleferro che ad un certo punto viene acquistata da Serafino Ferruzzi; entrato nel Gruppo, diventa l'uomo di fiducia di Serafino che lo manda a gestire le attività brasiliane. Facendo un po' di cresta e dimostrando indubbie qualità si irrobustisce finanziariamente. Alla morte di Serafino, nel 1979, subentra alla guida del Gruppo Raul Gardini che lo valorizza ulteriormente e gli affida le attività della Montedison. Al momento della costituzione di Enimont, joint venture 50% Eni e 50%Montedison, diventa amministratore delegato di Enimont.
Nel 91 si mette in proprio costituendo la CRAGNOTTI & PARTNERS, una holding di partecipazione la cui prima operazione è l'acquisto dalla procedura di concordato della Federconsorzi, della FEDITAL, la capogruppo del settore latte di Federconsorzi. Accusato di bancarotta per questa operazione, viene assolto.
Nel 92 acquista la LAZIO e questo gli dà visibilità sempre crescente. Nel 98 la Lazio viene quotata in borsa.
Nel frattempo, nel 94, acquista la CIRIO,che con investimenti successivi acquista la Centrale del Latte di Roma e la Del Monte, diventando un colosso agroalimentare.
E' questo il momento di maggior fulgore della stella di Cragnotti, la Lazio nel 2000 conquista lo scudetto; è la fase in cui Geronzi è presenza fissa allo stadio in tribuna d'onore accanto a Cragnotti. Ma questo è anche il periodo in cui inizia la rapida fase di discesa. L'espansione è stata finanziata in gran parte con ricorso al debito, attraverso l' emissione di prestiti obbligazionari e attraverso l'indebitamento bancario. I primi prestiti obbligazionari sono organizzati da Banco S.Spirito/Banca di Roma ma rapidamente Geronzi si defila ( é stata sempre la sua principale qualità quella di fiutare il vento e uscire per tempo dalle situazioni di pericolo) tanto è vero che gli ultimi prestiti emessi non vedono la presenza di Banca Roma Capitalia.
Nel 2002 il default; la società non è in grado di rimborsare le emissioni e Cragnotti è costretto a farsi da parte. Nel frattempo Geronzi, per rientrare da Cirio aveva costretto - così dice Tanzi - la Parmalat ad acquistare a prezzo d'affezione la EUROLAT.
Ricordo che il default dei bonds Cirio é di 1,3 miliardi di euro, cifra importante ma  che scompare di fronte al successivo crac Parmalat.
Intanto i procedimenti penali vanno avanti con la consueta italica lentezza e solo lunedì é arrivata la sentenza di primo grado per il crac Cirio: 9 anni a Cragnotti, 4 anni a Geronzi, sentenza più leggera di quanto richiesto dal pubblico ministero perché non é stata riconosciuta la bancarotta preferenziale.
I nodi del Paese e dei principali esponenti dell'establishment politico-finanziario stanno venendo tutti al pettine.
Tanzi sta scontando in carcere -  mi risulta - la pena detentiva comminatagli. Sembra che si sia meravigliato. Ma come? Mi mandate in galera? E perchè no?  Perché lui no  ed i responsabili di reati ben più leggeri si?
Forse sta cambiando qualcosa anche sotto questo aspetto.
Del resto nelle aule di giustizia il cartello "La legge é uguale per tutti"non era mai stato tolto.

