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lunedì 4 febbraio 2013

RITORNO DALL' APRICA

Tutto come previsto. Sabato tempo uggioso, domenica tempo splendido. Freddo secco, aria pulitissima, sole che già abbronza. Siamo saliti in Magnolta, che dei tre gruppi  di piste del comprensorio (Magnolta, Palabione, Baradello) è la più soleggiata. Preso sole e intorno all'una pranzo al self-service a quota 1.700; piatto unico: polenta, brasato, pizzoccherui accompagnati da un buon vino rosso.
Impressione generale: non c'è nessuno. Alberghi vuoti, gli unici turisti sono cittadini dell'est europeo (ungheresi, cechi, slovacchi, polacchi) che le agenzie portano qui con pacchetti tutto compreso a prezzo stracciati e che non spendono praticamente niente in paese- Completamente scomparsi gli affittuari di seconde case che, infatti, sono praticamente tutte sfitte. Si vede in giro qualche "proprietario" di seconde case ma anche loro rarefatti. I negozi fanno tutti grandi saldi ma l'impressione è che vendano tutti poco. La crisi si sente palpabile. Del resto, di fronte all'incertezza per il futuro, le prime spese ad essere tagliate sono quelle per l'affitto della seconda casa in montagna. E poi 36 euro per un giornaliero sono tanti, troppi. Una famiglia di 4 persone va a spendere 144 euro per lo skipass ai quali aggiungere 15 euro cadauno per un piatto unico e un caffè al self service e la benzina per venire. (250 euro per qualche ora di svago).
E intanto qualcuno promette il paese dei balocchi e la sensazione che ho è che anche questa volta i topi seguiranno il loro pifferaio.

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