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sabato 16 febbraio 2013

LE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI

Avevo scritto in parecchi post ed in epoche non sospette che all'interno delle mura vaticane si stava consumando una feroce guerra per bande tra fazioni contrapposte di cardinali. Nel mio ultimo post dedicato all'argomento riconfermavo questa tesi a motivare la decisione di Papa Benedetto che, con le sue dimissioni, ha "azzerato"tutte le posizioni e dà la possibilità al suo successore di ricominciare daccapo
I primi contraccolpi sono stati immediati ed eclatanti.
a) a capo dello IOR è stato nominato un avvocato tedesco sulla cui biografia mi dilungherò in seguito.
b) la RAI ha fatto fuori MARCO SIMEON al quale è stato tolto l'incarico di "Responsabile delle relazioni esterne"
Queste prime due mosse stanno a significare una cosa: che il cardinal Bertone sta perdendo su tutto il fronte e che il giovane Marco Simeon è stato lo snodo principale, sotto tante sfaccettature, della partita. Perdono Bertone e Geronzi (e Gianni Letta) vincono Bagnasco e Ruini. Se a capo dello IOR fosse stato nominato Geronzi, ciò avrebbe significato che niente cambiava e che vere erano le motivazioni ufficiali delle dimissioni del Papa. Ciò non è stato e ciò significa che la mia tesi, non solo mia per la verità, sulle reali motivazioni era corretta.
E veniamo allo IOR: la banca vaticana è stata in questi ultimi decenni un vero e proprio buco nero fino dai tempi in cui imperversavano Monsignor Marcinkus e Monsignor De Bonis. Riciclaggio di denaro  opaco (basti pensare ai rapporti con la banda della Magliana ed al conto intestato alla fondazione Spelmann dietro lo schermo del quale si nascondevano i denari del senatore Andreotti), rapporti diretti con capitali mafiosi (attraverso Sindona), tramite per operazioni di sistema (la maxitangente Enimont passò a suo tempo per lo IOR, la "cricca" di Balducci e Anemone aveva stretti rapporti con lo IOR), opacità strutturale nei comportamenti dell'Istituto che è tuttora inserito nella "black list"degli Istituti meno trasparenti al mondo. Con la nomina del nuovo Presidente dovrebbe avviarsi una politica di progressiva maggior trasparenza; la Chiesa ha sempre avuto tempi lunghi ma la mia impressione è che per il seguito si velocizzeranno.
E veniamo al nuovo Presidente dello IOR che succede a Marcinkus (1971-1989), Caloia (1989-2009), Gotti Tedeschi (2009-2012)
Ernst Freiherr von Freyberg è un nobile tedesco nato nel 1958. Laureato in Giurisprudenza alle Università di Bonn e Monaco, ha ricoperto diversi incarichi operativi; in questo momento è Presidente dei cantieri navali "Blohm Voss Group" di Amburgo, nonché Vicepresidente della società che in Germania organizza viaggi a Lourdes. E' altresì membro attivo del sovrano ordine militare dei Cavalieri di Malta. Poliglotta e con uno skill di uomo dalle solide relazioni, non può certo essere definito come un "progressista"e risulta facile credere che sia stato scelto personalmente dal Papa. Del resto la personalità di Benedetto XVI è quella di uomo  della conservazione ancorato alla tradizione millenaria della chiesa. Basti ricordare che ha reintrodotto la messa in latino e che in latino ha pronunciato il discorso di commiato. Una connotazione positiva comunque il nuovo Presidente la mostra evidente: il suo secondo nome è:Freiherr (uomo libero) e il cognome Freiberg significa libero monte. Dovrebbe essere un uomo libero.
Cosa c'è da aspettarsi per il futuro? La completa emarginazione della "corrente"bertoniana. un ritorno ad una adeguata moralità di comportamenti sia personali che nell'esercizio delle funzioni a ciascuno attribuite, il proseguimento della linea ratzingheriana in materia teologica, morale, politica. Chi sarà il prossimo Papa? Non mi sbilancio ma lo skill è quello di un uomo energico per età e per carattere che si inserisca nel solco aperto da Papa Benedetto XVI. Il quale scomparirà completamente dalla scena. Risentiremo parlare di lui al momento in cui, con una espressione del mondo cattolico che trovo bella, ritornerà alla casa del Padre.

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