martedì 5 luglio 2011

CESARE GERONZI CONDANNATO A 4 ANNI PER IL CRAC CIRIO

A Cesare Geronzi ho dedicato due post nel mese di Aprile in concomitanza con le sue dimissioni da Presidente delle Generali. Scrivevo che quelle dimissioni non mi convincevano, in particolare ero portato a credere che non fossero dovute alla semplice contrapposizione con i vertici di Mediobanca (Pagliaro e Nagel), delle Generali stesse (Perissinotto) o di alcuni personaggi presenti nei consigli di Amministrazione (in primis Della Valle). E che ci vedevo qualcosa che aveva a che fare con i rapporti con Silvio Berlusconi.
Sono passati tre mesi e quelle mie riflessioni stanno trovando una spiegazione logica. Le dimissioni di allora hanno a che fare con lo sgretolamento del sistema di potere berlusconiano e ne cosituiscono uno dei tasselli.
Da allora il premier ha subito una sconfitta dietro l'altra, elettorali e di presa sulla opinione pubblica. Lo stesso Letta, il suo alter ego, è stato più che sfiorato da inchieste penali, l'affaire Bisignani ha reso evidente l'intreccio piduista di cui è impastato il sistema di potere berlusconiano, le intercettazioni hanno reso chiaro ed evidente l'intreccio tra Rai e reti Fininvest e l'aspetto pratico del conflitto di interessi, le intercettazioni Santanché/Briatore hanno confermato lo squallore da basso impero del back stage del regime, il rapporto con la lega si è incrinato, il rapporto con Tremonti é arrivato ai limti della rottura, quello con Confindustria sempre più critico, le grandi città italiane  ormai  tutte amministrate da sindaci di  Centro Sinistra salvo Roma e Palermo, le ambiguità del rapporto con Gheddafi tutte emerse allo scoperto e mille altri segnali.
Aggiungo un'economia sempre più in affanno e la situazione allarmante del debito pubblico.
Il clima di adorazione viscerale ed acritica da parte della  maggioranza del Paese svanito come nebbia al sole.
Il leader è al tramonto, é stanco, si addormenta sempre più spesso, non ce la fa più fisicamente ed é diventato la maschera di se stesso.
In questo contesto si consuma anche il declino di Cesare Geronzi, declino, occorre dire, gestito e vissuto con ben altro aplomb e ben altra classe.
Il banchiere di relazione per eccellenza, che ecumenicamente per trenta anni ha tirato le fila della finanza italiana, muovendosi con abilità assoluta tra i vari poteri, il banchiere sul quale Berlusconi ha potuto contare incondizionatamente, é anch'egli arrivato al capolinea.
Dedicherò a Geronzi altri articoli in cui cercherò di illustrare le problematiche dei rapporti con Cragnotti, Tanzi e tanti altri esponenti del mondo industrial-finanziario.
Oggi mi limito a registrare il clima ed il contesto.
Forse, parafrasando Dante, prima o poi in questo Paese torneremo " a riveder le stelle".
Non è mai troppo presto e speriamo che non sia troppo tardi

domenica 3 luglio 2011

A FACE AS THE ASS

Il politico imperiese Claudio Scajola ogni tanto é costretto a sedersi in panchina per vicende di un qual certo cattivo gusto che lo coinvolgono con cadenze regolari.
Ma, essendo un politico di razza, dopo un po'scalpita, quando gli succede, e non vede l'ora di tornare in campo per mettere al servizio del Paese le sue indubbie doti di "civil servant".
I questo momenti, ad esempio, scalpita. Ha dichiarato non più tardi di ieri che non farà la fronda al neo segretario Alfano (il quale da parte sua all'atto del suo insediamento ha dichiarato che vuole un partito onesto e di onesti; del resto fa parte anche lui del folto gruppo di politici di cui al titolo del post e  deve aver ascoltato  - prima di fare la dichiarazione - colui che lo ha lanciato in politica, quel sant'uomo di Calogero Mannino). Tornando a Scajola, non farà la fronda ma si attende da Alfano una maglia da titolare.
E allora vediamo chi é Claudio Scajola.
Nasce ad Imperia nel'48, figlio di Ferdinando Scajola, fondatore della DC ad Imperia, segretario provinciale e sindaco di Imperia. E fratello di Alsessandro Scajola, anch'egli sindaco di Imperia e deputato DC.
Il nostro viene battezzato avendo come madrina la figlia di De Gasperi mentre alla cresima il suo padrino é Taviani, potentissimo politico genovese, ovviamente DC.
Da grandicello si iscrive a Giurisprudenza a Genova ma non si laurea perché ha già mille incarichi. Si laureerà nel 2000.
Nel 1980 diventa consigliere comunale ad Imperia e nel 1982 sindaco.
Del resto con simili padrini il successo non poteva che essere rapido e travolgente.
Tre sindaci Scajola in poco tempo, Sorvolo sul fatto che il padre Ferdinando era stato costretto a lasciare l'incarico per aver favorito il cognato per la nomina a primario. Del resto, che sarà mai.
Anche il nostro, poco dopo la nomina, é costretto a dimettersi perché accusato di concussione in relazione a tangenti per l'aggiudicazione del casinò di Sanremo Viene arrestato nel Dicembre 1983 e resta a San Vittore 71 giorni. Per amor di verità, verrà assolto nell'88 perchè pur essendosi accertato che lo Scajola aveva partecipato a incontri con il sindaco di Sanremo e con una delle parti in causa, il Conte Borletti, non si riuscì a provare che avesse preso m mazzette. Conseguentemente dal 90 al '95 fa nuovamente il sindaco di Imperia
Implosa la DC, nel 1995 aderisce a Forza Italia. Viene eletto deputato nel 1996 e viene riconfermato nel 2001. Dal '96 al 2001 é cordinatore nazionale di Forza Italia.
Nel Giugno 2001 viene nominato Ministro dell'interno. Subito deve affrontare il G8 di Genova, lui ligure e ministro. La mia opinione è chiara; a Genova nel 2001 furono fatte  prove generali di fascismo Ne ero talmente sicuro che in quei giorni di Luglio 2001 io che lavoravo a 30 metri dal palazzo ducale dove si tenevano le riunioni e che ero stato dotato di pass per entrare nella zona rossa nei giorni precedenti il summit..............me ne andai con mia moglie alle Maldive per essere il più lontano possibile dal teatro degli eventi.
A Scajola uscì detto che aveva dato ordine di sparare nel caso i manifestanti fossero entrati nella zona rossa; poi smentì, disse che era stato capito male ma io resto convinto che Berlusconi, Fini (anche lui), Scajola cercassero a Genova la  prova di forza. I fatti della caserma di Bolzaneto, gli scontri violenti cercati dalle forze dell'ordine, il ragazzo ucciso in piazza Alimonta, si inseriscono, a mio avviso, in questo contesto
Nel 2002 il fatto disgustoso delle dichiarazioni su Marco Biagi. Il professor Marco Biagi, consulente del governo, viene assassinato dalle Brigate Rosse, Gli era stata tolta la scorta, da Scajola, malgrado le reiterate richieste di ripristino del professore che si sentiva in pericolo: il Ministro commentò in una conversazione con alcuni giornalisti nel corso di una visita ufficiale a Cipro, che  "Biagi era un rompicoglioni". Scajola si dimette da ministro  il 4 Luglio 2002
Comunque ritorna subito in auge e nel corso della stessa legislatura fa prima il ministro per l'attuazione del programma e poi il ministro delle attività produttive.
Tralascio di raccontare della linea aerea Fiumicino-Albenga, in pratica una linea per le esigenze personali dell' esponente ligure.
Dopo la parentesi del governo Prodi, dal 2008 Scajola rientra al governo come ministro dello Sviluppo Economico ma anche qui un nuovo infortunio (ma cosa volete che sia): emerge che la casa acquistata a Roma per 1.500.000 di euro é stata pagata per 600.000 euro "in bianco" dal ministro e per euro 900.000 in nero da ignoti benefattori a sua insaputa. In realtà la cricca Anemone-Balducci.
E così il 4 Maggio 2010 nuove dimissioni.
Ora é un anno e più che il nostro é in panchina e giustamente reclama, meritandosi a pieno titolo il "titolo" di questo post.

venerdì 1 luglio 2011

DOPO MOODY'S, STANDARD & POOR'S

Ho riferito nei giorni scorsi degli ammonimenti di Moody's della seconda quindicina del mese. Ora, a manovra resa pubblica, è Standard & Poor's a mettere sotto schiaffo il nostro Paese e a ricordare che i conti pubblici sono a rischio.
La situazione è talmente pesante e delicata che la CONSOB ha convocato i rappresentanti delle due società di rating per chiedere spiegazioni e per capire in base a quali criteri le agenzie stanno formulando i loro giudizi. L'intervento della CONSOB é assolutamente irrituale e non ha precedenti.
La mia sensazione è che le società di rating, che, ricordo, sono solamente tre( oltre le citate, FITCH), stiano preparando il terreno per un attacco speculativo sul nostro debito sovrano. Non ne ho ovviamente le prove, ma ho sempre in mente quel detto del senatore Andreotti che........."a pensar male si va all'inferno, ma in genere ci si azzecca"
Vedremo nelle prossime settimane, ma per ora la sensazione, chiara, è questa.

LA MANOVRA

Martedì scorso  ho scritto che avrei espresso un giudizio sulla manovra una volta che essa fosse stata approvata. Il provvedimento è stato approvato ieri e quindi comincio a fare qualche riflessione.
La manovra, come  noto, è di complessivi 47 miliardi in quattro anni così distribuiti: 1,5 quest'anno ( è la manovrina di "manutenzione" dei conti pubblici di cui aveva già parlato nelle settimane scorse il premier), 5,5 nel 2012, 20 nel 2013 e 20 nel 2014).
A prima vista sembra una manovra che scarica sul futuro governo tutto l'onere,  così ho scritto nell'articolo del 28 e così giudicano molti osservatori. Bersani l'ha definita giustamente una bomba ad orologeria.
Io per una volta voglio essere buono e credere alle parole di Tremonti che ha affermato che siccome il nostro impegno è di arrivare al pareggio di bilancio nel 2014 non si capisce perché si dovrebbe raggiungere l'obbiettivo con un percorso pesante all'inizio e più leggero alla fine, considerato anche che la nostra economia é in fase recessiva da tempo.
Ritorno subito a pensar male: é una furbata, un comportamento da magliari e Elle Kappa su Repubblica ha sintetizzato con la solita efficacia:"è una vuota manovra epocale - però aggancia in pieno la ripresa in giro".
E ancor più esplicito, e anche un po' patetico, é stato il commento del presidente del consiglio il quale é rimasto deluso perché.........è solo un intervento da ragionieri.............che non contiene alcun provvedimento  per recuperare consenso...........Manca il timbro del sogno............(Così parlò il cavaliere che ormai, tra un pisolino e l'altro, sempre più frequenti in verità, si sveglia di soprassalto dicendo ad alta voce" Non abbiamo messo le mani nelle tasche degli italiani". E' come un mantra; del resto se é andata bene finora, pensa il cavaliere, perché non dovrebbe andar bene anche in futuro?
Il paese è in mano a Bossi e a Berlusconi, uno più malconcio dell'altro: attenti a quei due, titolava un noto serial televisivo dei tempi andati.
Fatte queste premesse cerchiamo di vedere come dovrebbe svilupparsi, la manovra.
Una chicca, per iniziare: accantonato velocemente il superbollo sui SUV (il popolo dei SUV vota compatto per il PDL) il superbollo è stato invece introdotto per le vetture con potenza superiore ai 301 cv ( è una presa in giro, polvere negli occhi, le vetture con queste caratteristiche sono pochissime ed il gettito irrrisorio. Anche per i proprietari non sarà un grosso sacrificio essendo tutte persone per le quali il danaro é "una variabile indipendente".)
La manovra, invece, e qui interessa tutti icittadini si regge su tre pilastri (sanità, impiego pubblico, pensioni) e sui tagli agli enti locali Non ci vuole molto a capire che viene ulteriormente depauperato fino allo smantellamento lo stato sociale con sempre minori tutele per la grande maggioranza dei cittadini e un sempre più rapido avvicinarsi al modello tanto gradito al cavaliere: il far-west. In termini politici si chiama "macelleria sociale E bravi, Italiani.
a) pesnioni: le pensioni più alte, superiori a  5 volte il minimo, non saranno più rivalutate. La cosa mi riguarda ma osservo che dalla prima "pensione" che ho preso - nel Gennaio 2005 ( Madonna, son passati già sei anni)  non ho ancora visto aumenti  in quanto i piccoli incrementi annuali sono stati compensati da aumenti delle addizionali Irpef). Vedremo di sopravvivere.
L'età di pensionamento si innalzerà dal 2014 gradualmente e se si considera che i futuri pensionati andranno con il sistema contributivo, che penalizza notevolmente, vediamo già che uno dei pilastri dello stato sociale è praticamente demolito.  In pensione sempre più tradi e con assegni sempre più poveri. E' stato rimandato, è vero, a dopo il 2020 l'aumento graduale dell'età per la pensione di vecchiaia delle donne nel settore privato, ma ache questo è fumo negli occhi in quanto le lavoratrici del settore privato in genere usufruiscono della pensione di anzianità.
b) pubblico impiego: blocco del turnover, blocco degli stipendi, uleriore perdita di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado. Capisco che Brunetta consideri gli statali e i precari il peggio che c'è nel Paese, ma a parte il fatto che non é vero, forse dovrebbe chiedersi se  i malfunzionamenti non dipendano da cattiva organizzazione e da responsabilità dei dirigenti. In tal caso occorrerebbe ricordargli che è compito del ministro per la funzione pubblica, cioé il suo, provvedere.
Un altro pezzo di stato sociale, soprattutto la scuola pubblica che se ne va.
c) sanità: ritorna il ticket sul pronto soccorso (25 euro) e sulle visite specialistiche (10 euro). Questo significa mettere le mani nelle tasche degli Italiani, soprattutto dei più anziani e degli economicamente più deboli.
Il settore della sanità è quello in cui si annida in gran parte la corruzione, sono d'accordo, ma allora si colpisce la corruzione, non si tagliano i servizi ai cittadini
d) regioni ed enti locali: sono previsti tagli per 9,3 miliardi:  il federalismo è morto prima di nascere e giustamente regioni ed enti locali sono sul piede di guerra
Osservo che nella manovra non c'è una misura che una che sia volta a  sostenere l'economia reale. e che agevoli la crescita senza la quale ogni manovra è destinata al fallimento.
Infine la chicca finale: FISCO.
SI PARLA DI TRE ALIQUOTE IRPEF, DI ALIQUOTA AL 20% PERLE RENDITE FINANZIARE, DI RIDUZIONE DELLE IMPOSTE A 5 IN TUTTO, DI ABOLIZIONE DELL'IRAP (MA QUANDO MAI), DI RIORDINO DELLE NORME SU ASSISTENZA E INVALIDITA', DI FISCALITA' DI VANTAGGIO PER I GIOVANI IMPRENDITORI ECC.ECC.
SI DIMENTICA DI SOTTOLINEARE CHE SI TRATTA DI UNA LEGGE DELEGA - VERRA' APPROVATA PONENDO LA FIDUCIA -  CHE DA' TRE ANNI DI TEMPO AL GOVERNO PER RENDERE OPERATIVE LE DELEGHE
CHISSA' DOVE SAREMO TRA TRE ANNI TUTTI NOI.
In sintesi, si tratta di una manovra di galleggiamento, furba se è furbizia un atteggiamento da magliari, che non affronta e non risolve alcun problema strutturale, una manovra in linea con i princìpi ed i valori del berlusconismo, di cui anche Tremonti è espressione.
La grande rivoluzione liberale si è rivelata all'atto pratico lo smantellamento dello stato sociale.  E bravi, Italiani, che ci avete creduto.
E' sola sopravvivenza e solo galleggiamento; tiriamo lo sciacquone, prima che sia troppo tardi.